Arrivano intanto le risposte dall’Asp che non hanno registrato alcun accesso nei pronto soccorso dopo la notte dell’incendio alla Ram
“Nessuno faccia passerella a Milazzo o si presenti al festival delle strumentalizzazioni: prima quello che ci spetta e poi possiamo cominciare a discutere”. Il sindaco Carmelo Pino ha atteso che la situazione dopo l’incendio di venerdì notte alla Raffineria fosse in fase di normalizzazione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Quando avvengono questi episodi tutti pronti a puntare il dito facendo prevalere l’emotività, l’istintività alla ragione. E come sempre sotto accusa ci sono i mancati controlli per le emissioni o i ritardi da parte degli organi preposti ad intervenire. L’Arpa è stata sollecitata dal sottoscritto”.
Il riferimento del Sindaco è al finanziamento da dieci milioni, prima concessi dalla Regione e poi ritirati, per l’installazione delle centraline e la realizzazione di una sede distaccata dell’Arpa proprio a ridosso della Raffineria.
“L’ho detto e lo ribadisco: siamo indignati – afferma Pino – perché non è lecito che un Comune faccia l’impossibile per intercettare le risorse europee e una volta ottenuto il finanziamento la Regione lo blocca con motivazioni futili e contrarie ad ogni logica. Il paradosso è che proprio in questi giorni la Sicilia viene messa sotto accusa per non essere riuscita a spendere le risorse provenienti da Bruxelles. Eppure il nostro progetto è immediatamente cantierabile.”.
“Il presidente Crocetta- continua Pino- se vuole davvero dare un segnale concreto a questo territorio restituisca immediatamente al Comune di Milazzo quei dieci milioni del finanziamento ottenuto nell’ambito del Pist per la realizzazione del sistema di monitoraggio ambientale. Non ha senso convocare tavoli di confronto a Palermo per parlare sempre della solita minestra. E’ ora che Crocetta si attivi per far sbloccare alla burocrazia regionale quelle somme che, alla luce di quanto accaduto, sono necessarie a Milazzo, comune capofila di un comprensorio definito ad alto rischio per monitorare la qualità dell’ambiente e garantire il diritto alla salute”.
Pino conclude poi affermando che “è tempo di dire no alla demagogia e alle basse speculazioni politiche di chi, in queste ore è alla ricerca di visibilità rilasciando dichiarazioni gratuite senza però mai prendere posizione su quanto arbitrariamente sottratto a questa comunità che avrebbe permesso di dotare il territorio di strumenti che altri Enti (Stato, Regione) non sono mai stati in grado di assicurare. Un ravvedimento dell’ultima ora del governatore della Sicilia sarebbe un bel gesto per un territorio ferito”.
Proprio ieri l’Asp ha risposto alla nota del sindaco che, nella giornata di lunedì, aveva chiesto, a seguito dell’incendio di venerdì notte, se sussistessero “condizioni tali da comportare nocumento alla salute della popolazione”. “Questo Servizio – si legge nella lettera – ha effettuato nell’immediato controlli nei presidi di continuità assistenziale e nei pronto soccorso per verificare accessi riferibili all’evento incidentale, non riscontrando ad oggi alcun accesso. Inoltre al fine di valutare eventuali fattori di nocumento alla salute della popolazione ricadente nel comprensorio del bacino del Mela, risulta opportuno acquisire tutte le risultanze delle campagne di monitoraggio dell’aria effettuata nel territorio di cui trattasi; in particolare dovranno essere evidenziati tutti i livelli di superamento dei valori limite dettati dalla norma, il numero e la frequenza degli stessi”.
Giungono intanto i dati dell’Arpa della qualità dell’aria nei giorni del 29 e 30 settembre 2014, fino alle ore 14. L’Agenzia regionale per la Protezione Ambiente ha comunicato che “in data 1 ottobre saranno forniti altresì i valori della media giornaliera dei dati di PM10 per il 30/9/2014, così come previsto dalla norma, mentre si comunica che i dati del PM10 del 29/09/2014 sono risultati pari a 35,0 ug/m3, tendenzialmente crescenti rispetto ai dati dei giorni precedenti”.