Tante battaglie contro il Ponte, nessuna a favore del raddoppio Messina - Palermo. E da Roma pubblicizzano il triangolo... con due lati
di Marco Ipsale
“Ma invece di parlare di Ponte sullo Stretto perché non parlate di strade e ferrovie siciliane inadeguate?”. Un ritornello trito e ritrito, in una parola “benaltrismo”. Secondo la definizione del dizionario Garzanti la “tendenza a spostare l’attenzione del problema in discussione ad altro che si addita come più importante o più urgente”.
E parliamone, allora, di strade e ferrovie, visto che i collegamenti interni, non si capisce perché, sarebbero più importanti del collegamento con la Calabria e dunque col resto d’Italia. Lo spunto ce lo fornisce l’annuncio dell’avvio dei cantieri per il raddoppio ferroviario Messina – Catania, i 42 chilometri mancanti tra Giampilieri e Fiumefreddo.
Da Messina a Catania in 45 minuti e all’aeroporto in 55 minuti
Un’ottima notizia per la Sicilia Orientale se si pensa che, a completamento, i tempi di percorrenza tra la seconda e la terza città siciliana potranno essere ridotti da un’ora e quindici fino a 45 minuti. Forse ancora più importante, da Messina si potrà arrivare all’aeroporto Fontanarossa in 55 minuti, anche se servirà un numero adeguato di collegamenti.
I lavori dureranno dieci anni
Freno ai facili entusiasmi, la durata prevista dei lavori è di dieci anni, sempre che i tempi vengano rispettati. E dunque bisognerà attendere ancora molto per apprezzarne i risultati. L’avvio dei lavori resta comunque una bella notizia, anche perché si tratta di un’opera di cui si parla da decenni. Un’opera che ha il suo impatto ambientale, visto che 36 chilometri su 42 saranno in galleria nei monti Peloritani, ma per la quale, per fortuna, non si è registrata alcuna battaglia contraria.
Il “triangolo” ferroviario… con due lati
E forse sarebbe più opportuno fare battaglie a favore delle opere pubbliche, invece che contro, visto che in Sicilia ce n’è un forte bisogno. Altrimenti si rischia di distrarsi e di non accorgersi che, da anni, tanto Fs quanto i vari governi che si sono succeduti parlano di triangolo ferroviario Palermo – Catania – Messina. E i più ingenui potrebbero pensare all’alta velocità ferroviaria tra le tre città più grandi siciliane. Invece non solo l’alta velocità resta un sogno ma, soprattutto, non è previsto il raddoppio della Messina – Palermo.
Il triangolo di cui si parla, infatti, non è tale ma ha solo due lati, cioè due direttrici: la Catania – Palermo, o meglio la Catania – Fiumetorto (visto che gli ultimi 43 km sono in comune con la Messina – Palermo), e la Catania – Messina. Per la prima sono in corso i lavori solo sulla tratta Catania Bicocca – Catenanuova (38 km sui 190 a binario unico), per la seconda sono appena stati consegnati i cantieri.
Nulla per la Messina – Palermo, che è a binario unico per 87 km da Patti a Castelbuono. Nonostante la pioggia di miliardi previsti in Italia per le opere pubbliche, qui arrivano solo le briciole e per questa tratta non c’è neanche un centesimo. Anzi non c’è neanche un progetto ma solo uno studio di fattibilità.
Il messaggio fuorviante
Per il via ai cantieri della Messina – Catania, Rfi parla di itinerario Palermo – Catania – Messina ma, in questo caso, Palermo non c’entra nulla. Un messaggio fuorviante, tanto che la stampa nazionale non lo coglie. Repubblica titola “Nuovo cantiere sulla Palermo – Catania – Messina”, il Messaggero “Raddoppio Palermo Catania e Messina”, il Tempo, addirittura, “Via ai cantieri Catania – Palermo”.
Vuoi vedere che, a forza di dire che prima serve altro, si continuerà a fare niente dell’uno e poco dell’altro?
BUONGIORNO!!!!…
Che dire🤔 al giornalista Marco Ipsale quando scrive i suoi articoli????? semplicemente ECCELLENTE 👏👏👏👏👏👏👏👏,tra l’altro estendo i complimenti a tutti VOI perché non ce n’è uno che non sia BRAVISSIMO in questa testata ….persino nelle previsioni meteorologiche!!!!!!
