Referendum Montemare il 12 giugno, "Decisione contro legge, ci opporremo"

Referendum Montemare il 12 giugno, “Decisione contro legge, ci opporremo”

Gianluca Santisi

Referendum Montemare il 12 giugno, “Decisione contro legge, ci opporremo”

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venerdì 08 Aprile 2022 - 07:09

Il Comitato "Montemare Comune" fortemente critico sulla decisione di accorpare la consultazione referendaria e le amministrative

MESSINA – Il Comitato “Montemare Comune” dice “no” alla data del 12 giugno fissata per il Referendum sull’istituzione del nuovo Comune messinese. In una nota firmata dall’avv. Filippo Brianni e indirizzata all’assessorato regionale alle Autonomie locali, al Comune di Messina e al commissario ad acta Vincenzo Raitano, viene spiegato che nella giornata di ieri “il Comune di Messina – non si comprende a quale titolo, essendo operativo l’intervento sostitutivo commissariale – ha diffuso un comunicato stampa in cui annunciava che il referendum per Montemare si sarebbe tenuto il 12 giugno 2022, accorpato alle elezioni amministrative e annunciando una prossima riunione con il commissario ad acta limitata alla mera definizione delle questioni tecniche di dettaglio”.

L’avv. Brianni: “Atto nullo”

L’avv. Brianni sottolinea che l’art. 8 del decreto legislativo 267/2000, in ordine alle “consultazioni delle popolazione” e “referendum” per materie di “esclusiva competenza locale”, dispone che tali referendum “non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciale, comunali e circoscrizionali”. Un principio che è espressamente richiamato anche dallo Statuto del Comune di Messina e che era già stato rappresentato informalmente dal Comitato. “L’eventuale provvedimento di fissazione delle consultazioni elettorali in coincidenza con le elezioni comunali – aggiunge l’avv. Brianni – sarebbe inevitabilmente nullo”.

Il rischio confusione

Il legale aggiunge che il 12 giugno, tra elezioni comunali, circoscrizionali e 5 referendum nazionali, l’elettore di troverebbe a dover gestire quasi dieci schede elettorali, “con evidente mortificazione della consultazione referendaria che fa seguito ad un’istruttoria durata 13 anni!”. Il rischio concreto è quello di ingenerare confusione in chi si reca alle urne, rischiando di falsare l’esito del voto e del quorum relativo al referendum. “Trattandosi di consultazione referendaria locale – aggiunge l’avv. Brianni – subirebbe l’inevitabile politicizzazione determinata dalle posizioni e dalle strategie elettorali delle varie fazioni che si contendono l’amministrazione del comune e delle circoscrizioni”.

Il costo del referendum

Riguardo alla spesa in più prevista per il mancato accorpamento del voto, il Comitato “Montemare Comune” risponde con una stoccata, affermando che si “tratta di spese necessarie alla democrazia, così come la spesa che il comune di Messina sta affrontando per le elezioni anticipate determinate dalla volontà squisitamente personale e politica di un singolo cittadino, per quanto sindaco, di interrompere anticipatamente il proprio mandato”.

“Pronti ad opporci e a chiedere i danni”

Oltre a chiedere di essere invitato a partecipare alle riunioni sulla scelta della data, il Comitato referendario sollecita il commissario ad acta, “unico soggetto responsabile della scelta”, a “fissare le elezioni in una data che sia diversa dalle consultazioni elettorali amministrative, sia perché normativamente imposto sia per le ragioni di evidente opportunità”.

“Qualora siano già stati assunti degli atti, non ancora comunicati, di fissazione del referendum in coincidenza con le elezioni amministrative – conclude l’avv. Filippo Brianni – se ne chiede l’immediata revoca e fissazione di data diversa”. In caso contrario, il Comitato è pronto ad ogni eventuale azione di annullamento e di richiesta per il risarcimento dei danni subiti.

