Il segretario cittadino Grioli: «Non si può fare finte di niente mentre la nostra città sprofonda, basta con gli interessi di bottega»
Uno dei sequestri più importanti mai avvenuti in Italia potrebbe rappresentare uno spartiacque nella storia dei rapporti tra politica, istituzioni e privati. Questo, almeno, sembra essere l’auspicio del segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli. «Le forze politiche tutte – afferma in una nota – si fermino a riflettere dinnanzi alle dichiarazioni del procuratore capo Guido Lo Forte. Dobbiamo fermarci tutti a riflettere solo se dopo la riflessione si intende agire. Quanto accaduto a Messina non può passare inosservato soprattutto oggi che il Comune di Messina ha avviato l’iter del nuovo Piano regolatore. La città non ha più spazi liberi per la vita di relazione. Da sud a nord assistiamo ogni giorno inermi al sorgere di nuovi complessi edilizi, tutti costruiti grazie a indici di edificabilità che sono stati riconosciuti ai proprietari terrieri tra il 1998 ed il 2003. Il Prg e la variante generale ancora oggi in vigore con le centinaia di osservazioni approvate dal consiglio comunale dell’epoca e dal commissario nominato dalla Regione, hanno dato il via libera al mercato immobiliare selvaggio. Quante aree a verde sono state previste, quanti spazi sociali, quanti parcheggi, quanti parchi e centri sportivi, quanto spazio è stato lasciato alla bellezza?»
Per Grioli «il maxi sequestro condotto dalla Procura di Messina insieme alle precedenti operazioni antimafia ci consegnano un tessuto economico cittadino soffocato e per di più una cointeressenza tra criminalità organizzata, impresa e apparati politico-amministrativi. Non si può far finta di niente mentre la nostra città sprofonda. Non possiamo più continuare a costruire palazzi e complessi edilizi perché ormai la misura è colma. Dobbiamo preservare quel poco che ci resta per recuperare la qualità della vita della nostra martoriata città. Il Prg che oggi si vuole cambiare è stato attuato solo nella parte privata, cioè quella parte dei terreni privati a cui è stato assegnato un indice di edificabilità e che oggi è stato ampiamente sfruttato. Pertanto, mentre la mano privata è andata ad una velocità speditissima, la mano pubblica stenta ancora a partire e per esempio i Piani particolareggiati non sono mai stati presentati e approvati, la pianificazione nei centri rurali e lungo la costa non c’è stata. Dinnanzi a questo scempio legalizzato non è forse arrivato il momento di una moratoria? Non è forse arrivato il momento di discutere di un Prg a volume zero che si concentri sulla parte pubblica e sull’edilizia di tipo estensivo e non più intensivo? Non è forse arrivato il tempo di pensare alla città secondo una visione collettiva e di fruizione pubblica indirizzando l’attività edilizia sana verso la riqualificazione, il risanamento, la ristrutturazione, la messa in sicurezza del territorio ed il rapporto tra la città ed il suo mare?».
«E’ sicuramente arrivato il momento che la politica sia più celere nel pianificare – conclude il segretario cittadino del Pd – nell’intessere rapporti virtuosi tra il pubblico ed il privato e nel recuperare autorevolezza nelle scelte e nella capacità di concretizzare progetti attraverso le risorse necessarie che vanno intercettate con metodi diversi rispetto al passato. L’iniziativa economica deve coincidere con gli interessi generali, diversamente non deve essere avallata dalle istituzioni. Perchè ciò avvenga è necessario mettere da parte interessi di bottega, piccoli strumenti di captazione del consenso cui la politica messinese è stata sempre dedita, per provare a immaginare uno sviluppo futuro. E’ necessario che i palazzi delle Istituzioni siano palazzi di vetro. La Pubblica Amministrazione deve essere trasparente, efficiente ed efficace e deve riuscire a condurre una lotta intransigente all’evasione a partire dalle tasse e tributi locali, dagli oneri concessori e i canoni di affitto. La politica non può rimanere indifferente dinnanzi alle parole del dott. Lo Forte».