Raniero La Valle: "Nessuno nasce predestinato al bene o al male"

Raniero La Valle: “Nessuno nasce predestinato al bene o al male”

Redazione

Raniero La Valle: “Nessuno nasce predestinato al bene o al male”

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mercoledì 11 Dicembre 2019 - 07:50

Un incontro indimenticabile per gli studenti delle Terze classi dell’Istituto comprensivo Mazzini quello con Raniero La Valle, autore del volume “Lettere in bottiglia”.

Dopo averlo ascoltato hanno dialogato con lui attraverso tantissime domande che spaziavano dall’immigrazione, all’utopia pacifistica a papa Francesco.

Numerosi temi affrontati

E’ stato un dialogo tra generazioni diverse, tra un nonno che ha indagato il mondo per il suo lavoro prezioso di giornalista e saggista e ragazzi che si affacciano alla vita con occhi nuovi e consapevolezze da edificare.

I temi sono stati tratti dagli innumerevoli spunti offerti dallo stesso autore: la globalizzazione economica che spinge uomini e popoli in direzioni drammaticamente differenti; l’isolamento nel proprio chiuso benessere; la migrazione in cerca di speranza e di vita; le vicende recenti del nostro paese puntellato da una Costituzione che alcuni vedono come un ostacolo da rimuovere e altri come un baluardo irrinunciabile; la presa in cura non più rimandabile del pianeta contro i guasti determinati dalla inciviltà del profitto e del guadagno; l’assurdità delle motivazioni di tutte le guerre e di tutte le violenze perpetrate verso i bambini; le donne e i soggetti più deboli, la Storia vista come un complicato gioco di interessi o alla luce del Vangelo.

L’ evento è stato patrocinato dalla associazione “Nuovi Orizzonti” nella persona del prof. Nino Mantineo e del teologo gesuita padre Felice Scalia. A moderarlo il Dirigente scolastico Domenico Genovese.

Il commento del Dirigente scolastico

“Noi, come scuola vogliamo e possiamo gettare dei semi per permettere che le idee germoglino ed eventi come questo servono anche a questo” ha detto il dirigente presentando La Valle . “Senza una bussola di riferimento l’umanità non può andare avanti”. Parole riprese dallo stesso scrittore che ha sottolineato che la Storia non va studiata solo sui libri, ma appresa anche da testimonianze come la sua, quella dei propri nonni e di chi ha vissuto esperienze che possono insegnare ad affrontare il futuro, guardando al passato.

Le parole di La Valle

Ha anche aggiunto: “Purtroppo c’è uno stereotipo che la fa padrone: gli anziani sono saggi e i ragazzi sognatori ed invece è l’esatto contrario, perché voi ragazzi siete quelli che restano e noi sogniamo che abbiate un futuro migliore. Questo è un periodo buio per il mondo ma contiamo che come tutti i periodi di transizione resti solo un ricordo. Ciò può accadere solo se voi questo mondo provate a cambiarlo. La sua sorte e nelle vostre mani e, come fanno per esempio Greta Thunberg e tutti membri di Fridays for future, potete farlo. Noi quesa minaccia l’abbiamo vista nella prima metà del ‘900, con la Shoah, con la guerra nucleare, … ma l’abbiamo superata. Oggi si incontrano due bottiglie la mia e la vostra piena delle vostre domande su ciò che le mie testimonianze vi hanno suscitato. Ed è una cosa bellissima”.

La Valle si è soffermato sul nostro Mediterraneo. “Quel Mare Nostrum che è diventato il Mare della morte, dove si vedono galleggiare libri di Corano, pagelle di coloro che magari le portavano con se per trovare un occupazione. Che siano curdi, che sano africani, tutti scappano dalla disperazione, dalla guerra. E tra tante cose brutte papa Francesco con la sua innovazione da speranza. Il papa che ha detto che la diversità delle religioni appartiene al disegno divino, perché Dio vuole così. Ma è proprio attraverso le diverse strade che si arriva a Lui”.

“Ricordatevi che nessuno nasce predestinato al male o al bene, voi siete liberi di scegliere, sempre”.

A guidare gli studenti della Mazzini nella lettura di “Lettere in bottiglia sono stati gli insegnati Liliana Campanella, Carmelo Lupini, Tiziana Marchese, Francesca Previti, Roberta Ruggiero, Mimma Scuderi, Maria Rosaria Sposito, Angela Tomaselli, Lilly Vadalà.

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