Ieri la Corte dei Conti ha inviato a Palazzo Zanca una nuova nota in cui si danno precise direttive sulla razionalizzazione delle partecipate. L'amministrazione Accorinti aveva stilato il suo piano un anno fa, adesso dovrà rivederlo. La presidente Barrile chiede che gli atti vadano in Consiglio al più presto.
Una nuova scadenza si inserisce nell’agenda di amministrazione e consiglio comunale. Entro il 31 marzo Palazzo Zanca dovrà riesaminare e inviare alla Corte dei Conti il piano di razionalizzazione delle partecipate e la relazione tecnica allegata al provvedimento, alla luce delle direttive impartite proprio dalla Sezione di controllo dalla magistratura contabile (vedi articolo a parte). Una direttiva che stavolta non colpisce solo Messina, ma tutti i comuni siciliani, considerato soprattutto che l’amministrazione Accorinti su questo fronte non si è rivelata inadempiente. Il piano di razionalizzazione delle partecipate messinesi risale infatti ad un anno fa, adesso bisognerà rivedere alcuni passaggi, fissare tempi più certi, contenere le misure operative che si intendono intraprendere.
Il tempo a disposizione è poco e la presidente del Consiglio Emilia Barrile ha deciso di scrivere all’amministrazione per sollecitare un lavoro immediato in base alle direttive impartite dalla Corte dei Conti. Anche perché il civico consesso può rivestire un ruolo da protagonista in questa procedura. Il Consiglio ha infatti competenza a definire ed approvare il Piano operativo di razionalizzazione delle partecipate comunali, così come prevede la normativa. La Barrile chiede dunque al segretario/direttore generale di far pervenire all'Organo Consiliare il documento richiesto dalla Corte, in modo da poter assolvere i propri adempimenti, tenendo in giusta considerazione l'imminente scadenza dei termini imposti.