Il Comune di Messina lascia la Fondazione Taormina Arte: "costi troppo alti"

Il Comune di Messina lascia la Fondazione Taormina Arte: “costi troppo alti”

Rosaria Brancato

Il Comune di Messina lascia la Fondazione Taormina Arte: “costi troppo alti”

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martedì 04 Dicembre 2018 - 10:15

La decisione era già stata annunciata dal sindaco e riguarderà anche la Città Metropolitana

Così come più volte annunciato dal giorno dell’insediamento il sindaco De Luca firma la delibera con la quale il Comune di Messina lascia la Fondazione Taormina Arte con un atto di recesso. Stesso provvedimento riguarderà con ogni probabilità anche la Città Metropolitana di Messina (il sindaco metropolitano si è espresso in questa direzione nei mesi scorsi).

Dal 1983 il Comune faceva parte, insieme al Comune di Taormina ed all’allora Provincia, del Comitato di TaoArte. Con il passare degli anni la situazione ha portato alla trasformazione del Comitato (peraltro non più in floride condizioni economiche) in Fondazione Taormina Arte. Il passaggio è stato concluso in 7 anni nel 2017 con la nascita ufficiale della Fondazione.

Frattanto però sono aumentati i malumori nei confronti di una gestione del Comitato “Taorminacentrica”, che relegava Messina in una condizione di “Cenerentola” in ogni evento.

L’idea quindi di un’uscita dal Comitato era più volte trapelata ed oggi Cateno De Luca, che già in campagna elettorale aveva espresso questo orientamento, ha firmato il provvedimento di recesso. Le condizioni delle casse di Palazzo Zanca non consentono la prosecuzione di un rapporto con la Fondazione che richiede esborsi economici.

L’apporto finanziario richiesto dallo Statuto della Fondazione Taormina Arte era di 120 mila euro, erogato con la delibera della giunta Accorinti del maggio 2017riservandosi di sottoporre una nuova deliberazione al Consiglio Comunale, circa l'opportunità' di conferire quale fondo di dotazione, il bene immobile già' individuato nell'Ex Ospedale di Isolamento del Vili. Ritiro – Giostra”

Attualmente però la giunta De Luca deve prendere atto di una “ grave situazione economico – finanziaria in cui versa l'Ente che com'è noto ha avviato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. La situazione non consente il conferimento di alcun contributo finanziario o patrimoniale e che tale situazione si configura quale giusta causa di recesso in considerazione che il Comune di Messina risulta essere socio fondatore. Considerato che il Comune di Messina non ha provveduto finora a conferire alcun bene alla Fondazione, ritenendo opportuno valutare ulteriori possibili soluzioni circa l'utilizzo del patrimonio immobiliare, volto a contribuire al risanamento del deficit economico finanziario; la permanenza dell'Ente quale socio della Fondazione comporta, comunque, degli impegni economici futuri di difficile sostenibilità

De Luca ricorda come comunque non vi saranno ripercussioni di tipo economico dal momento che la giunta Accorinti ha già versato nel 2017 la quota di competenza in quanto socio della Fondazione di 120 mila euro.

Quella delibera, come si ricorderà è finita al centro delle polemiche giacchè due mesi dopo l’impegno della somma, ad agosto, l’amministrazione Accorinti annuciò la due giorni di visita del Dalai Lama a Messina e Taormina ed invitò la Fondazione, ad organizzare gli eventi e qualora le somme incassate non fossero bastate ad attingere ai 120 mila euro (leggi qui)

Gli eventi si sarebbero tenuti il 16 ed il 17 settembre ma proprio questo passaggio nella delibera scatenò le polemiche: di “AUTORIZZAREla Fondazione Taormina Arte Sicilia ad utilizzare il Contributo finanziarioconcesso da questo Ente, quale socio fondatore, al fondo di gestione della stessa Fondazione con Delibera di Giunta n. 330 del 18.05.2017, per avviare le attività propedeutiche alla ottimale organizzazione degli eventi di risonanza internazionale dando atto che le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti sono comunque destinate a coprire le spese per l'intera organizzazione degli eventi. Autorizzare altresì, la Fondazione Taormina Arte Sicilia, qualora le entrate previste dalla vendita dei biglietti, non dovessero essere sufficienti a coprire integralmente le spese di che trattasi, ad utilizzare a tale scopo la suddetta quota”.

Un anno dopo è apparso chiaro che la presenza del Comune di Messina negli ultimi anni all’interno del Comitato non ha portato quel ritorno in termini di valorizzazione e promozione che ci si attendeva. I costi rischiano di non aver alcuna ricaduta positiva da qui la decisione di De Luca di fare un passo indietro e lasciare la Fondazione.

Rosaria Brancato

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