Stipendi già in ritardo, nuove tensioni a Messinambiente. Il Comune ha trovato la soluzione

Stipendi già in ritardo, nuove tensioni a Messinambiente. Il Comune ha trovato la soluzione

Francesca Stornante

Stipendi già in ritardo, nuove tensioni a Messinambiente. Il Comune ha trovato la soluzione

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venerdì 12 Febbraio 2016 - 00:21

Sindacati e lavoratori avevano già proclamato lo sciopero per il prossimo giovedì 19. Al momento la protesta rimane confermata, ma ieri lunghissima giornata al Comune per arrivare a siglare tutti gli atti necessari affinché la Ragioneria liquidi le risorse necessarie a Messinambiente. Adesso si aspetta lunedì per avere certezza sui tempi di pagamento.

Questa volta il pericolo sembra sia stato scongiurato. O almeno è quanto hanno garantito ieri sera da Palazzo Zanca. Adesso bisognerà vedere se gli impegnii assunti si tramuteranno in tempi brevissimi in fatti concreti. Un ritornello ormai trito e ritrito, soprattutto quando si parla di Messinambiente. Uno dei nodi cruciali per la vita della città ma che viene gestito costantemente, mese dopo mese, come se fosse un’emergenza improvvisa. Quella di ieri è stata una lunghissima giornata tra i corridoi del Comune. Una lunghissima giornata scandita da riunioni, confronti e tanta attesa per capire se questo mese Palazzo Zanca darà i soldi a Messinambiente in tempo utile per pagare gli stipendi e dunque garantire il servizio, o se tra pochi giorni si potrebbe piombare in una nuova emergenza rifiuti dopo quella di poche settimane fa. Alla fine dalla Ragioneria generale è arrivata la fumata bianca, l’amministrazione ha anche siglato una delibera di giunta con cui ha dato ufficialmente mandato alla Ragioneria di impegnare i soldi necessari per saldare la consueta fattura mensile che era giunta sui tavoli di Palazzo Zanca giù da una decina di giorni.

In pratica ognuno ha fatto la sua parte, oggi la Ragioneria dovrebbe già poter firmare l’impegno di spesa e così lunedì i soldi dovrebbero essere nella disponibilità di Messinambiente. A quel punto saranno neccessari ancora alcuni giorni per pagare materialmente gli stipendi, ma in questo caso si tratterebbe di un ritardo esiguo che di certo i lavoratori sopporterebbero .Non hanno invece nessuna intenzione di sopportare eventuali impegni o promesse che non possono essere mantenuti, la protesta selvaggia delle scorse settimane ha lasciato tra i lavoratori ancora più dubbi e incertezze legate a società e futuro del servizio. I riflettori resteranno accesi almeno fino a lunedì, i sindacati avevano già proclamato lo sciopero per il prossimo giovedì 19. Sciopero che al momento rimane fissato perché ormai la fiducia non esiste più e dunque fino a quando non ci sarà una data certa per il pagamento degli stipendi i lavoratori non ritireranno protesta.

Se tutto andrà come assicurato dall’assessore Daniele Ialacqua, dovrebbe dunque essere stato scongiurato il rischio di piombare in una nuova catastrofe dei rifiuti. Un’ipotesi che Messina non può certo permettersi in questo momento, soprattutto dopo aver faticato per oltre due settimane per riuscire a uscire dall’emergenza provocata nel mese scorso dallo stop a tutti i servizi di raccolta.

Questa volta a mettere a repentaglio servizi e stipendi l’ormai famigerato bilancio di previsione 2015. Anzi, il bilancio che non c’è e che continua a non esserci. Senza lo strumento finanziario era ovviamente sorto il problema di come impegnare materialmente le somme necessarie a Messinambiente, considerato che non c’è lo strumento finanziario su cui poggiare l’operazione e bisogna rifarsi quindi al 2014 e continuare a ragionare in dodicesimi, quindi attenendosi alle stesse spese che per ogni servizio erano state previste e impegnate nel 2014. La gestione rifiuti, infatti, rientrando comunque tra i servizi essenziali, quindi non avrebbe sicuramente rischiato lo stop come le mense. Il problema erano però i soldi da “girare” alla partecipata di via Dogali, un budget che oggi ammonta a circa 2,4 milioni di euro mensili contro i 2,1 milioni che invece erano previsti nel 2014, quindi le difficoltà ci saranno comunque. Dovrà stringere la cinghia il liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò che si troverà con risorse inferiori rispetto a quelle ottenute in questi mesi. Gli stipendi ovviamente saranno la priorità, i lavoratori dovranno attendere lunedì per avere notizie più certe su quando materialmente intascheranno il loro salario di gennaio.

Al momento il pericolo sembra essere scampato. L’esperienza però insegna che soprattutto quando si parla di spazzatura l’incognita è sempre dietro l’angolo. E infatti lo sciopero non è ancora stato revocato. Sperando che però i lavoratori non debba arrivare a incrociare ancora una volta le braccia.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. La proclamazione dello sciopero nei modi e nei tempi dettati dalla legge e dalla convivenza civile è un atteggiamento condivisibile e responsabile.
    Lo stesso non può dirsi della precedente ritorsione a cui abbiamo assistito e che tanta sponda ha trovato.

    Salvatore

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  2. La proclamazione dello sciopero nei modi e nei tempi dettati dalla legge e dalla convivenza civile è un atteggiamento condivisibile e responsabile.
    Lo stesso non può dirsi della precedente ritorsione a cui abbiamo assistito e che tanta sponda ha trovato.

    Salvatore

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