Raccolta abiti usati, Trimboli: "Ho già riferito all'Autorità competente"

Raccolta abiti usati, Trimboli: “Ho già riferito all’Autorità competente”

Raccolta abiti usati, Trimboli: “Ho già riferito all’Autorità competente”

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sabato 24 Novembre 2012 - 10:35

In seguito all'esposto presentato in Procura dalla società Città Pulita in merito al bando di gara per il servizio di raccolta abiti e scarpe usate riceviamo una dichiarazione dell''ingegner Trimboli, liquidatore dell'Ato3.

Dall’ingegnere Michele Trimboli, commissario liquidatore dell’Ato3, riceviamo e pubblichiamo:

“In relazione all’articolo, a firma di Rosaria Brancato, pubblicato il 23/11/2012, con il titolo “Raccolta abiti usati, la gara finisce all’attenzione della Procura”, si chiede di pubblicare ai sensi dell’art.8 della L. n.47/1948, la seguente dichiarazione: la cronista, sostanzialmente, riporta il contenuto di un atto trasmesso, tra gli altri all’Ato3 , il cui contenuto è diffamatorio ed in parte falso. Sulla vicenda sono in corso indagini dell’Autorità competente cui ho già avuto modo di rappresentare le ragioni della società che rappresento. In ogni caso il cronista prima di pubblicare la notizia di un avviso di garanzia deve attivarsi per controllare se sia a conoscenza dell’interessato, e ha ritenuto di pubblicare, quasi integralmente, un esposto all’Autorità giudiziaria senza ospitare il punto di vista dell’Ato3. Sulle questioni agitate con l’esposto attendo le decisioni dell’Autorità giudiziaria”.

Un commento

  1. Egregio Ingegnere Michele Trimboli,
    commissario liquidatore ATO3,

    ci puo’ cortesemente spiegare qual’è la sua funzione ? Noi qui a Messina, abbiamo una criticità importante, quella piena gestione dei rifiuti cittadini. E dato che questa problematica è ancora ben lungi dall’essere risolta, può farci capire, con parole semplici, qual’è la sua mission ?
    Guardi che noi non abbiamo fretta ; nel senso che Lei , giustamente ha il pieno diritto di adire prima le vie legali a sua tutela (ci mancherebbe altro). Ma non può non convenire che un diverso e più completo modo di affrontare questo aspetto della vita collettiva, potrebbe aiutare a vivere meglio il nostro territorio ed offrire concreti sbocchi occupazionali alla nostra gente. Mi spiego : a che serve studiare all’Università questo aspetto, sotto tutti i profili (chimico, biochimico, igienistico, manageriale) se poi ciò non si traduce , da noi, in strutture e personale efficienti e pienamente operanti ? Se non vede la luce il cosidetto indotto (con produzione di materiali riutilizzabili creati dal trattamento differenziato di metalli, plastica, legno, carta, stoffe ed umido (ottimo per il compost) ??? Pensi a quanti giovani potrebbero trovare lavoro, in questo modo, senza emigrare. Ci pensi, ingegnere Trimboli, potrebbe cambiare (diventare piu’ creativo) persino il suo lavoro.
    IN BUONA SOSTANZA, CHIARISCO MEGLIO IL MIO INTERROGATIVO, COME UTENTE : PERCHE’ LIMITARSI A LIQUIDARE UNA SOCIETA’ (COME LO SI VOLEVA FARE CON L’AGIP AI TEMPI DI ENRICO MATTEI), ED INVECE NON SI CERCA DI RILANCIARNE L’ATTIVITA’, CON UN’ATTENTO LAVORO DI REINGEGNERIZZAZIONE ?

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