Dai consiglieri comunali di Milazzo Fabiana Bambaci e Massimo Bagli, la richiesta di un consiglio straordinario sul tema della raffineria.
Ancora la Raffineria di Milazzo sotto i riflettori, dopo le fumate emesse nei giorni scorsi. La questione adesso si sposta in aula consiliare, con la richiesta di una convocazione straordinaria sul tema.
Si chiede un tavolo tecnico
A chiederlo, per mezzo di un’interrogazione, i consiglieri comunali Fabiana Bambaci e Massimo Bagli. Nel documento presentato, inoltre, si propone l’istituzione di un tavolo tecnico che coinvolga l’amministrazione comunale di Milazzo, i vertici della Raffineria di Milazzo, i rappresentanti dell’Asp, i rappresentanti dell’Arpa, i sindacati e i comitati cittadini del comprensorio.
«Nei giorni scorsi -si legge nell’interrogazione- si sono ripetuti in maniera preoccupante i fenomeni di dispersioni di fumi ed olezzi provenienti dalla Raffineria di Milazzo e tali episodi non risultano sporadici, anzi fin troppo frequenti. Lo sviluppo delle attività industriali e la loro conduzione incidono in maniera sensibile sulla vivibilità di un territorio dove molti lavoratori vivono il futuro in uno stato di perenne incertezza, determinato da una assenza di un adeguato piano industriale di riconversione che possa garantire loro una stabilità occupazionale in prospettiva futura».
Riconversione e questione occupazionale
L’obiettivo del tavolo tecnico richiesto, spiegano i consiglieri, sarebbe quello di “accompagnare la riconversione della Raffineria, pur mantenendo l’occupazione esistente, ma nell’obiettivo di recupero e ripristino del nostro territorio, che deve anelare il ruolo di polo turistico e fiore all’occhiello della Sicilia”.
«Al tempo stesso -hanno aggiunto Bambaci e Bagli- sarà utile costituire anche un Osservatorio al fine di monitorare costantemente l’impatto ambientale della Raffineria di Milazzo, verificare il rispetto delle misure imposte dalla normativa vigente, adottare ogni idonea misura al fine di ridurre al minimo l’incidenza sul territorio delle attività petrolchimiche. Ovviamente i dirigenti della Ram dovrebbero relazionare in merito agli episodi verificatisi nei giorni scorsi, ma anche in merito agli investimenti futuri della struttura, alla messa in sicurezza degli impianti ed al piano industriale anche a livello occupazionale e di tutela dell’ambiente».