Quattro ministri "reggini" nel governo Meloni

Quattro ministri “reggini” nel governo Meloni

Redazione

Quattro ministri “reggini” nel governo Meloni

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sabato 22 Ottobre 2022 - 08:50

Schillaci (Salute) ha padre reggino, padre di Melito per la Casellati (Riforme), Calderone (Lavoro) moglie di un gioiese, Roccella (Famiglia) eletta qui

REGGIO CALABRIA – Ha davvero bruciato le tappe il nuovo Governo: ieri stesso la leader nazionale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – come ampiamente previsto -, è stata chiamata al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la designazione.

Il Dna del nuovo Esecutivo

Fra i tratti salienti del nuovo Esecutivo, la presenza di due ministri esponenti di Lega e Forza Italia che fungeranno anche da vicepremier: Matteo Salvini (ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili) e Antonio Tajani (Esteri); due ‘tecnici di area’ in Ministeri-chiave come Interno e Giustizia, cioè il prefetto Matteo Piantedosi e l’ex procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nòrdio. E non si può trascurare la caratteristica d’aver “trascritto” potenziali punti-cardine del programma di Governo già nel nome di alcuni Ministeri: il Ministero del Sud (che ci riguarda molto da vicino) sarà anche Ministero del Mare (fermo restando che però malgrado le due deleghe abbiano molto a che fare con queste materie, la portualità e l’eventuale realizzazione del Ponte sullo Stretto resteranno saldamente tra le competenze del neoministro alle Infrastrutture e neovicepremier Matteo Salvini).

Quattro ministri riconducibili a Reggio e alla Calabria

In un’assoluta postazione-chiave, poi, c’è un componente dalle indiscutibili radici calabresi: il ministro della Salute Orazio Schillaci. Rettore di TorVergata dal novembre del 2019, Schillaci è nato nella Capitale, ma il padre è di Reggio Calabria, la madre cosentina di Amantea.

… E nel governo Meloni ci sono anche tre donne in vario modo riconducibili alla Calabria e in particolare al territorio metropolitano di Reggio.

La prima è il neoministro del Lavoro Marina Calderone, da quasi vent’anni presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro.

A Reggio Calabria è letteralmente “di casa” benché sarda della provincia di di Sassari, in quanto moglie del collega giornalista Rosario De Luca, avvocato di Gioia Tauro “trapiantato” da decenni a Reggio e consigliere nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, da quasi 20 anni a capo della Fondazione Consulenti del lavoro.

La seconda è l’ex presidente del Senato Elisabetta Casellati, adesso ministro delle Riforme, “sulla carta” veneta di Rovigo ma il cui padre Vincenzo Alberti era melitese dello splendido borgo di Pentidattilo, mentre la figlia da anni torna a Palizzi per le vacanze.

Ministro “senza portafoglio” la Casellati, ministro “senza portafoglio” anche la terza calabrese del governo Meloni cioè Eugenia Roccella, nuovo ministro alla Famiglia e alla Natalità.

A dispetto del cognome, in realtà la “superconservatrice” interprete delle istanze pro-life è bolognese; ma in qualche modo si può ugualmente contabilizzare come “calabrese” in quanto è stata eletta parlamentare proprio qui in Calabria.
Era terza nel ‘listone’ bloccato proporzionale per Montecitorio: ma i primi due sono stati eletti e in particolare la prima, la coordinatrice regionale Wanda Ferro, ha rinunciato (perché eletta pure all’uninominale), consentendone l’elezione alla Camera.

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