L'associazione interviene a proposito della revoca del nulla osta da parte dell'ingegnere capo in seguito al mancato adempimento delle prescrizioni richieste.

firma dei geologi Gino Privitera e Giovanni Randazzo

In merito alla querelle sorta dopo la revoca del nullaosta da parte del Genio Civile alla Variante Prg si registra la nota dei geologi Gino Privitera e Giovanni Randazzo di CapitaleMessina.

Nei giorni scorsi l’ingegnere capo Santoro ha revocato il nullaosta poichè l’amministrazione non ha adempiuto alle precedent prescrizioni richieste ed in particolare a proposito della microzonazione sismica, poichè "espone, pericolosamente, qualsiasi intervento di pianificazione urbanistica, ancorché riduttiva, agli imprevedibili effetti, sul costruito e sull’edificabile, di una eventuale amplificazione dell’accelerazione sismica dovuta alla particolare natura dei terreni di sottosuolo presenti nei centri abitati di Messina..".

La richiesta del Genio Civile sul piano scientifico secondo i geologi è legittima.

“Come è facile osservare anche riguardo agli eventi sismici recenti che hanno interessato l'Italia Centrale, in seguito a terremoti distruttivi è frequente una distribuzione dei danni assolutamente disomogenea, laddove si evidenziano forti differenziazioni fra zone contigue- scrivono Privitera e Randazzo- Tali differenziazioni sono da mettere in relazione con una varietà di cause, spesso concomitanti, essenzialmente legate a processi che avvengono alla sorgente del terremoto, a modalità di propagazione delle onde sismiche, a sollecitazioni indotte dalle onde sismiche negli strati più superficiali di terreno, ed alla differente vulnerabilità intrinseca delle costruzioni. Dal punto di vista del rischio sismico è dunque importante essere in grado di valutare l’entità di queste variabili, dalle quali dipende la pericolosità sismica in un dato sito”.

CapitaleMessina evidenzia come la microzonazione sismica di secondo livello, richiesta dal Genio Civile per qualsiasi nuova pianificazione consiste nella verifica della risposta sismica degli edifici esistenti e costruendi rispetto alla propagazione dell’onda sismica sulla superficie. A ciò si aggiunge la necessità di aggiornamento e monitoraggio dei fenomeni connessi alla dinamica geomorfologica cui è esposto il territorio cittadino interessato da processi di erosione costiera, fenomeni franosi, colate rapide di detrito e fango, alluvionamenti.

“Fa benissimo il Genio Civile, a non cedere di un solo passo, sul rigore delle procedure che devono accompagnare qualsiasi azione di pianificazione- prosegue la nota-.E noi da cittadini pretendiamo che non si cerchino scorciatoie, né semplificazioni sulla sicurezza del nostro abitato. Se per diagnosticare una malattia il medico ci dicesse: "secondo i protocolli dovrei farle una radiografia, ma per maggiore sicurezza preferisco fare una TAC, anche se è più costosa e complicata", cosa risponderemmo?Ebbene per la sicurezza antisismica della nostra città noi pretendiamo la TAC!”