E' professore ordinario di Urbanistica presso il Dipartimento Architettura e Territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Ha deciso alle prossime elezioni comunali di candidarsi nella lista Impegno Civico a sostegno di Antonio Saitta, candidato sindaco della coalizione di centro sinistra. In questa “lettera aperta” agli elettori il professor Fera spiega le ragioni che lo hanno spinto a candidarsi e le iniziative che intende intraprendere qualora eletto in Consiglio comunale
A Messina, negli ultimi 5 anni, a parte i limiti evidenti della giunta Accorinti, non si possono certamente tacere le enormi responsabilità di un Consiglio comunale complessivamente inadeguato, caratterizzato dalla assoluta mancanza di idee, che ha spesso preferito rinviare piuttosto che decidere e dove l’assenteismo l’ha fatta da padrone. Ho deciso di candidarmi al Consiglio comunale perché credo che una città per essere ben governata abbia bisogno di un buon Sindaco ma anche di un Consiglio comunale che sappia decidere in proprio e indirizzare l’attività del Sindaco su tante fondamentali materie di sua competenza come i piani urbanistici ed il bilancio, tanto per citare le due più importanti.
Una candidatura che non è il frutto di una scelta improvvisata o estemporanea ma giunge al culmine di un impegno civile che dura ormai da diversi anni e che ha visto il sottoscritto partecipe di numerose battaglie per tentare di offrire un futuro di sviluppo alla nostra città e migliorarla da un punto di vista delle sue qualità ambientali e paesaggistiche.
Ovviamente, in considerazione delle mie specifiche competenze professionali, proprio i temi legati all’assetto del territorio, alle politiche urbane ed ambientali, alla tutela del paesaggio sono stati quelli che ho maggiormente trattato in questi anni. Tra questi uno riveste una particolare importanza, quello della eliminazione delle aree baraccate e della complessiva rigenerazione della periferia degradata. Infatti, di tutte le cose non fatte o trascurate, promesse e non mantenute, la mancata realizzazione del risanamento è la colpa più grave che dovrebbe pesare sulla coscienza di tutti i sindaci e gli amministratori che si sono succeduti in questi anni. Il governo del Risanamento dovrà passare pienamente nelle mani del comune e da questa fondamentale novità occorre ripartire per la completa attuazione dei sei Piani particolareggiati sostanzialmente fermi da oltre 20 anni, ai quali bisognerà apportare le necessarie modifiche e per l’attuazione dei quali bisognerà ricorrere a forme di partenariato fra pubblico e privato ( http://www.tempostretto.it/news/riflessione-risanamento-giuseppe-feraserve-mix-pubblico-privato-ampia-autonomia.html )
Ma l’eliminazione degli alloggi impropri e fatiscenti rappresenta solo il primo passo di una complessiva riqualificazione della periferia della nostra città, che deve trasformate gli attuali quartieri dormitorio in vere e proprie nuove Centralità urbane, localizzando in essi servizi pubblici di livello superiore, attività commerciali e culturali, attrezzature collettive, puntando anche su una elevata qualità paesaggistica ed architettonica degli interventi. L’obiettivo di un consumo di suolo zero deve essere la precondizione per rilanciare il comparto edilizio oggi in crisi, spingendo l’imprenditoria messinese ad investire in direzione della riqualificazione urbana e del recupero del patrimonio esistente, rilanciando il settore edilizio fortemente penalizzato da anni di immobilismo e di guerra ideologica all’edilizia.
Ma in questi anni, sempre nel campo delle politiche urbanistiche e territoriali ho affrontato altri e numerosi temi come quello relativo alla cosiddetta Variante di salvaguardia, sulla quale ho più volte espresso evidenti perplessità sulle scelte di contenuto e procedurali dell’amministrazione (http://www.tempostretto.it/news/riflessione-giuseppe-fera-prima-variante-urgente-procedere-col-nuovo-prg.html ) o ancora sono più volte intervenuto nel dibattito sulla tutela del patrimonio architettonico della nostra città (http://www.tempostretto.it/news/riflessione-tirone-largo-avignone-fera-perch-questa-paura-architettura-moderna.html ).
Ed infine da anni sono impegnato perché la città affronti il tema della difesa dal rischio sismico che ha così drammaticamente condizionato la storia della nostra città. In questo senso occorre andare al di là delle norme di tutela, perché una concreta mitigazione del rischio è possibile mediante consistenti interventi di messa in sicurezza e adeguamento antisismico del patrimonio urbano esistente, infrastrutture, edifici pubblici e privati, spazi pubblici, ecc… Ma occorre avere l’ambizione di andare ben oltre e trasformare quella che è stata ed è una minaccia per il nostro territorio in una opportunità. Messina dovrà diventare un Centro di eccellenza internazionale nel campo della ricerca scientifica sui terremoti, una struttura da realizzare in sinergia fra L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Università di Messina e l’Amministrazione comunale. Il Centro sarà anche promotore di un grande Museo del Terremoto, sul modello di quelli di Osaka e San Francisco, che potrà attrarre ogni anno migliaia di visitatori e studiosi provenienti da ogni parte del mondo.
Se nel corso di questi anni avete condiviso il mio impegno e le mie battaglie votate Fera nella lista Impegno Civico e Saitta sindaco.
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