Si interviene sulle parti crollate, poi si prosegue con le demolizioni delle superfetazioni. Ma la parte più importante è l'analisi dei rifiuti per poi poter redigere il progetto di bonifica
MESSINA – Rifiuti, inquinamento, occupazioni abusive, crolli. La storica Real Cittadella è da decenni abbandonata al suo destino ma, di recente, finalmente si muove qualcosa per porre fine allo scempio.
Due settimane fa il crollo di una piccola parte di un muro, poi il sopralluogo da parte di tutti gli enti chiamati in causa. La proprietà, è stato chiarito, è del Demanio, quindi la competenza dell’Autorità Portuale, che oggi invia una ditta a recintare l’area, che sarà dichiarata inagibile. Poi, sulle linee guida della Soprintendenza, ci sarà un intervento di messa in sicurezza per evitare altri crolli.
Sta per scattare, invece, la terza fase delle demolizioni. Dopo le superfetazioni e il vecchio campo Arsenale, è ora la volta di una parte delicata, perché si appoggia alle mura della Cittadella, e di un’altra nell’area degli ex cantieri Savena.
Dentro il bene storico, c’è ancora chi ci abita. Due famiglie, in particolare, che hanno ricevuto più ingiunzioni di sgombero e per le quali bisogna trovare una sistemazione alternativa, mentre altre volte sono stati trovati vagabondi. L’Autorità Portuale ha in mente di chiudere alcune parti della Cittadella, per evitare altre occupazioni.
Si tratta di aree inquinate e piene di rifiuti di ogni tipo. E non c’è solo da togliere spazzatura, scarti edili ed erbacce, perché invece va anche bonificato il terreno. La Regione ha convocato il 10 febbraio la conferenza di servizi per analizzare il piano di caratterizzazione. Una volta ottenuto il via libera, potrà partire un appalto per i sondaggi e poi l’Università potrà redigere un progetto di bonifica, che avrà bisogno di grossi finanziamenti. In quel momento, si giocherà un’altra partita importante per dare la svolta ad una delle aree più preziose della città.
(Marco Ipsale)