Buon dato regionale del 50,59% nel report Arpacal. Contraltari, l'incommentabile 29,21% del nucleo urbano reggino (-8,24%) e il brutto 34,79% metropolitano
REGGIO CALABRIA – Vi sembrerà incredibile ma Reggio Calabria, un po’ il simbolo di una Calabria “sommersa” dall’emergenza-rifiuti e che ancora, nel complesso, stenta assai nel tentativo di scrollarsela di dosso, peggiora ulteriormente la propria condizione.
In Calabria si comincia a ragionare: superato il 50%
Ad attestarlo, i dati sulla raccolta differenziata in Calabria; che su scala regionale, va pur detto, finalmente riesce a superare l’asticella del 50% sul totale degli scarti prodotti dai corregionali.
Tuttavia, il Report Rifiuti Calabria 2022 di fresca pubblicazione – dati riferiti però all’anno immediatamente precedente e inseriti ad opera dei Comuni tramite l’applicativo dedicato Str, il Sistema tracciabilità rifiuti Calabria benché non tutti gli Enti abbiano proceduto –, dopo l’approvazione con delibera numero 533 del 2022 dall’Arpacal, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Calabria, inevitabilmente restituisce un quadro a “luci e ombre”.
Certamente positivo, come accennato, il raggiungimento del 50,59% regionale di raccolta differenziata dei rifiuti, che implica un miglioramento dello 0,98% rispetto alla performance del 2020.
Ma non stiamo certo parlando di una Calabria “una”, caratterizzata da un dato omogeneo: assolutamente no.
Basta esaminare i dati aggregati con attenzione per rendersi conto che a fronte di prestazioni sicuramente encomiabili nel complesso, come il 64,05% di differenziata riscontrato nel Catanzarese e i sempre più che positivi 57,81% a Cosenza e comprensorio e 56,15% nel Vibonese, i territori provinciali di Crotone (35,83%) e soprattutto di Reggio Calabria (34,79% solamente) arrancano.
Bene il territorio provinciale catanzarese, malissimo il Reggino
Certo però è fondamentale la “direzione giusta”.
In questo senso, ci sono differenze sensibili anche nella Calabria “migliore”: la provincia di Catanzaro nel triennio 2019/2021 alla luce dei dati si mostra come un treno in costante miglioramento (54,03% nel 2019, 60,96% nel 2020 e 64,05% nel 2021), così come il Vibonese (che però il vero, enorme “salto” l’ha compiuto dal 2019, quando aveva fatto registrare il 40,94% di raccolta differenziata dei rifiuti, al 2020, quando con un sostanziale +14 punti si portò al 54,76%; percentuale ulteriormente migliorata col 56,15% del 2021).
Viceversa la provincia di Cosenza, che nel 2019 col 58,65% di differenziata aveva il miglior “punto di partenza” dell’intera Calabria, segna il passo: l’anno dopo ha subìto un primo arretramento, non andando oltre il 57,82% di raccolta differenziata degli scarti, mentre nel 2021 il dato è sostanzialmente invariato (57,81%).
Ma pure la Calabria meno “performante” non ha similitudine di comportamenti. Nel Crotonese infatti, dopo un passo indietro registrato nel 2020 (30,14% contro il 31,20% dell’anno immediatamente precedente), adesso la differenziata ha fatto segnare un deciso progresso: 35,83 per cento.
È invece proprio il territorio metropolitano di Reggio Calabria, già nel 2019 “fanalino di coda”, a preoccupare ulteriormente. L’avanzamento dal 2019 (33,37% di differenziata) al 2020 (34,32%) già s’era rivelato assai contenuto rispetto all’esigenza di compiere “passi da gigante”; ulteriore delusione adesso, alla luce di un modesto 34,79% che mostra sì un “segno più”, ma neanche di mezzo punto percentuale (+0,47%).
Capoluoghi di provincia, svetta Catanzaro
Ovvio poi che s’ammanti di una valenza peculiare il comportamento dei cittadini-utenti nelle varie città capoluogo di provincia.
In quest’ottica, risulta trainante proprio il capoluogo calabrese Catanzaro, che centra un 70,04% ovviamente ottima “spinta” per far compiere all’intero territorio provinciale un ottimo risultato complessivo (anche se leggermente inferiore al 70,57% segnalato nel 2020). Molto bene anche Cosenza città: il suo 62,09% di differenziata supera del 4,28% la media provinciale. Per Vibo Valentia poi è exploit: col 66,91% di raccolta differenziata dei rifiuti
E gli altri?
Se il Marchesato s’è distinto per la capacità complessiva di recupero su base triennale, Crotone città segue il trend, toccando un ragguardevole +5,66% rispetto al dato 2020 che però, guardando alla percentuale della differenziata in città (giusto il 17,64% cioè il peggior dato fra i cinque capoluoghi di provincia calabresi) non consente per ora una soddisfazione reale.
Reggio in un drammatico baratro. Zeppo di rifiuti
Sprofonda in maniera drammatica la città di Reggio Calabria. Dal 41,97% del 2019 che aveva suscitato grandi speranze già l’anno dopo c’era stato un -4,52% a smorzare ogni entusiasmo. Ma adesso, dal 37,45% del 2020 Reggio città sprofonda a un incommentabile 29,21% autentica “cartina di tornasole” della micidiale condizione in cui si trova, nel suo complesso, la raccolta dei rifiuti sul territorio comunale. E lo stesso -8,24% nel breve volgere di un solo anno deve far riflettere, e molto, l’Amministrazione; specialmente perché il sindaco facente funzioni ha trattenuto le deleghe all’Ambiente ed è peraltro l’assessore all’Ambiente con cui partì la giunta Falcomatà fino alla prima sospensione del sindaco eletto al suo secondo mandato.
Dati sconfortanti sul territorio metropolitano
Ma quali sono le prestazioni migliori, in termini di raccolta differenziata, sull’intero territorio calabrese?
…Avete indovinato: nelle prime cinque postazioni (che vedono primeggiare la catanzarese Gimigliano con un invidiabile 89,81% di differenziata) non c’è nessun Comune del Reggino.
Anzi, per essere precisi…, dalle parti dello Stretto ci sono dati letteralmente sconfortanti.
A Bagaladi (Area grecanica), ad esempio, la differenziata è al 2,51% solamente. Ma, anche togliendo i centri in cui i dati – del tutto o parzialmente – risultano indisponibili, ce ne sono altri che raschiano il fondo del barile: nella Locride a Careri, Canolo e San Giovanni di Gerace la raccolta differenziata conteggiata è zero; medesimo risultato raccolto a Laganadi, nella vallata del Gallico e dalla grecofona Roccaforte del Greco.
Tra le eccezioni virtuose Cosoleto, Scido e Gioiosa
Tra le eccezioni virtuose, le pianigiane Cosoleto (74,92% di differenziata) e Scido (71,88%) e sull’altro versante, col 62,49%, Gioiosa Jonica che, peraltro, è anche la città in cui sindaco è Salvatore Fuda, cioè il consigliere metropolitano delegato – appunto – all’Ambiente.