Alibrandi candidato nella lista Saitta sindaco: Obiettivo il nostro territorio

Alibrandi candidato nella lista Saitta sindaco: Obiettivo il nostro territorio

Alibrandi candidato nella lista Saitta sindaco: Obiettivo il nostro territorio

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mercoledì 09 Maggio 2018 - 06:55

Intervista al candidato al Consiglio comunale. "Abbiamo un obiettivo in comune" è il suo slogan

Ingegnere impegnato in campo ambientale, negli ultimi anni ha fondato due start-up. Da sempre attivo nel mondo dell’associazionismo con una grande passione per la politica

Una campagna elettorale interessante, piacevole e ricca di contenuti, senza polemiche ma con un solo comune denominatore: la condivisione. Alibrandi è il candidato che parla con il cuore, che ha messo a frutto l’esperienza maturata in campo professionale, impegnato nelle associazioni culturali e con una passione per la politica che coltiva da sempre.

Partiamo subito dal suo slogan: “Abbiamo un obiettivo in Comune, il Nostro Territorio”

Sì è vero, questo è il mio slogan. Nella mia attività politica non parlo mai per proclami, quando lo faccio è perché posso dire che parte di quello slogan già esiste e ha iniziato a manifestarsi. Il mondo è andato avanti in tutti questi anni, nonostante le crisi e le difficoltà le innovazioni arrivano dalle altre parti, così che molte città possono ormai definirsi come tali, ma non la nostra. Messina stenta a ripartire, viviamo in una città ferma ormai da anni, chi come me è nato negli anni ‘80 potrà confermarlo.

Bene, ma cosa c’entra tutto questo con il suo slogan?

Lo slogan non è mio, io ho solo cercato di sintetizzare un pensiero vivendo il mio territorio. Oggi giovani e anziani, davanti a un mondo che cambia, devono saper trovare prima di tutto il dialogo. Non è mai stato facile, ma è una necessità profonda e importante. Per questo mi sono posto da sempre l’obiettivo di favorire la socializzazione tra persone adulte e nuove generazioni. Ci sono come due mondi paralleli che vanno riavvicinati per permettere uno scambio delle esperienze. Da anni vivo nelle associazioni e quello in cui sto cercando di impegnarmi, soprattutto nell’ultimo periodo, è creare interventi di partecipazione rivolti a più soggetti e in più aspetti (le attività marinare, le attività sportive in terra ed in mare, la musica e l’arte in genere) in modo da rispondere ai bisogni individuati nei diversi contesti e favorire la crescita di una comunità attiva e solidale come un tempo lo era la nostra. Questo sarà possibile solo con il contributo di una vasta partnership di associazioni, enti e istituzioni impegnate nella progettazione sociale e soprattutto consolidando il dialogo e il confronto reciproco. Ognuno facendo la propria parte, e per me che cerco di impegnarmi anche in politica vale il doppio!

Ma cosa dice ai giovani che lasciano Messina?

Credo che non sempre partire rappresenti un aspetto negativo, sia per necessità che per voler proprio, chi viaggia il più delle volte lo fa con il corpo e con la mente, perché il cuore resta sempre qui a casa, dalla famiglia, dagli amici, dal proprio mare con il pensiero fisso di poter tornare e condividere mondi ed esperienze. La penso così soprattutto da quando vedo i miei fratelli fuori dalla Sicilia, i miei amici. Ai miei parenti e amici che vivono e lavorano fuori non ho chiesto di tornare nemmeno per votarmi, a loro per questa mia candidatura ho chiesto altro – qualcosa che reputo più importante. Li ho chiamati tutti e ancora devo concludere le chiamate e con molta semplicità ho chiesto loro come vedrebbero la nostra città, loro che lontano dalla nostra terra hanno trovato un mondo pulito, con un discreto mercato del lavoro, con i mezzi pubblici che funzionano, con nuove opportunità da cogliere. Certo non ci saranno le granite e gli arancini, ma credo che le esperienze di un viaggiatore potrebbero aiutarci a migliorare la nostra Messina. A loro ho chiesto se avessero consigli, suggerimenti e idee frutto di quello che i loro occhi vedono e vivono tutti i giorni, ho detto anche che ne sarei lieto se li potessi condividere cercando di poterli replicare nella nostra terra. Questo è stato ed è un contributo inestimabile che i miei amici e parenti mi hanno fornito per poter essere pronto oggi a rappresentare i cittadini in consiglio comunale. E poi alla fine della chiamata il classico saluto: “Sentiamoci!”.

