Una lettrice: "Tra gli uffici pubblici di Messina, dove devi ringraziare per ottenere un servizio"

Una lettrice: “Tra gli uffici pubblici di Messina, dove devi ringraziare per ottenere un servizio”

Una lettrice: “Tra gli uffici pubblici di Messina, dove devi ringraziare per ottenere un servizio”

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domenica 24 Luglio 2016 - 07:29

Da una lettrice di Tempostretto, Annalisa Sicari, riceviamo e pubblichiamo il racconto di un "calvario" tra l'ufficio passaporti e l'ufficio postale: "Come far disinnamorare una messinese...."

Se vi preparate ad andare alla Prefettura di Messina, ex caserma Zuccarello, per richiedere o rinnovare il passaporto, attenzione: Si prega intanto di munirvi di carta di ringraziamento in triplice copia (una per l’impiegato che vi attende,una per i suoi colleghi a dimostrazione della bravura ed una per il suo capo naturalmente), perché se chi vi riceve ha la stessa teoria dell’ impiegato di oggi, vi dirà che dovete ringraziarlo ”perché è sceso al lavoro stamattina- (cito)-perché ho deciso di prendere la macchina e venire a lavoro, nonostante ci abbiano ridotto il personale e siamo 4 gatti adesso”. Come dire, invece di stringere i denti e fare comunque il suo lavoro (fra l’altro pagato anche con i miei soldi, visto che il suo stipendio non mi pare sia finanziato da privati), ci chiede un atto di riconoscimento per “avere aperto l’ufficio, che se non era per me stamattina lo trovava pure chiuso”.

Se poi tentate con un colpo di coda, di rifarvi un passaporto in assenza del coniuge (ancora non sapevo di trovarmi in Burundi, dove è necessario il consenso del marito per uscire dal paese a quanto pare), eh no…. E che cavolo…. Consegnami i documenti che ci sono scritti nel foglietto, ma non pormi domande in più, perché proprio c’ho l’acqua alla gola e non posso starti a sentire o risolverti i tuoi problemi che già ne ho di mio. “Lei ritorni mercoledì prossimo quando arriva suo marito e riporta tutti i documenti. Io non ci sarò (con l’accento sull’io, le mani sul petto come a dire me ne lavo le mani), e siccome sono io che ho rapporti con l’ ambasciata e bisogna effettuare controlli incrociati visto che è residente Aire, mi pare difficile che le facciano il passaporto in tempo. E tutto questo si trova apettu u prossimo mecoleddì, picchì ca semu 4 gatti sparuti i sugnu u sulu chi travagghia ”.

Domanda: ma se fossi il titolare di un’ azienda con l’ acqua alla gola, una vagonata di lavoro da dover sbrigare e nessun aiuto, e stessi lì a lamentarmi col cliente o rigirandomi le maniche? Trova le differenze: Tu che mi allarghi le braccia e mi chiedi ammirazione perché stamattina hai deciso di venire a lavorare, prendi comunque uno stipendio, invece se sei un padre di famiglia con un’ azienda sulle spalle o lavori o chiudi baracca e burattini e te ne torni a casa, fino a quando te la puoi permettere.

In tutto questo, la signorina con la voce isterica da dietro:

“Ma lei ha preso appuntamento? perché noi ci dobbiamo sbrigare”

Ed è inutile tentare di spiegarle che tu quel passaporto devi rifarlo non perché ti devi andare a grattare la panza da qualche parte ai Caraibi, ma perché devi tornare a lavorare, perché tanto la signorina manco saprà cos’è un lavoro.

Ed a nulla valgono i tentativi di domandare se intanto si possono avvantaggiare con i contatti con l’ ambasciata, visto che ho tutti i documenti pronti, firmati, tasse pagate e “assenso” scritto del gentil marito. Noooooo…perché loro devono vedere il marito che personalmente possa dire “Zi, mia moglie potere uscire da suo paese e andare un po’ dove le pare senza che io dare mio Zi”.

