"Real Cittadella - La Rinascita di Messina", un video come messaggio di speranza

“Real Cittadella – La Rinascita di Messina”, un video come messaggio di speranza

Pierluigi Siclari

“Real Cittadella – La Rinascita di Messina”, un video come messaggio di speranza

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martedì 25 Giugno 2019 - 07:38

Durante otto minuti riesce a ripercorrere secoli di storia il video Real Cittadella – La rinascita di Messina, realizzato da quattro messinesi: il giornalista Alessandro Tumino che ne firma la regia, il compositore e pianista Giovanni Renzo, il cameraman e autore del montaggio Daniele Brigandì e l’attore Maurizio Marchetti come voce narrante.

Voce che inizia col chiedersi cosa sia lo Stretto di Messina: È essenzialmente un’idea dell’anima, il bagliore di un’illuminazione, il colore di una leggenda, il rimbombo della storia. Storia fatta da uomini che nel passato hanno vissuto e lottato, e le cui tracce sono particolarmente vivide nella Real Cittadella spagnola, all’interno della zona falcata di Messina, che, costruita per decisione di un viceré, che pensava di poter domare il popolo messinese, ma anche il capolavoro a forma di stella di un architetto che difendeva i soldati e appena poteva aiutava gli orfani, ospita ancora i ricordi delle vite e dei sogni di tanti soldati spagnoli, austriaci, borbonici, italiani del nord e del sud, i ricordi di imperi e regni si sono conservati, sono diventati disegni d’architetti e fischi di venti.

Il video, presentato ieri nella sede dell’Associazione culturale ARB, oltre che alla storia, guarda alla bellezza dello Stretto, ai suoi colori e ai suoi suoni, alla flora e alla fauna che lo caratterizza, ed è sia un gesto d’amore da parte degli autori, che un loro messaggio di speranza di rinascita di Messina a partire dal recupero della Zona falcata e dalla valorizzazione dei suoi tesori naturali, storico-architettonici e paesaggistici.

Cos’è oggi la Real Cittadella? Chiede ancora la voce narrante, per poi rispondere: Il simbolo dell’oblio smisurato, la speranza di una rinascita, la rotta migrante nella nostra memoria, il tesoro negato, fatto sparire e non fatto sparire, la fortezza dello stretto, il luogo dei colori più belli, inariditi e splendenti, l’essenza come una creta per chi, con lo sguardo, riplasma la storia come il vaso contenitore dell’anima del mondo, la cultura come una vela spezzata da un uragano di consapevolezza.

La presentazione del video, diffuso poi in rete, è stata moderata dal giornalista Lucio D’Amico, protagonista di un lungo impegno civile sui temi della Falce, e ha visto l’intervento dellomlo storico Franz Riccobono, preziosa guida dei sopralluoghi necessari al cortometraggio.

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