Impossibilitati ad autenticare le firme in carcere. Visicaro: "E' boicottaggio"

Impossibilitati ad autenticare le firme in carcere. Visicaro: “E’ boicottaggio”

Veronica Crocitti

Impossibilitati ad autenticare le firme in carcere. Visicaro: “E’ boicottaggio”

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mercoledì 11 Settembre 2013 - 16:45

Doveva essere una semplice visita per completare ed autenticare la raccolta firme. Invece un impedimento misterioso ha bloccato l'iter. L'ass. Radicali Messina torna a denunciare irregolarità nella campagna referendaria #giustiziagiusta.

“E’ stata una stagione referendaria piena di impedimenti, anomalie ed indifferenze generalizzate”.

L’Associazione Radicali Messina “Leonardo Sciascia” torna a denunciare, con vigore, l’ennesima stranezza verificatasi nell’ambito del Referendum #giustiziagiusta promosso dai Radicali in tutto il territorio nazionale.

Già il 6 settembre, a nove giorni dalla scadenza della raccolta firme, veniva portato alla luce il giallo dei “moduli referendari” apparsi e scomparsi, senza lasciare traccia, tra gli uffici del Comune.

Oggi, invece, la questione riguarda quello che viene definito un vero e proprio “boicottaggio”.

Questa mattina – si legge nel comunicato stampa firmato da Saro Visicaro – ci siamo recati presso la Casa Circondariale di Gazzi, insieme al Presidente della IV Circoscrizione Francesco Palano Quero, per concludere le sottoscrizioni relative alla raccolta firme per i 12 referendum. Ma non ci è stato possibile poter svolgere questa funzione”.

La compilazione dei moduli, congiuntamente alla certificazione delle firme, era cominciata lo scorso 30 agosto ed avrebbe dovuto concludersi stamani (così come concordato con il direttore del carcere). Eppure qualcosa non ha funzionato.

“Nei giorni scorsi, avevamo comunicato al Dap – si legge ancora – data e nominativi delle persone che avrebbero dovuto partecipare all’incontro di oggi. Qualcosa però ha impedito che un legittimo diritto si potesse esercitare. Non avere la disponibilità di chi per legge possa autenticare le firme o di chi istituzionalmente faciliti o garantisca la raccolta delle sottoscrizioni in modo assolutamente legale vanifica ogni sforzo di partecipazione”.

E tutto questo a pochissimi giorni dalla chiusura della campagna referendaria. La soluzione sarebbe stata, secondo l’associazione, quella di disporre appositi tavoli di raccolta, banchetti o gazebo e facilitare così ogni iter burocratico.

Evidentemente – si chiosa – gli eletti dal popolo, assieme a buona parte della pedante organizzazione amministrativa dei pubblici funzionati, si sentono autorizzati ad ostacolare quella partecipazione democratica prevista dalla Costituzione di cui si riempiono la bocca”.

Caro Watson, mancano solo quattro giorni alla fatidica data del 15 settembre, eppure i misteri continuano ad infittirsi.

Twitter @VCrocitti

Un commento

  1. “Vi piace vincere facile”? A quale detenuto non piacerebbe un referendum per l’abolizione della pena per i crimini commessi?
    Perché non si rivolgono alle vittime dei crimini? Perché non lo chiedono a loro se .. “la giustizia è giusta”?

    La malavita messinese e non solo si fonda ormai sullo spaccio degli stupefacenti e loro mi parlano di “Droghe: niente carceri per i reati di lieve entità” E quale è il concetto di lieve entità..? Forse per “solidarietà di classe” hanno poco presente il concetto di danno”.

    Se volessero fare qualcosa di serio non mischierebbero i referendum che propongono per far passare col cavallo di Troia del maxitreno dei referendum questioni che andrebbero affrontate separatamente.

    Questo è un becero marketing referendario perché non mira a fare chiarezza ma a confondere.

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