Come fare disinnamorare una messinese in 5 minuti…

Senza voler parlare dell’ altra meravigliosa esperienza alla Posta di Via Tommaso Cannizzaro (anche li, fatemi la cortesia, munitevi di lettere di ringraziamento ed un paio di scuse per aver richiesto un servizio, nel caso servissero) . Pensavo di essermela cavata visto che eravamo 3 persone e 3 sportelli aperti, ma non avevo fatto i conti con i mummuriamenti delle gentilissime impiegate del primo e del secondo sportello. Tentando di parlare con la signora dai capelli neri, addirittura questa abbassa ancora di più la voce e si protende verso il muretto divisorio dove la sua collega è tutta orecchie. “Ehm… scusi…” oh, m’ avesse detto un attimo, mi perdoni arrivo subito… Mi sono spostata dalla collega di destra, ultima spiaggia, che grazie a Dio ha svolto il suo lavoro velocemente ed in efficienza, tentando di scuotere ogni tanto la collega a fianco “…, guarda che ci sono persone…”

Ma dico, ma come si può? Come si può vivere in una città in cui ti stupisci se qualcuno fa il suo dovere, ti senti in dovere di mandargli un cestino a Natale se addirittura fanno un qualcosa in più che rientra sempre nelle loro competenze, ma forse loro neanche lo sanno. Come quel 2006 in cui feci il mio primo passaporto e chiesi all’ impiegato ( la sede di allora era di fronte al Verona Trento medie): “ma guardi che io farò scalo ad Atlanta, Stati Uniti, è sicuro che non mi serva il passaporto elettronico?” “si,si, tuttu a postu!” Arrivo in agenzia di viaggi per sottoscrivere una copertura sanitaria al ragazzo che mi aveva atteso (colui che in questo caso, per guadagnarsi il pane deve lavorare veramente) mi guarda sconvolto e mi dice “ma tu lo sai che se arrivi, ammesso che arrivi ad Atlanta con questo passaporto, ti rispediscono in Italia, vero?” Perché, signori miei, il passaporto doveva essere elettronico e fatto a Reggio… Aereo rimandato, penale pagata, voglia di dirne di tutti i colori per esprimere in modo esaustivo il mio, chiamiamolo, disappunto.

Ma, le cose giuste, almeno in quel caso, il tizio della prefettura non ha preteso di essere ringraziato…

Sono dispiaciuta ed incazzata. Per tutta la gentaglia che c’è a Messina, per chi mi dice pure di starmene in Messico se le cose la funzionano meglio, perché mi sa che è vero. Perché se le cose qui vanno in questo modo, se la città è popolata da gente menefreghista, sfaticata, ignorante e villana, mi domando come e quando le cose potranno cambiare. Del bon ton, con cui molti si sciacquano la bocca, dovrebbero decidere di farne un altro utilizzo. L’ Italia è già da tempo in ginocchio e legata e noi giorno dopo giorno lasciamo fare, ci giriamo dall’ altro lato, mummuriamo e nn agiamo. Buddaci nelle parole e nei fatti.

PS: Alla signorina indignata che urlava “ma lei ce l’ha l’appuntamento?”, vorrei rispondere dopo essermi informata (DI NUOVO, onde non risultare presuntuosa) sull’argomento con apposita telefonata all’apposito ufficio, che il “rinnovo” del passaporto, il rilascio o quella che ti pare, non richiede appuntamento. Si può prendere, ma non è obbligatorio (Anche per questo immagino che ci sia una fila con uno spartifila, per aspettare il proprio turno…se poi tu hai l’appuntamento ed io no, saranno anche un po’ problemi loro che non mettono almeno 2 impiegati allo sportello, uno per i clienti “Gold” e l’ altro per chi ha avuto la colpa di pensare che tutto filasse liscio).

Annalisa Sicari

14 commenti

  1. niente di nuovo – tutti i manciafranchi assunti negli anni d’oro del clientelismo dovremo sorbicerli ancora molti anni.

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  2. niente di nuovo – tutti i manciafranchi assunti negli anni d’oro del clientelismo dovremo sorbicerli ancora molti anni.

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  3. anticospeziale 24 Luglio 2016 12:21

    E’ uno sfogo che invita i messinesi civili: prima a calmarsi, eventualmente con dosi massicce di tranquillanti. Poi, prendere finalmente mazze solide e affrontare e ripulire civilmente ma con violenza, tutto ciò che rende la città un cumulo di melma.

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  4. anticospeziale 24 Luglio 2016 12:21

    E’ uno sfogo che invita i messinesi civili: prima a calmarsi, eventualmente con dosi massicce di tranquillanti. Poi, prendere finalmente mazze solide e affrontare e ripulire civilmente ma con violenza, tutto ciò che rende la città un cumulo di melma.

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  5. Welcome to Messina………

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  6. Welcome to Messina………

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  7. Purtroppo la signora ha perfettamente ragione ma la verità è che noi siamo abituati a convivere con tali situazioni. NOI MESSINESI VOGLIAMO, tutti, CHE GLI ALTRI FACCIANO PER NOI ma noi sappiamo solo lamentarci. È triste dirlo e duro sentirselo dire ma è vero che siamo dei buddaci e, purtroppo, non cambierà nulla!

