Cos'è e a chi spetta il contributo per le donne che si affrancano dagli uomini violenti. L'Inps di Messina in campo con Comuni e terzo settore
E’ diventato legge a luglio scorso e ieri l’Inps ha messo in campo gli strumenti operativi per l’erogazione. Adesso è effettivo, quindi, il sostegno alle donne che vogliono uscire dalla violenza, che da oggi hanno la possibilità di accedere ad un contributo mensile di 400 euro, erogato dall’Istituto previdenziale attraverso i Comuni.
GLI ALTRI SOSTEGNI
Sul sito dell’Inps ci sono già tutte le istruzioni operative per la richiesta attraverso il modulo telematico, ma “Stiamo lavorando con gli operatori del terzo settore e dei comuni per trovare modalità operative unitarie e che consentano e di avere contezza e accedere a tutti i contributi esistenti, che sono più d’uno, sostegni essenziali per chi si trova in condizioni difficili come le donne vittime di violenza, alle prese col difficile percorso di uscita dai maltrattamenti e dai soprusi familiari”, annuncia il direttore dell’Inps provinciale di Messina Marcello Mastrojeni.
COME FUNZIONA E A CHI SPETTA
Il Fondo contribuisce con un massimo di 400 euro mensili pro capite, in un’unica soluzione per massimo dodici mesi, entro il limite delle risorse assegnate a ciascuna Regione o Provincia autonoma, ed è destinato alle donne seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Il contributo è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per l’autonomia abitativa e personale e il percorso scolastico e formativo di eventuali figli e figlie minori, quindi le spese per gli affitti e quelle scolastiche dei bambini.