Tra l’altro mi è piaciuto il fatto che ha usato una parola difficile come benaltrismo (parlo per me che avrei dovuto ricercarne il significato su Google )spiegandolo direttamente lui ,facendo capire così che non ha fatto sfoggio della sua cultura, ma l ha resa a noi lettori …..doppia BRAVURA!!!!
Il cambiamento avverrà….con i tempi della politica….che amarezza ….. andrò a votare cercando il cambiamento….. chissà se lo troverò!!!
Complimenti bellissimo articolo!
…SECONDO ME, ROSARIA SFOTTE…. E MAGARI HA RAGIONE !!!
In che senso 🤔scusa???????I miei COMPLIMENTI al giornalista sono ASSOLUTAMENTE SINCERI e non mi permetterei MAI 😡di prendere in GIRO chi fa EGREGIAMENTE il SUO lavoro!!!! io dico SEMPRE ciò che penso ,sia nel bene che nel male SENZA TRUCCO e SENZA INGANNO….. FIDATI!!!!!
Complimenti al cronista ha colto l’essenza dei lavori in itinere… speriamo di vedere la fine….. xchè se è come gli svincoli di giostra e Annunziata….si salvi chi può
Purtroppo questo è il risultato degli ultimi 3 Presidenti della Regione ‘catanocentrici’. Tutto deve passare x Catania, quindi il completamento del raddoppio della ferrovia Messina-Palermo non serve, anzi non si deve proprio fare. RFI del resto senza la spinta della politica non investe un centesimo in Sicilia perché senza il ponte non ha ritorno economico non potendo fare viaggiare le merci. Speriamo che il prossimo Presidente della Regione abbia una visione più ampia.
…della parola ‘fazioso’ è anche necessario presentare la definizione? così, visto che mi viene in mente che il ‘ritornello trito e ritrito’ nasce alquanto prima del macroscopico espediente elettorale noto come ‘ponte sullo stretto’, proprio perchè le strade siciliane -e non solo quelle- risultano oggettivamente carenti da troppo tempo prima, e costruire un ponte che riversi ulteriore traffico sulle stesse risulta intuitivamente una presa per il cubo, al netto delle opinioni dei non informati e degli ‘stakeholders’.
Provo a riformulare: conta poco pulire perfettamente gli ugelli del gas per avere una fiamma perfetta, quando la pentola che ci metti sopra è mancante di buona parte del fondo.
Trovo pertanto che la chiusura retorica finale faccia bene il paio con quella iniziale.
Se io sono convinto che prima vada aggiustato il fondo della pentola e tu che vada pulito il fornello, il problema va evidenziato e discusso nonostante tutto, siamo in democrazia insistono a dire.
Ah scusate, sparo un ‘benaltrismo’ e ho vinto ogni confronto dialettico.
Senza il ponte possiamo dimenticarci sia dell’alta velocità e sia di facilitare le merci ad arrivare fin qui nei tempi necessari. Abbiamo bisogno anche di nuove ferrovie, autostrade, porti. Non c’è sviluppo economico senza infrastrutture, e non c’è welfare senza sviluppo economico.
La decrescita felice è la più grossa cazzata mai sentita nella storia dell’umanità.
devo proprio non starmi esprimendo in italiano, considerata l’unica risposta e il quantitativo di dislike (non mi sembrava foste tutti pro ponte a spada tratta).
non ho mai parlato di decrescita, Seb, ma almeno ti sei sporcato le mani a rispondermi, grazie.
La decrescita felice è ciò che c’è scritto tra le righe del tuo intervento, una visione che non condivido al pari dellle motivazioni della tua contrarietà al ponte, giusitificata con un conseguente aumento del traffico veicolare che possa danneggiare le nostre strade. Non lo so, allora togliamo le automobili, così non danneggiamo ancora di più le strade dell’isola; smantelliamo l’aeroporto, così almeno i turisti non vengono a scassarci a la minchia a snaturare le nostre tradizioni e i nostri borghi;
Detto ciò, se dovessimo metterci seriamente a rimettere a nuovo le infrastrutture che abbiamo già, quanto tempo ci vorrebbe per costruire questo benedetto ponte di cui ne abbiamo necessariamente bisogno? Ma soprattutto: non si possono fare entrambe le cose? Oppure dovete nascondere la vostra contrarietà al ponte dietro il solito benaltrismo?
ci vediamo tra 30 anni per essere ottimisti, gallerie, viadotti espropri vari e arrivederci
In effetti sarebbe necessario un tratto a doppio binario Messina Palermo e Messina Catania oltre alla diagonale Catania Palermo passando per Caltanissetta