Al liceo classico Maurolico presentato il progetto di educazione ambientale “Riduzione, Riuso, Riciclo, Recupero”, in collaborazione con il Circolo Zero Rifiuti. Concesso in comodato d'uso alla scuola anche un compattatore automatico per la raccolta della plastica. Un premio a chi riciclerà di più durante l’anno
Reicio. Mi rifuto. E’ la parola che ha tenuto banco oggi all’incontro organizzato dal Circolo Zero Rifiuti presso il Liceo Maurolico di Messina. Reicio, che gioca sulla doppia accezione del verbo e del sostantivo. “Mi rifiuto” di accettare una società votata a un consumismo che si traduce in uno spreco di risorse e in un danneggiamento del patrimonio ambientale. “Rifiuto” come “materia martirizzata” dalla quale partire per cambiare il volto della filosofia di nuova generazione.
Un nuovo punto di vista per far fronte a quel bombardamento mediatico che propina lo stile di vita “usa e getta” come uno dei valori irrinunciabili dell’umanità e che non tiene conto della saggia riflessione del filosofo Latouche secondo cui “una crescita infinita non è possibile in un paese finito”. Un accanimento tenace che passa per le 350 mila propagande pubblicitarie televisive che, si calcola, un giovane che si è appena lasciato alle spalle la scuola superiore ha già visto in tv. Un martellamento che , in numeri, corrisponde all’incirca a un invito a comprare ogni sette minuti.
Si tratta di un’attualissima problematica che occupa gli alunni dell’istituto in dibattiti e riflessioni sin dall’anno scorso con un impegno che è stato riconosciuto oggi attraverso la concessione in comodato d’uso alla scuola, di un compattatore automatico da parte del Circolo Zero Rifiuti.
Alla presenza dei partner pubblici e privati del progetto “delle quattro R” (Riduzione Riuso Riciclo e Recupero) ovvero i rappresentanti dell’assessorato al territorio e all’ambiente della Provincia Regionale di Messina, del Laboratorio di informazione ambientale In.F.E.A. di Messina, dell’Ufficio scolastico provinciale del Comune, dell’A.T.O., di Messinambiente, della Cooperativa Rete Abile e di Tirrenoambiente, si sono illustrate le iniziative legate all’apparecchio. Gli studenti potranno inserirvi tappi e bottiglie di plastica e ottenere ogni volta uno scontrino che attribuirà loro dei punti. Al termine dell’anno chi avrà totalizzato il punteggio superiore riceverà un regalo ancora da definirsi, un viaggio forse, oppure dei libri o un cellulare.
Un ottimo incentivo non solo per l’incremento della pratica della raccolta differenziata all’interno della scuola (che sta già dando prova di grande civiltà con i suoi cestini per la carta dislocati in vari punti dell’istituto) ma anche per il successivo passaggio di questo nuovo modo di gestire le problematiche ambientali, dalla scuola alle famiglie, infine, alla comunità. “Il nostro istituto ha fatto tanto nell’ultimo anno – ha detto la preside della scuola, Gaetana Crieleison presente all’incontro – abbiamo persino installato un compostiere in giardino per i materiali biodegradabili ma anche le istituzioni potrebbero migliorare la situazione per esempio introducendo le modalità di raccolta porta a porta”.
Ci crede dunque fortemente la scuola e ci credono gli studenti. La prof.ssa Trimarchi parla di “utopie concrete” e ci si sofferma più volte sulla necessità di non osteggiare quella disillusione giovanile che proprio grazie alla sua ingenuità può portare a grandi risultati. Di grande interesse anche l’intervento dell’avvocato Catalioto, presidente del Circolo Rifiuti Zero, che ha sottolineato l’esigenza di ridurre al minimo la produzione di rifiuti, utilizzandoli comunque come materia prima per la creazione di nuovi oggetti.
Del resto “continuando su questa scia avremo bisogno di 4 pianeti per contenere tutto quanto – ha ironizzato con amarezza lo stesso Catalioto – inoltre la TARES, l’imposta sui rifiuti che di recente ha sostituito la TARSU, è un tributo altissimo, il più costoso che quest’anno andremo a pagare e poiché dipende da qualità e quantità di rifiuti prodotti dalla collettività, va da sé che è nel nostro stesso interesse provvedere ad arginare i consumi”.
Ritorna, quindi, la filosofia delle “4 R” alle quali il presidente del Circolo Zero Rifiuti ne aggiunge una quinta. E’ la “R” di “responsabilità”. Quella individuale, certo, ma anche quella collettiva, industriale, professionale e politica. Una rinnovata consapevolezza che traspare già dagli oggetti realizzati dagli ex studenti del liceo artistico Ernesto Basile e che hanno fatto mostra della propria bellezza durante l’evento. Erano parti di computer, resti di cellulari rotti, linguette di lattine, cucchiaini. Adesso sono robot, automobiline e molto altro ancora. (Sara Faraci)