I titolari dei cantieri Palumbo di San Raineri sono stati arrestati in un'operazione di Corpo Forestale e Guardia di Finanza riguardante lì'illecito smaltimento di rifiuti spciali. Ai domiciliari altre cinque persone mentre due sono indagate. L'inchiesta scattata nel febbraio 2011.
E’sfociata in sette arresti una clamorosa inchiesta condotta dalla Procura di Messina su dei reati ambientali commessi all’interno dei cantieri navali Palumbo di San Raineri. All’alba uomini del Corpo Forestale e della Guardia di Finanza di Messina hanno arrestato i titolari dei cantieri, Antonino Palumbo, 63 anni e Raffaele Palumbo, 38 anni. I due si trovano agli arresti domiciliari così come le altre cinque persone raggiunte dal provvedimento restrittivo: Santo Scopelliti, 37 anni, Diego De Domenico, 53 anni e Mario Fiero, 38 anni di Messina, Walter Radin, 57 anni di Trieste e Raffaele Donnarumma, 39 anni di Castellamare di Stabia. Devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati ambientali. I Palumbo sono accusati anche di distruzione, soppressione e occultamento di atti pubblici, in particolare formulari identificativi dei rifiuti trafficati. A firmare gli ordini di custodia cautelare il gip Massimiliano Micali su richiesta del sostituto procuratore Diego Capece Minutolo. L’inchiesta della Procura scattò nel febbraio 2011 quando, nel corso di un controllo nei bacini del cantiere navale Palumbo, fu individuato materiale con caratteristiche tipiche dei rifiuti speciali provenienti dagli scarti di lavorazione. Gli approfondimenti del caso, esperiti con metodo scientifico a seguito delle analisi di laboratorio, hanno confermato l’ipotesi dell’illecito smaltimento di materiale pericoloso.
Il gip su richiesta del sostituto Capece Minutolo ha disposto un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente pari a 226.000 euro. Il provvedimento riguarda anche 8 automezzi pesanti di proprietà o nella disponibilità della “LA FUTURA SUD s.r.l.”, che venivano utilizzati per i trasporti illegali di rifiuti.
Nel registro degli indagati sono state iscritte altre due persone: Salvatore Croce, 67 anni, titolare della omonima ditta individuale di autotrasporti e Letteria Scopelliti, 25 anni amministratore della LA FUTURA S.r.l.