E' una percentuale doppia rispetto alla soglia media del sud Italia. Ecco come l'Amam vuole dimezzarla
Mille litri di acqua dal rubinetto costano 1 euro e 80 centesimi, più o meno il corrispettivo del costo di sei bottiglie, quindi 12 litri. Eppure c'è chi continua a preferire pagare l'acqua minerale e non le bollette dell'Amam. Il credito dell'azienda sfiora i 100 milioni, esattamente 98 milioni 521mila euro al dicembre 2017. La percentuale di morosità è del 40 %, addirittura doppia rispetto alla soglia media del sud Italia. L'obiettivo è quello di raggiungere quella soglia media entro cinque anni.
L'obiettivo dell'Amam adesso è ridurre la morosità, azione fondamentale per il presente e il futuro del servizio reso dall’azienda ai cittadini. Si tratta di un obiettivo al quale l’Amam non può sottrarsi, sia per obbligo di legge sia per non ritrovarsi senza quota parte dei fondi necessari per investimenti, ampliamenti e manutenzioni. E infatti – come ricorda l’Azienda – “con le risorse che saranno recuperate l’Amam sta programmando una serie di investimenti considerevoli a valere sul Programma Triennale 2018-2020 prossimo all’approvazione, con l’obiettivo di portare l’acqua 24 ore su 24 a tutti e di avere un livello di sicurezza di alta qualità sul rischio di potenziali inquinamenti”.
Dall'anno scorso è stato creato un servizio recupero crediti interno, che offre diverse possibilità di rateizzazione dei debiti, fino a 18 rate. Per i “grandi debitori”, invece, si sta procedendo caso per caso, con contatti costanti. Dopo vari solleciti senza esito, è prevista la riduzione dell'acqua, azione già adottata più volte e destinata ad essere incrementata.
Dei 23 milioni 450mila euro incassati dall’Amam nel 2017, il 47 per cento (poco più di 11 milioni) risulta relativo a bollette emesse in precedenza e fino a quel momento non pagate. L’anno precedente lo stesso dato era decisamente inferiore (27 per cento), mentre nel 2018 è previsto un ulteriore aumento.
Da oggi, per un mese, partirà una campagna di sensibilizzazione, dal costo di 20mila euro, per convincere i titolari di grandi debiti a scegliere una delle possibilità di rateizzazione e negoziazione, rivolgendosi al numero telefonico 090 3687770 o all'indirizzo mail recuperocrediti@amam.it
Per trasportare e depurare l'acqua servono due acquedotti, sei depuratori, 69 serbatoi, 109 impianti e 1200 chilometri di condotte. Tutto ovviamente ha un costo e si rischia di non poter più garantire il servizio. L'obiettivo, con le risorse recuperate, è quello di programmare una serie di investimenti considerevoli a valere sul programma triennale 2018-2020 prossimo all’approvazione, per portare l’acqua 24 ore su 24 a tutti e avere un livello di sicurezza di alta qualità sul rischio di potenziali inquinamenti.
“Pagare le bollette Amam – ha evidenziato l’assessore De Cola – è un atto dovuto e semplice, le cui entrate consentiranno di portare avanti alcuni progetti al servizio della cittadinanza; il primo tra essi è h24, cioè prevedere l’emissione di acqua per l’intero arco della giornata. L’85 per cento dei crediti esigibili riguarda l’uso domestico e/o condominiale. Chi non paga, spende di più nell’acquisto di acqua minerale rispetto ai costi che invece dovrebbe sostenere col pagamento della bolletta. Aggiungo infine che le tariffe di Amam sono le più basse di tutta la Sicilia del 30 per cento”.
“Apriamo l’Azienda alla città – ha dichiarato il presidente Termini – perché dietro la distribuzione dell’acqua c’è un grande lavoro che deve essere reso efficiente ed efficace. La sensibilizzazione e la collaborazione dei cittadini devono essere la chiave per un recupero del credito accumulato almeno durante gli ultimi dieci anni. Diamo nuovo impulso al rientro delle morosità per restituirle alla città attraverso nuovi investimenti”.
“Proponiamo ai cittadini un patto – ha concluso il direttore Cipollini – Amam migliora il servizio con decine di milioni di investimenti con l’obiettivo di portare l’acqua 24 ore su 24, trovare fonti alternative, costruire nuovi impianti e migliorare la rete ma per farlo servono risorse. Se i cittadini non pagano la bolletta mancano ad un dovere civico, pertanto questo patto non può funzionare regolarmente”.