Gli autori della rapina violenta a Brolo erano forse sotto l'effetto di cocaina, nessun collegamento con l'anziana violentata e derubata a Messina
“E’ un fatto di assoluta gravità, i due malviventi hanno agito con impressionante violenza, spregiudicatezza ed efferatezza criminale. Ma i carabinieri hanno risposto subito con efficacia, e per il contesto in cui è maturato non è un delitto che deve creare allarme sociale nella zona”.
Così il procuratore capo di Patti, Angelo Cavallo, commenta i due arresti effettuati all’alba dai Carabinieri dopo l’aggressione e la rapina in casa ai danni della 90enne di Brolo, avvenuta il 24 settembre scorso.
“Non c’è alcun collegamento con il caso avvenuto a Messina che tanto giusto allarme aveva destato, analogo perché la vittima era anche in quel caso un’anziana aggredita in casa”, sottolinea il procuratore. “Ma i soggetti sono del tutto diversi, non hanno alcun contatto tra di loro, non ci sono altri elementi comuni e anche il contesto nel quale è maturato il delitto non presenta analogie“, conferma il capo della procura di Patti, che svela alcuni retroscena:
“Non ne abbiamo la certezza ma abbiamo fondati sospetti per ritenere che i due malviventi abbiano agito sotto l’effetto di droga, probabilmente cocaina. Entrambi infatti hanno precedenti e sono a noi conosciuti come soggetti che gravitano nel mondo dello spaccio e che sono anche consumatori di sostanze stupefacenti pesanti”, spiega il magistrato.
“Anche le modalità con le quali è avvenuta la rapina ci sembrano confermarlo. Hanno sicuramente pianificato l’azione meticolosamente. Una volta entrati, hanno minacciato l’anziana signora credendo di riuscire a farle confessare dove si trovassero i valori. Invece lei non ha ceduto, e la sua reazione li ha forse disorientati Questo, insieme all’effetto delle sostanze, è probabilmente l’inizio di un crescendo di violenza che forse neppure loro avevano preventivato: hanno picchiato in malo modo la novantenne, che anche così non ha voluto rivelare il nascondiglio del denaro che aveva in casa, poi sono scappati con un misero bottino, una catenina d’oro, chiedendo l’aiuto di un conoscente del tutto estraneo al loro piano, probabilmente dopo aver scartato le iniziali vie di fuga che avevano preventivato”.
Per queste ragioni, e per la ribadita assenza di collegamento con l’episodio messinese, il procuratore di Patti smentisce categoricamente che c’è una recrudescenza di violenza nella provincia o nuove e più efferate modalità divenute “sistema” nella criminalità locale.
“In questo senso voglio dire ai cittadini di stare tranquilli, anche perché le forze dell’Ordine ci sono e sanno intervenire subito, come i due arresti di oggi dimostrano. Voglio infatti complimentarmi con l’Arma di Patti e i militari della stazione, perché hanno da subito imboccato la pista giusta e nel giro di poche ore hanno capito dove indirizzare gli accertamenti, dimostrando di avere un ottimo controllo del territorio”, chiosa Cavallo