Elezioni del 4 marzo: chi è Marina Trimarchi, una donna che ha scelto la Lega

Elezioni del 4 marzo: chi è Marina Trimarchi, una donna che ha scelto la Lega

Elezioni del 4 marzo: chi è Marina Trimarchi, una donna che ha scelto la Lega

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venerdì 23 Febbraio 2018 - 09:39

Ricercatrice precaria all'Università di Messina, rappresentante in Senato Accademico dei ricercatori a tempo determinato, fa parte del movimento "Vento dello Stretto" e presiede il network “ZDA” (Zona D'Arte – Zona Falcata) nato per promuovere la riqualificazione della Falce. Marina Trimarchi si presenta

Lei è una donna alla prima candidatura, come mai ha iniziato proprio dalla Camera dei Deputati?

Prima di essere una donna, sono una messinese di 43 anni, ricercatrice precaria all'Università di Messina da vent’anni. Mi occupo di fisica a livello internazionale e rappresento in Senato Accademico la categoria dei ricercatori a tempo determinato.

Sin dalla mia adolescenza ho coltivato la passione per la Politica ed ho contribuito a Messina ed in provincia a radicare il movimento "Vento dello Stretto".

In particolare, ho l'onore di presiedere il network di associazioni denominato “ZDA” (Zona D'Arte – Zona Falcata) nato per promuovere la riqualificazione della Falce.

Assieme ai nostri rappresentanti istituzionali combatto per risolvere i problemi che attanagliano la Sicilia. In riconoscimento dell'impegno profuso in questi anni – sebbene io non abbia mai manifestato ambizioni di tipo personalistico – il mio gruppo ha scelto proprio me per rappresentarlo a livello nazionale e tale scelta mi rende orgogliosa e mi spinge a fare sempre meglio per i miei conterranei mettendo a frutto la esperienza, passione e competenza politica.

Perché la “Lega”?

L'anno scorso ho aderito al nuovo progetto del "Movimento Nazionale per la Sovranità" che, per queste elezioni politiche, ha fatto un accordo programmatico con la Lega.

Entrambi i Movimenti condividono l'idea sovranista – che si può sintetizzare nel concetto “prima l’Italia e prima gli italiani” – la necessità di liberarsi dai vincoli europei che ci stanno stritolando, di abolire la “Legge Fornero”, di rivedere in toto la gestione dell'immigrazione, di introdurre la flat tax.

Siamo inoltre profondamente contrari alle “larghe intese”, o meglio agli “incicui” volti a tutelare i grandi interessi di pochi a discapito delle esigenze del popolo e sentiamo il bisogno di un Governo deciso, che imprima una svolta di rinnovamento al Paese.

La Lega si è profondamente rinnovata ed ha abbracciato un chiaro e preciso progetto nazionale a base federalista per questo, da donna di Destra, ho ritenuto di candidarmi in questa lista.

Voglio anche aggiungere: la Lega proprio nelle regioni del Sud sta avendo adesioni sempre crescenti e credo che sarà la vera sorpresa di questa tornata elettorale.

Come dicevo prima, sono precaria da vent’anni, ed il finto buonismo dei Governi precedenti ha condannato la mia generazione al fallimento. Non mi sento più di avallare la politica del passato, che peraltro non ha portato vantaggi alla Città di Messina, anzi l’ha affossata sempre di più.

Quali sono i suoi progetti, qualora venisse eletta?

Messina merita un rappresentante che conosca i problemi del territorio e che abbia la voglia di affrontarli e le competenze per risolverli. Innanzitutto è necessario bloccare il folle progetto di accorpamento delle Autorità Portuali – fortemente voluto dal PD! – restituendo alla nostra Città il ruolo centrale che merita. E' importante altresì intervenire pesantemente sulle infrastrutture. La mia priorità sono le autostrade, le ferrovie ed i collegamenti con l'Italia: è necessario introdurre tariffe agevolate sui voli per i residenti, potenziare i collegamenti marittimi con le isole minori.

Bisogna inoltre investire sulle nostre specificità: valorizzare i mercati ed il consumo dei nostri prodotti agricoli, incentivare il turismo con agevolazioni per le strutture piccolo ricettive, investire sui nostri Musei e sulla valorizzazione dei nostri beni culturali creando reti in grado di competere a livello internazionale.

E' poi necessario favorire i nostri piccoli imprenditori, con politiche di agevolazioni, incentivi e detassazioni per ridurre la disoccupazione.

Infine, secondo quanto diciamo da diversi anni, la rinascita di Messina riparte dalla Zona Falcata: arte, cultura e bellezza opportunamente combinate possono generare economia vera con la creazione di strutture a vocazione turistica e culturale, che possano diventare volano per il rilancio della Città.

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