Real Cittadella, sopralluogo dopo i crolli: si programma come intervenire

Real Cittadella, sopralluogo dopo i crolli: si programma come intervenire

Francesca Stornante

Real Cittadella, sopralluogo dopo i crolli: si programma come intervenire

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mercoledì 15 Gennaio 2020 - 14:06

Questa mattina sopralluogo organizzato dall'Autorità Portuale di Sistema insieme a Soprintendenza e Comune. Bisogna intervenire subito, ma partendo dalla titolarità dell'immobile

La Real Cittadella ha bisogno di interventi. Serve mettere in sicurezza le parti pericolanti, serve avviare un lavoro sinergico e condiviso per salvare dallo scempio, dal degrado e dall’abbandono uno dei tesori più maltrattati della città. L’obiettivo principale è definire una volta per tutte di chi è la competenza per intervenire. Perché tutti sono d’accordo che non si può più perdere tempo, tutti sono pronti a fare la propria parte, ma prima di tutto è fondamentale certificare di chi è la titolarità del bene storico e poi programmare interventi a breve, medio e lungo termine.

E’ quanto è emerso dal sopralluogo che si è svolto questa mattina alla Real Cittadella nella zona Falcata. Un sopralluogo organizzato dall’Autorità di Sistema dello Stretto dopo gli ultimi crolli avvenuti pochi giorni fa. C’era Mirella Vinci, soprintendente ai Beni Culturali di Messina, c’era il vicesindaco Salvatore Mondello e naturalmente il presidente dell’Autorità di sistema di Messina Mario Mega.

Il danno che si è registrato alla struttura non è imponente, ma obbliga comunque ad agire.

«Il crollo si è verificato in una piccola parte di un muro già abbondantemente crollato in passato e che era già stato rinforzato. Abbiamo preso atto della necessità di intervenire per mettere in sicurezza quella porzione di ambiente in modo da evitare ulteriori crolli» ha spiegato il presidente Mega.

Di chi è la Real Cittadella?

Il numero uno dell’Autorità portuale di Messina però sottolinea che il vero problema è proprio comprendere di chi sia la proprietà del bene: «L’intera area è di proprietà dell’Autorità e infatti vanno avanti gli interventi di bonifica. Il manufatto è del Demanio dello stato ma ai nostri atti ancora non risulta. Abbiamo avviato immediatamente con l’Agenzia del demanio una verifica per accertare cosa risulta a loro e capire a chi competono questi interventi di messa in sicurezza dello stabile. Noi continuiamo ad essere impegnati a liberare le aree da tutto quello che è stato realizzato nei decenni e che ha deturpato il volto di questa zona».

Dunque anche programmare interventi tampone in questo momento è difficile, si deve necessariamente partire dalla definizione delle competenze. Mega spiega che oggi stesso partirà la lettera indirizzata all’Agenzia del Demanio per avere chiarezza una volta per tutte.

Il ruolo della Soprintendenza

La Soprintendenza ai Beni Culturali è pronta a fare la sua parte e collaborare per tutta quella che sarà la programmazione tecnica e operativa degli interventi da effettuare. Considerato ovviamente che si tratta di un bene vincolato.

Le occupazioni abusive

Il sopralluogo è servito anche per fare il punto della situazione con il Comune che fa parte del Patto per la Falce e dunque resta interlocutore privilegiato per tutto quello che riguarda il futuro di quest’area. Resta da risolvere il problema degli sgomberi di alcune famiglie che abusivamente vivono ancora all’interno delle rovine della Real Cittadella e degli edifici circostanti. Un’emergenza da risolvere non solo sotto il profilo dell’abusivismo, ma anche per le pessime condizioni igienico-sanitarie in cui si trovano a vivere queste persone. Su questo fronte sarà fondamentale la collaborazione del Comune.

Intanto il presidente Mega spiega che è in dirittura d’arrivo l’appalto del terzo lotto dei lavori di demolizione delle vecchie sovrastrutture che ancora sono presenti nell’area. «Noi andiamo avanti» dice Mega, con la consapevolezza che però adesso serve accelerare il passo anche sulla Real Cittadella.

Un pezzo di storia deturpato, abbandonato, depredato. Un pezzo di storia che aspetta ormai da troppo tempo di essere salvato.

Francesca Stornante

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