LegambienteMessina partecipa alla campagna "End Ecocide Europe", una petizione al parlamento Europeo per l’introduzione del reato di “ecocodio”. Per ecocidio si intende il danneggiamento estensivo, la distruzione e la perdita dell’ecosistema di un territorio. Deriva dal greco oikos = casa e dal latino caedere = distruggere. L’etimologia dimostra che la nostra casa simbolica è rappresentata dall’ambiente in cui viviamo ed operiamo.
E’ necessario raccogliere un milione di firme, affinchè l’Unione Europea possa considerare la proposta di legge di conversione dell’ecocidio in crimine perseguibile in Europa o anche fuori ma commessi da cittadini europei. Le firme si raccolgono su www.endecocide.eu. Con la petizione si vuole introdurre il principio di responsabilità per persone fisiche e giuridiche. La nostra attuale legislazione non permette l’applicazione efficace del diritto ambientale. La tutela dell’ambiente è una questione introdotta solo recentemente. Un primo tentativo fu fatto nel 2008 introducendo la tutela ambientale nel diritto penale. Successivamente, con la “strategia europea per la biodiversità verso il 2020”, si è cercato di introdurre un coordinamento unico. Adesso, si compie un’ulteriore importante passo in avanti, annoverando il crimine di ecocidio come V crimine contro la Pace. Si spera che il Parlamento Europeo possa deliberare norme che definiscano reati e sanzioni in una sfera transnazionale. Si chiede di assimilare il crimine ambientale agli altri reati già ampiamente riconosciuti (terrorismo, tratta umana, traffico di stupefacenti ed armi, criminalità informatica ed organizzata, contraffazione, corruzione e riciclaggio), agendo principalmente sul principio della prevenzione e della correzione alla fonte. Le attività che dovrebbero essere considerati reati riguardano lo scarico o l’emissione di sostanze e radiazioni lesivi all’uomo e all’ambiente; la raccolta, lo smaltimento e il trasporto illegale di rifiuti, di materiali nucleari e radioattivi; l’uccisione, il possesso e il commercio di esemplari animali e vegetali selvatici protetti; il danneggiamento di un habitat in un sito tutelato, l’aumento o la produzione di sostanze che nuocciono alla barriera dell’ozono. Non in ultimo, gli Stati europei potranno contare anche sul reato di istigazione e favoreggiamento.
Affinchè tutto ciò sia discusso e poi realizzato dal Parlamento Europeo è necessaria una grande mobilitazione dei cittadini di almeno 7 Paesi. Un milione di firme. Il circolo Legambiente Messina ha già posto la propria con l’impegno di divulgare ed informare.