I quiz a risposta multipla non rappresentano una prova scritta. Il Tar ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Delia e Bonetti
l T.A.R. Catania ha accolto il ricorso e annullato la procedura concorsuale bandita dal Policlinico per il reclutamento di infermieri pediatrici. Un concorso atteso da oltre un decennio su cui avevano riposto tante aspettative anche gli oltre cento ricorrenti esclusi.
Tar annulla concorso
Una settantina tra essi, in particolare, si erano rivolti a diversi legali per contestare gli esiti concorsuali. Il T.A.R. ha accolto i ricorsi proposti dagli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, annullando l’intero concorso ritenendo fondato il vizio riscontrato nello svolgimento della prima prova concorsuale che, secondo Delia, “non poteva essere un quiz a risposta multipla ma doveva essere un tema e/0 tracce a risposta aperta“.
I quiz non sono prova scritta
Secondo il T.A.R. “è fuori di dubbio che per “prova scritta” debba intendersi, in generale e nel silenzio della normativa, la redazione di un elaborato su un tema assegnato dalla Commissione di concorso”. “La ratio legis è evidente, se si considera che la risposta sintetica implica un approccio critico che consente di saggiare la preparazione del candidato molto più di quanto non si possa desumere dal quesito a riposta multipla. (..) La scelta della Commissione esaminatrice e, quindi, dell’Amministrazione resistente, di organizzare la prova scritta esclusivamente secondo le modalità dei quesiti a risposta multipla è illegittima perché in contrasto con l’art. 43 D.P.R. 27 marzo 2001, n. 220”.
Illegittimo il quiz
Da queste premesse il Tar ha evidenziato l’ illegittimità del bando e dei provvedimenti del Policlinico per l’espletamento della prova scritta nella formula della soluzione di quiz a risposta multipla. Nel ricorso presentato dall’ avvocato Santi Delia non si contestavano soltanto alcune delle singole somministrate, “ma, in radice, la scelta dell’Azienda e della Commissione di imporre una prova scritta a quiz per l’accesso ad un profilo superiore al VI livello quando, al contrario, le norme da noi individuate e che il T.A.R. ha confermato essere applicabili alla procedura, impongono la selezione dei candidati attraverso prove a tema o con domande a risposta aperta e non chiusa“.
Più cabala che concorso
Dopo oltre un decennio di attesa il Policlinico, stante a quanto risulta dalla decisione del T.A.R. non ha approfonditamente valutato le fonti generali (DPR n. 487/94) e speciali (DPR n. 220/2001) applicabili ad un concorso di quella portata, decidendo arbitrariamente i criteri di selezione di un concorso pubblico. La verità scrive Delia, “è che troppo spesso l’onere costituzionale della concorsualità viene solo formalmente rispettato preferendo velocizzare le procedure attingendo al sistema dei quiz a risposta multipla che, soprattutto ove somministrate senza accesso alle procedure di validazione internazionali (e qui la Commissione aveva ideato i quiz il giorno stesso della prova senza alcun vaglio di esperti validatori) è priva di ogni effettiva capacità a selezionare i migliori rappresentando una cabala più che un concorso“.
I concorsi sono sempre e comunque una lotteria. Quando si presentano in diecimila per 100 posti, parlare di merito è ridicolo e patetico. I concorsi andrebbero aboliti. È meno ipocrita il privato, che assume chi vuole lui, giustamente.