Grandinate e nubifragi sul Taorminese
Come abbiamo spiegato più volte, in diversi articoli, l’eccesso di calore può dare luogo a fenomeni meteorologi violenti, seppur molto localizzati, come temporali violenti non facilmente prevedibili dai modelli matematici. Nell’ultima ora la brezza molto calda e umida da sud-est, proveniente dallo Jonio, ha prodotto imponenti annuvolamenti lungo tutta la fascia costiera del messinese, poi evoluti rapidamente in grossi cumulonembi, stirati verso sud-est dai venti nord-occidentali in quota.
E’ proprio grazie a questa forte shear del vento (E-SE al suolo e NW in quota, sopra i 2800 metri), che i temporali si sono resi stazionari sull’area del taorminese e nella zona dalla valle dell’Alcantara. Con molta probabilità nel tardo pomeriggio di oggi, nell’area ionica del messinese, pochi km a sud dello Stretto, abbiamo assistito allo sviluppo di un rarissimo esempio di supercella left mover responsabile di nubifragi e forti raffiche di vento.
Ossia un grosso temporale dotato di moto rotatorio aspirato verso l’alto dalla corrente ascensionale del temporale (updraft roteante, il cosiddetto mesociclone). Temporali di questo tipo si osservano negli Stati Uniti o nelle pianure europee, durante la stagione primaverile ed estiva. Molto rari sul mare.
Segnalate importanti grandinate
Oltre ai nubifragi la supercella, nata sui Peloritani meridionali, ha prodotto pure locali grandinate, con chicchi di taglia media, fino alla fascia costiera del taorminese. La grandine, soprattutto in questo periodo dell’anno, è un segno indistinguibile della presenza di un temporale a supercella. Le grandinate più grosse vengono prodotte proprio dai temporali a supercella.
In alcuni rari casi una supercella può ruotare anche in senso orario, quindi in senso anticiclonico. Si tratta delle cosiddette supercelle left mover, che si formano dallo sdoppiamento di un unico temporale in due strutture rotanti, una ciclonica e una anticiclonica. La supercella left mover si presenta con una corrente ascensionale calda e una corrente discendente fredda disposte a specchio rispetto alle normali supercelle cicloniche, per cui l’updraft (la corrente ascensionale che genera il temporale) si troverà sulla destra, e la zona del nucleo principale delle precipitazioni sulla sinistra.
Fortunatamente, grazie a questa sua caratteristica, il fenomeno è durato un paio di ore, con il grosso delle precipitazioni che sono sfilate in mare. Se la struttura si fosse formata pochi km più a nord, probabilmente il temporale si sarebbe spinto fino alla bocca più meridionale dello Stretto di Messina, investendo tutta la fascia ionica.
E come spiega i fenomeni meteorologici Daniele Ingemi non ha eguali…BRAVISSIMO, E CHIARISSIMO 🤩!!!!!