Rifugio Don Blasco. Ialacqua: "Soluzioni condivise". Ma gli animalisti denunciano Accorinti

Rifugio Don Blasco. Ialacqua: “Soluzioni condivise”. Ma gli animalisti denunciano Accorinti

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Rifugio Don Blasco. Ialacqua: “Soluzioni condivise”. Ma gli animalisti denunciano Accorinti

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sabato 18 Gennaio 2014 - 19:58

Dopo lo sgombero del rifugio che ospita più d 200 animali, Il Partito animalista europeo ha denunciato il sindaco per omissione di atti di ufficio, mentre l'assessore Ialacqua ha incontrato associazioni, Asp e quartiere per stemperare i toni e arrivare a soluzioni condivise.

Le polemiche sull’ordinanza di sgombero del canile di via Don Blasco divide sempre di più gli animalisti. Mentre l’assessore Daniele Ialacqua incontra associazioni e operatori istituzionali per cercare di far fronte ai disagi, i volontari inaspriscono la battaglia contro l’operato dell’amministrazione Accorinti.
Dopo aver cercato a lungo di mettersi in contatto con Palazzo Zanca ed essendo rimasta senza risposta la sua lettera, Enrico Rizzi, Capo della Segreteria nazionale del PAE, il Partito Animalista Europeo ha depositato la denuncia nei confronti del sindaco Renato Accorinti, per il reato di “omissioni d’atti d’ufficio”.

“Lo scorso mese di novembre, tramite formale istanza, lo avevo diffidato affinché prendesse gli opportuni provvedimenti per tutelare i numerosi animali randagi presenti sul suo territorio che necessitavano di cure urgenti. Ad oggi non ho ricevuta alcuna risposta (la legge obbliga a rispondere entro 30 gg) e pertanto sono stato costretto a segnale il primo cittadino messinese all’Autorità Giudiziaria”, spiega Rizzi.

Qualche giorno fa, invece, Si è svolta, Ialacqua ha convocato in assessorato una riunione tecnica per discutere nei l’ordinanza sindacale che ha intimato lo sgombero del rifugio che ospita circa 200 tra cani e gatti. Al tavolo, il responsabile dell’unità operativa anagrafe canina dell’Asp, Giuseppe Donia; il dirigente del dipartimento ambiente e sanità, Domenico Signorelli; il presidente della Commissione Ambiente del IV quartiere, Renato Coletta; e i volontari dell’associazionismo animalista.

“Nessun intervento sarà adottato se non in concertazione con le associazioni animaliste – ha precisato l’assessore – E’ intenzione dell’Amministrazione proseguire nel percorso di ascolto e di collaborazione già avviato, approntando tutti gli atti necessari al fine di affrontare e risolvere insieme sia la questione del canile di via Don Blasco che il problema del randagismo”.

Dal tavolo tecnico sono emerse alcune proposte: l’istituzione di un’oasi felina dove ospitare i gatti ora ospitati nel rifugio di via Santa Cecilia bassa, l’incentivazione delle campagne di adozione che i volontari già portano avanti, prevedendo per esempio riduzioni della tares o sconti sui prodotti animali, ma ma con gli adeguati controlli, e altre soluzioni condivise a livello teorico. Non sono mancati i toni accesi, in alcuni momenti, soprattutto quando sono emerse le problematiche pratiche relative all’attuazione delle proposte, così come non sono mancate le critiche allo scarso impegno delle istituzioni. Alla fine dell’incontro l’assessore ha annunciato che già la prossima settimana saranno convocati gli incontri con le associazioni per dar vita alla Consulta animalista.

Intanto anche oggi le volontarie hanno continuato il loro lavoro solitario. Malgrado la diffida del Comune, sono intervenute nel parcheggio di un supermercato in zona sud dove è stata segnalata la presenza di sei yorkshire.

6 commenti

  1. Non è stata certo una buona soluzione liberare molti cani e vederli passeggiare, in gruppo, sul viale S. Martino.
    In via Santa Cecilia bassa lato mare, gruppi di cani randagi sfidano chiunque passi in quello che ormai è diventato il loro territorio. Prima di chiudere un canile, è giusto trovare le soluzioni opportune che non possono essere quelle di “buttare in strada” gli “ospiti”, incrementando così il randagismo.

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  2. Strano ma non ho parole; un sindaco ambientalista, pacifista denunziato dagli animalisti , da coloro che hanno votato per lui.

    Un Assessore che invita la gente ad adottare un animale ed avra’ lo sconto sulla tares

    Volontari diffidati a non aiutare gli animali

    L’unico canile che puo’ ospitare i poveri cani/gatti randagi deve essere chiuso e questi poveri animali buttati nella strada,

    Sin da adesso comunico che se uno di questi randagi dovesse mordere e quindi ferire un cittadino, mi vedro’ costretto ad denunziare penalmente sia il sindaco che l’assessore ,, si l’assessore quello che dice di essere ambientalista , quello che prima protestava contro tutti e contro tutto ed ora è diventato peggio di coloro che prima , da lui venivano contestati.

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  3. Il Partito Animalista Europeo ha depositato la denuncia nei confronti del sindaco Renato Accorinti, per il reato di “omissioni d’atti d’ufficio”.
    Il Partito Animalista Europeo che denunica il sindaco free-ecologista, questa è proprio tutta da ridere.

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  4. Sarebbe però da dire che per quanto si possa Accorinti non ha potuto fare altro che constatare quello che effettivamente è in obbligo di fare (anche se il fare “due pesi e due misure” ancora è palese nella sua amministrazione) perchè parliamoci chiaro:
    Io per per primo sono favorevole ad un canile dove i volontaria possano dare rifugio e assistenza ai nostri randagi ma “UN CANILE COME DIO COMANDA” Una struttura nata per questo scopo….
    Non degli uffici (ricordo chè è l’ex macello e l’ex facoltà di veterinaria) che niente hanno a che spartire con delle normative in materia…semmai, e qui non è stato fatto perchè a Messina oramai vige la regola che se un posto è disabitato ne devo “entrare in possesso per il bene della collettività”, si dovevano sedere a tavolino TUTTI e discutere di questo problema che comunque sarebbe successo anche se ci fosse stato Calabrò…forse..
    Perchè parliamoci chiaro questa è la risultante del menefreghismo o il voltarsi dall’altro lato o, ancora meglio, lo scarica barile a chi verrà dopo delle passate amministrazioni nella speranza che la patata bollente venisse presa da qualche altro…

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  5. E quindi? Il sindaco ha l’obbligo di provvedere. E’ una legge dello Stato, non una scelta. Accorinti, nel momento in cui toglie il canile dalla ex facoltà di Veterinaria, deve avere già un posto dove trasferire gli animali. Non può, certamente, liberarli. Qui le responsabilità di Accorinti sono penali, non è uno scherzo. O sa cosa fare, o se ne torna a casa, altrimenti il suo ingresso ai “Quattro Cavalli” sarà un percorso obbligato!

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  6. A me invece pare opportuno denunziare l’ordinanza del Sindaco in cui si invita a liberare gli animali dell’ex macello (alimentando e non combattendo un fenomeno pericoloso come il randagismo) mantenuti a prezzo di grandi sacrifici dai volontari. Solo un ambientalista a parole poteva fare questo!

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