Nel 2013 un disegno di legge regionale per il passaggio alla Resais ma poi non se ne fece più nulla. Nello scorso mese di marzo l'avvio di un percorso di stabilizzazione con una procedura di mobilità infradipartimentale. Ora i lavoratori, rappresentati dalla Filcams Cgil, tornano ad appellarsi alla Regione, ai deputati messinesi, al sindaco e al Consiglio comunale
L'ultimo loro stipendio risale a 4 anni e mezzo fa. Da allora non si è ancora risolta la vertenza dei dieci lavoratori dipendenti dell’Ente Fiera di Messina, un Ente fantasma attualmente in liquidazione. Nel corso degli anni si sono susseguiti diversi incontri con le Istituzioni locali e regionali fino ad arrivare alla conferenza dei servizi dello scorso 9 marzo nella quale si era intrapreso un percorso di stabilizzazione attraverso l’avvio di una procedura di mobilità infradipartimentale. Percorso successivamente ripreso, attraverso relativo comunicato stampa del 23 marzo, da parte dell’assessore Lo Bello.
"Questa vertenza ormai – dicono i lavoratori rappresentati dalla Filcams Cgil – ha caratteri paradossali, in quanto alle decine di promesse fatte da più parti non vi sono stati atti concreti che hanno portato alla definitiva conclusione della vertenza. Impropriamente sospesi e reintegrati dal Tribunale del Lavoro in un Ente fantasma in liquidazione, senza retribuzione da anni continuano a dare giornalmente la loro disponibilità all’attività lavorativa che viene puntualmente registrata presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Messina".
Nel 2013 viene presentato un disegno di legge per il passaggio alla Resais così come si era già verificato per i colleghi della Fiera del Mediterraneo di Palermo nel 2012. "Con il risultato – proseguono – che ad oggi il disegno di legge rimane affossato nei meandri di qualche Commissione Parlamentare. Non ci spieghiamo con quali criteri si decide alla Regione quali lavoratori salvare e quali condannare a una vita di stenti. Vorremmo capire se lavoratori nella medesima condizione vengono tutelati in funzione del fatto che sono un cospicuo numero, quindi un discreto bacino di voti, o se vengono tenuti in considerazione in funzione del fatto che sono nati a Palermo piuttosto che a Messina o a Canicattì? E’ veramente triste constatare che nessuno ha voluto portare avanti questa vertenza, nonostante la palese ingiustizia subita risulta sotto gli occhi di tutti. Ci si sente disarmati e impotenti davanti a politici ignavi che non ritengono di doversi attivare, senza altri fini, ma solo ed esclusivamente per una questione di giustizia sociale. Non ci resta che denunciare la nostra condizione di precarietà oltremodo vessata dalla mala politica e dal presidente Crocetta che immotivatamente ci ha fatti diventare il capro espiatorio per colpe che neanche conosciamo. Crediamo che prima che qualche lavoratore compia gesti inconsulti, condizione molto probabile dato lo stato dell’arte, le istituzioni debbano intervenire".
I lavoratori invitano la deputazione regionale messinese, il sindaco di Messina ed il Consiglio comunale ad attivarsi affinché le istanze non restino vane ed affinché il grido di dolore possa essere ascoltato da qualcuno.
Tutti xxxxxxxxxx!!!!!!!!!!!!!!!!
Tutti xxxxxxxxxx!!!!!!!!!!!!!!!!
Pongo una domanda_a senza voler fare polemiche, ma questi signori come sono stati assunti” illo tempore”,concorso pubblico? chiamata diretta? , cooperativa?BooooH, e l’ufficio del lavoro che li ospita come mai? è o non è un- ufficio pubblico?
Pongo una domanda_a senza voler fare polemiche, ma questi signori come sono stati assunti” illo tempore”,concorso pubblico? chiamata diretta? , cooperativa?BooooH, e l’ufficio del lavoro che li ospita come mai? è o non è un- ufficio pubblico?