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  8. Purtroppo la signora ha perfettamente ragione ma la verità è che noi siamo abituati a convivere con tali situazioni. NOI MESSINESI VOGLIAMO, tutti, CHE GLI ALTRI FACCIANO PER NOI ma noi sappiamo solo lamentarci. È triste dirlo e duro sentirselo dire ma è vero che siamo dei buddaci e, purtroppo, non cambierà nulla!

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  9. Questa amara esperienza vissuta dalla lettrice e’ offensiva per tutti gli altri dipendenti pubblici che ogni giorno espletano regolarmente il proprio lavoro spesso tra mille difficoltà di tipo logistico e di carenza di risorse umane e strumentali.

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  10. Questa amara esperienza vissuta dalla lettrice e’ offensiva per tutti gli altri dipendenti pubblici che ogni giorno espletano regolarmente il proprio lavoro spesso tra mille difficoltà di tipo logistico e di carenza di risorse umane e strumentali.

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  11. SIG.RA CHE SI ASPETTA DAL MINISTERO DELL’INTERNO? MIRACOLI. SIAMO 4 GATTI? MA NON E’ VERO HANNO FATTO ASSUNZIONI DI PERONALE OLTRE IL NUMERO DEI CONCORSI. HANNO ASSUNTO PERSONALE DI UN CONCORSO E SONO ENTRATI 2 ANNI DOPO CHE ERA STATO CONCLUSO. UN MINISTRO DICHIARAVA POMPOSAMENTE CHE LE DONNE SONO BRAVISSIME PIU’ BRAVE DEGLI UOMINI E CHE DOVEVANO ESSERE IMPIEGATE PERCHE’ SONO STATE MALTRATTATE NEGLI ULTIMI SECOLI. QUESTO ERA UN PATITO DELLE DONNE, PER FORTUNA COSSIGA NON LO FU MAI LUI ERA PRECISO E RISPETTOSO DELLA REPUBBLICA E DELLE PERSONE CHE PARTECIPAVANO AI CONCORSI. LEI CON QUESTA LETTERA NON FA ALTRO CHE DICHIARARE DI AVER VISTO L’ACQUA CALDA. QUANDO SENTO PARLARE DI MINISTERO DEGLI INTERNI E PREFETTURE MI METTO A RIDERE, NON GIOIA

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  12. SIG.RA CHE SI ASPETTA DAL MINISTERO DELL’INTERNO? MIRACOLI. SIAMO 4 GATTI? MA NON E’ VERO HANNO FATTO ASSUNZIONI DI PERONALE OLTRE IL NUMERO DEI CONCORSI. HANNO ASSUNTO PERSONALE DI UN CONCORSO E SONO ENTRATI 2 ANNI DOPO CHE ERA STATO CONCLUSO. UN MINISTRO DICHIARAVA POMPOSAMENTE CHE LE DONNE SONO BRAVISSIME PIU’ BRAVE DEGLI UOMINI E CHE DOVEVANO ESSERE IMPIEGATE PERCHE’ SONO STATE MALTRATTATE NEGLI ULTIMI SECOLI. QUESTO ERA UN PATITO DELLE DONNE, PER FORTUNA COSSIGA NON LO FU MAI LUI ERA PRECISO E RISPETTOSO DELLA REPUBBLICA E DELLE PERSONE CHE PARTECIPAVANO AI CONCORSI. LEI CON QUESTA LETTERA NON FA ALTRO CHE DICHIARARE DI AVER VISTO L’ACQUA CALDA. QUANDO SENTO PARLARE DI MINISTERO DEGLI INTERNI E PREFETTURE MI METTO A RIDERE, NON GIOIA

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  13. Mi meraviglio che la signora, così scrupolosa nella descrizione dei torti subiti, non si sia resa conto di essere in Questura e non in Prefettura. La Prefettura non si occupa del rilascio di passaporti e tantomeno ha uffici presso la caserma Zuccarello.
    … e chissà quante altre imprecisioni ci sono nel racconto…

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  14. Mi meraviglio che la signora, così scrupolosa nella descrizione dei torti subiti, non si sia resa conto di essere in Questura e non in Prefettura. La Prefettura non si occupa del rilascio di passaporti e tantomeno ha uffici presso la caserma Zuccarello.
    … e chissà quante altre imprecisioni ci sono nel racconto…

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