Il Tribunale: Donatella Sindoni era ineleggibile. La consigliera ricorre in appello

Il Tribunale: Donatella Sindoni era ineleggibile. La consigliera ricorre in appello

Rosaria Brancato

Il Tribunale: Donatella Sindoni era ineleggibile. La consigliera ricorre in appello

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giovedì 02 Febbraio 2017 - 15:14

I giudici accolgono il ricorso presentato da Giuppi Siracusano, attualmente primo dei non eletti della lista, ma ne rigettano il subentro automatico. L'avvocato Saitta ribadisce: decade subito, la controparte replica: ricorriamo in appello.

Donatella Sindoni era ineleggibile nel giugno del 2013 quando fu eletta consigliere comunale nell’allora lista del Pd.

Il Tribunale di Messina (Collegio ricorsi in materia elettorale)presidente Minutoli, giudice Corrado Bonanzinga, giudice relatore Giuseppe Bonfiglio, ha accolto il ricorso presentato da Giuppi Siracusano (insieme ad altri esponenti Pd) nei confronti della consigliera, nel frattempo transitata al Grande Sud.

I magistrati hanno quindi accolto la tesi del ricorso considerando ineleggibile la Sindoni che al momento dell’elezione risultava rappresentante legale dello “Studio Diagnostico Sindoni & C. s.n.c”. Secondo il Tribunale quindi (che conferma di fatto la linea seguita a Palazzo Zanca dal segretario generale Le Donne) ha ritenuto la consigliera ineleggibile in base all’art. 9, comma 1 della legge regionale n°31 dell’86.

In realtà la vicenda ha inizio nel 2015 quando a fare ricorso nei confronti di Donatella Sindoni era stato il primo dei non eletti della lista, Giovanni Cocivera. Mentre l’iter proseguiva al Comune ed il segretario generale chiedeva un parere alla Regione, in Aula mutavano gli scenari politici e si verificavano anche alcuni terremoti giudiziari. Nel maggio 2016 infatti Giovanni Cocivera viene arrestato per un’indagine legata alla sua attività di medico. Il 2 agosto 2016, a conclusione dell’iter e dopo diversi botta e risposta, la delibera del segretario generale Le Donne, che prevedeva la decadenza della Sindoni e la surroga con Giuppi Siracusano, divenuto primo dei non eletti nella lista in seguito al subentro del secondo dei non eletti, Gaetano Gennaro, a Paolo David, nel frattempo arrestato nell’ambito dell’operazione Matassa.

Il 2 agosto 2016 il Consiglio boccia la delibera con 8 voti favorevoli, 20 astenuti e 1 contrario. A questo punto Siracusano, difeso dagli avvocati Saitta e Parisi decide di portare avanti il ricorso a suo tempo avviato da Cocivera e di portarlo direttamente all’attenzione del Tribunale che fissa l’udienza al 2 dicembre. Oggi è stata depositata la sentenza che accoglie il ricorso nella parte relativa all’ineleggibilità della Sindoni ma rigetta la surroga immediata di Siracusano. I magistrati in sintesi pur dichiarando l’istanza non possono surrogare in modo automatico il ricorrente, dal momento che, nella lista Pd del 2013 il primo dei non eletti è Giovanni Cocivera ed il secondo Gaetano Gennaro. Attualmente Cocivera essendo sottoposto a restrizioni che riguardano la sua liberà personale risulterebbe sospeso dalla carica di consigliere. Per i magistrati comunque non ci sono al momento elementi istruttori idonei a far ritenere, con il necessario livello di certezza, che permangano le condizioni ostative al subentro dei primi due non eletti della lista a Donatella Sindoni, pertanto non è possibile operare la sostituzione con Siracusano che potrà a questo punto procedere attraverso l’iter amministrativo con i passaggi al Comune ed in Prefettura.

In realtà Paolo David si è dimesso, pertanto il subentro di Gennaro può considerarsi definitivo e non più a carattere temporaneo, Siracusano così risulta primo dei non eletti subito dopo Cocivera che è ancora sottoposto a restrizioni.

Nella sentenza di primo grado i giudici rigettano le tesi della difesa, sostenute dall’avvocato Antonio Catalioto, che ha affiancato in tutte le sedi la Sindoni ed ha sollevato eccezioni d’incostituzionalità nonché evidenziato come siano trascorsi 30 anni dalla normativa applicata.Nella sentenza i magistrati rigettano qualsiasi ipotesi d'incostituzionalità.

I legali di Siracusano, attraverso una nota, ribadiscono l'immediata esecutività della decadenza. Il professor Antonio Saitta, anche a nome del collega avvocato Maurizio Parisi, insieme al quale ha difeso il ricorso elettorale per la decadenza dal Consiglio comunale di Messina della Dr.ssa Donatella Sindoni oggi accolto dal Tribunale, precisa che a norma di legge l’ordinanza in questione è immediatamente e totalmente esecutiva. Solo dopo la (eventuale) proposizione dell’appello la legge prevede la sospensione degli effetti. Ad oggi, quindi, l’ordinanza, già notificata, è esecutiva e il Comune, allo stato, è tenuto a darvi piena, immediata e integrale ottemperanza.

L'avvocato Catalioto replica annunciando il ricorso in appello ed evidenziando, che nel termine di 30 giorni per la proposizione dell'appello l'ordinanza non può essere eseguita. "L'art.702 quater dispone che l'ordinanza emessa ai sensi dell'art.702 ter produce gli effetti esecutivi se non è appellata entro i 30 giorni dalla sua comunicazione". Saitta ribadisce: "In base alla legge, comunque, la Sindoni da oggi è decaduta. Quella citata dall'avv. Catalioto non è la norma del rito elettorale. La norma da applicare è l'art. 22 comma 8, L. N. 150/2011. Quando farà appello si vedrà".

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. ricorsi carte bollate, ineleggibili, arrestati, xxxxxxxxxxxxx…e tutti vogliono il GETTONE!

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  2. ricorsi carte bollate, ineleggibili, arrestati, xxxxxxxxxxxxx…e tutti vogliono il GETTONE!

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