Quindi crede che il confronto con l'estero e con le maggiori realtà d’Italia sia necessario.

Non esiste una crescita senza un confronto, la condivisione delle idee, quelle buone, e dei programmi che nel resto d’Italia e fuori hanno dato risultati positivi vanno prese seriamente in considerazione cercando di adattarle a città come la nostra. Nel mio caso ad esempio, ho fatto ingegneria edile, un master, un corso di progettazione Cad, continuo ad aggiornarmi con la formazione perché ho dovuto per forza di cose riadattare i miei studi e oggi mi ritrovo ad aver fondato due start up di cui una si occupa di energia rinnovabile. Questo per dirle che come ognuno di noi cerca di adattarsi e cogliere l’opportunità, anche chi governa una città deve adattarsi al cambiamento, guardare le cose e farle in tempi brevi ad esempio.

Quindi pensa che chi fino ad oggi ha amministrato la città non ne ha avuto a cuore le sorti?

Non intendo questo, credo nelle istituzioni e nella politica che guarda agli interessi generali, delle comunità e non del singolo – però negli ultimi anni in modo particolare chi ha amministrato talvolta non si è reso conto che si stava parlando di una città e non di un condominio.

Come pensa che un’amministrazione e un Consiglio comunale possano abbreviare i tempi e fare in modo di realizzare i programmi?

Certamente le riforme nazionali e regionali vengono prima di ogni cosa, se lo Stato e la Regione, non proseguono e velocizzano il lavoro di snellimento della macchina burocratica tutto si rallenta, però è vero anche che in alcuni settori il sindaco, la giunta, il Consiglio possono applicare regolamenti, fare delle ordinanze, insomma produrre degli atti che possono dare una spinta e un rilancio del territorio, ad esempio se parliamo di commercio, spiagge, viabilità, trasporti… o forse ho menzionato qualcosa che non è legata con lo sviluppo della città?

Come vede Messina nel prossimo futuro?

Avrei preferito che mi avesse chiesto come sogno Messina… forse non basterebbe un quaderno se ognuno di noi dovesse rispondere alla sua domanda o forse basta una parola o un breve periodo. Le dico solo che vorrei che Messina ritornasse a essere una “città normale”, come quelle che ci sono nel mondo o probabilmente ancora meglio! Certamente tematiche delicate e importanti, verso le quali, se dovessi ricoprire il ruolo di Consigliere comunale cercherò sempre di rappresentare tutelando gli interessi diffusi di tutti residenti della nostra città. Ma più in particolare credo che nell’analisi urbana e di pianificazione urbanistica bisognerebbe proporre un’ampia azione di recupero e riqualificazione condividendo quei valori comuni capaci di ridefinire le modalità di una convivenza (sociale, economica e politica) sempre più fragile, cercando di condividere insieme a quanti hanno a cuore la propria terra e le proprie tradizioni. In un momento in cui non si fa altro che parlare di sostenibilità economica e sociale bisogna iniziare a restituire una certa dignità anche al nostro territorio, equità ed interesse pubblico, ecco queste sono le città di cui parlavamo prima.

Quindi lei ha buone speranze per Messina?

Io non spero, io ci credo, e da persona impegnata in politica le dico che non solo ci metto la faccia, ma impegno anche gran parte della mia vita come credo sia giusto che sia. Faccio parte di un progetto politico e culturale e continuerò a dare Il mio contributo alla città in cui sono nato e cresciuto.

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