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8 commenti

  1. Fare questo referendum in un’altra data significa soldi extra da spendere, tanto sono soldi pubblici, chi se ne frega!! Anche con questa logica menefreghista per ciò che è pubblico si crea debito e spese che sarebbe possibile evitare. Che si pagassero loro, i promotori, le spese del referendum.

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  2. I signori promotori sanno benissimo che l affluenza sarà alta e che voterà tutta la città, questo per loro sarà un problema potrebbero avere una valanga di no!!!
    Andiamo a votare NO!!!

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    1. GIOVANNI TOMASELLO 14 Aprile 2022 02:49

      VOTARE E’ UN DIRITTO……..I PARERI SONO PERSONALI, MA I PROGETTI APPARTENGONO ALLE FUTURE GENERAZIONI.
      I PROGETTI LODEVOLI DELLA DEMOCRAZIA VANNO RICONOSCIUTI NELLA LORO ESSENZA.

      CIO’ CHE LA LEGGE PREVEDE……SARA’ CONDIVISO.

      MONTEMARE SARA’ UN MODELLO DA SEGUIRE (NEL RINASCIMENTO SI EDIFICAVANO CITTA’ IDEALI, …….OGGI PATRIMONIO DELL’UNESCO.
      I GIOVANI LA NOSTRA FORZA, LE DONNE LA NOSTRA GUIDA, GLI UOMINI IL NOSTRO ESEMPIO.
      W IL RISPETTO DELLA DEMOCRAZIA POPOLARE.

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  3. Non c’è limite alla irresponsabilità. Allora si dovrebbero opporre anche i promotori degli altri referendum. Che gentaglia…..che schifo…..

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  4. Bravissimo, ….. grazie di esistere …. meno male che c’è ancora quacuno in questa città che ragiona e prende posizione a nome di utti gli altri.
    Prosegui con questa iniziativa ti seguiremo.

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  5. Io credo e ne sono convinto che votare Si provochi una grossa cicatrice al territorio Messinese, un delirio continuativo di tutti i villaggi estrapolati alla città.
    Una morte lenta delle frazioni e dei loro residenti provocherà una rottura con Messina.
    Invece di separare i villaggi dalla città, bisognerebbe soltanto evidenziare le problematiche agli enti competenti.
    Votando Si, Masse, Castanea, Gesso, Salice, la riviera tirrenica fino a Orto Liuzzo diverranno sempre più isolate senza aiuto da parte di nessuno; che dire? un cancro per i villaggi.

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    1. GIOVANNI TOMASELLO 10 Aprile 2022 02:05

      IL TERRITORIO E’ PATRIMONIO DELL’UMANITA’….IN QUANTO CIO’ CHE RESTA DELLA MESSINA CHE NON C’E’ PIÙ.
      MONTEMARE SARÀ LA CUSTODIA DELLA BELLA EPOQUE…….ED IL TRAMPOLINO DI LANCIO DI UNA CITTA’ ALLO SBANDO…….CON LA QUALE DESIDERIAMO SEMPRE E COMUNQUE DI ESSERE LIBERI E PARTECIPI CON LE FUTURE GENERAZIONI……..MAI PIU’ GIOVANI IN FUGA E FAMIGLIE SMEMBRATE.

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  6. L’avv. con furbizia cita l’art 8 del d.legvo 267 (decreto che non è stato citato nella richiesta del 2010 in quanto lo stesso decreto vieta la costituzione di Comuni sotto i 10.000 abitanti, cioè lo citiamo a convenienza). Non solo cita l’art 8 ma lo fa in modo parziale non riportando una circostanza importante (anche perché fa riferimento allo statuto del Comune di Messina): non si possono tenere consultazioni referenderie di “MATERIA ESCLUSIVA LOCALE in concomitanza con elezioni comunali. Perché non lo riporta l’avvocato? Forse perché questo referendum non è materia locale? Addio…..VOTIAMO NO.

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