Quorum raggiunto anche in Sicilia e in provincia. A Messina affluenza del 47,98%

Quorum raggiunto anche in Sicilia e in provincia. A Messina affluenza del 47,98%

Quorum raggiunto anche in Sicilia e in provincia. A Messina affluenza del 47,98%

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lunedì 13 Giugno 2011 - 14:34

Il dato nazionale supera il 57%. Grioli (Pd): «Grande soddisfazione». Mammola (Idv): «La gente ne ha abbastanza di Berlusconi». E Internet “surclassa” la tv

Un trionfo. L’affluenza per i quattro referendum (acqua pubblica, profitti sull’acqua, nucleare e legittimo impedimento) supera a livello nazionale il 57 per cento, secondo i dati ufficiali del Viminale: abbondantemente raggiunto il quorum del 50 per cento più uno. Il quorum è stato raggiunto anche in Sicilia e nella provincia di Messina. A livello regionale ci si attesta sul 53% quando mancano poche città. Una mano, in questo senso, l’hanno data anche i concomitanti ballottaggi nei Comuni dove si votava per le amministrative. Anche nella provincia di Messina il dato è del 53% circa ed è quasi definitivo. Per quanto riguarda Messina città il dato definitivo si attesta al 47,98% (i dettagli in approfondimento). Si fa festa, ovviamente, nei comitati per i quattro “sì”. «C’è grande soddisfazione – ammette il segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli – il Pd locale ha mobilitato il proprio apparato dando il proprio contributo al comitato referendario. E’ un segnale importante anche per la città, che si è dimostrata non indifferente ai temi nazionali importanti. Non è trascurabile il risultato sul legittimo impedimento: una sconfitta per Berlusconi che ha bloccato il Parlamento per i suoi interessi. Un dato politico certamente positivo per il centrosinistra».

Soddisfatto anche il segretario provinciale di Italia dei Valori, Salvatore Mammola: «A Messina quasi la metà dei cittadini s’è svegliata, speriamo che presto lo faccia anche l’altra metà. A livello nazionale si è andati anche oltre le aspettative. Ci volevano proprio questi referendum. Si sperava di limitare i danni con i residenti all’estero, ma anche questo è stato superato. Il segnale è chiaro: i cittadini ne hanno abbastanza non solo della privatizzazione dei beni pubblici, non solo del nucleare, ma anche di Berlusconi». Secondo Antonio Bertuccelli, segretario provinciale dei Comunisti Italiani, «gli Italiani hanno saputo rispondere con fermezza a quanti sollecitavano l’astensione ai referendum. Questo è un governo che arranca e che ha fatto di tutto per evitare la partecipazione democratica alla vita del Paese. Nonostante ci sia stato un forte oscuramento e qualche errore di troppo da parte degli organi di informazione pagati dai contribuenti e non, nonostante ci sia stata una forte pressione all’astensione da parte di chi dovrebbe garantire il diritto-dovere dell’esprimersi nelle consultazioni referendarie, gli italiani si sono recati alle urne con responsabilità e liberi da condizionamenti. L’avere superato il quorum è una vittoria della democrazia e dalla civiltà. Ora questo governo prenda atto, anche dopo la batosta delle amministrative, che non ha più il consenso della maggioranza dei cittadini e faccia in fretta la valige. Lo chiede il popolo».

L’esito dei referendum segna anche un’altra vittoria: quella di Internet sulle tv. Se sugli schermi la campagna referendaria ha trovato, eufemisticamente parlando, “poco spazio”, sulla rete la macchina per il voto si è mobilitata in massa. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

5 commenti

  1. Menomale che in italia non esiste solo chi si guarda uomini e donne. Spero sia un segnale di risveglio dopo anni di coma.

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  2. il 47% per una città come messina non è un segno di partecipazione ma di sconfitta, città apatica e rassegnata, serva del politico di turno.
    I politici non sono Dei o Domineddio, sono li perchè ce li avete messi VOI, sono i VOSTRI rappresentanti, sono la VOSTRA personificazione.
    Vuol dire che Messina si merita quel che ha!!!

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  3. Sono pienamente d’accordo con il commento precedente.Non c’e’ da esultare per il 47% raggiunto a Messina.Purtroppo la maggioranza dei messinesi rispecchia nel non andare a votare,il livello di civilta’ della citta’ stessa.La NON partecipazione al progetto refendario(a prescindere se si vota SI o NO)e’ un preciso segnale di apatia ed infimo livello di valori sociali dei cittadini.Fateci caso, dove la qualita’ della vita e’ buona si e’ superato facilmente il 50%,se questo parametro si abbassa, quasi automaticamente il referendum NON raggiunge il quorum.A Messina NON c’e’ da stare proprio allegri e festeggiare……

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  4. Ad essere precisi queste sono le percentuali delle altre città del sud:
    Palermo 48,51
    Catania 43,22
    Siracusa 50,35
    Reggio Calabria 51,36
    Cosenza 57,02
    Taranto 49,92
    Lecce 52,63
    Bari 51,24
    Foggia 50,37
    Napoli 49,27
    Salerno 59,86
    Caserta 57,72
    Pescara 56,53
    Cagliari 58,84
    Sassari 58,74
    Siamo penultimi, ultima è Catania.

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  5. Concordo su Internet, il vero grande “vincitore” non solo dei referendum ma anche delle elezioni amministrative (Pisapia, De Magistris, Cinquestelle ecc.): infatti io temo prossime e future restrizioni al web (soprattutto sulla leva dei costi-connessione) da parte del Sistema per far sì che la tv torni a orientare il consenso in misura preponderante.
    Sistema che già – con la scusa del bilancio dello Stato e dei pochi soldi – non ottempera alla propria quota parte delle prescrizioni dell’Europa in materia di incremento della banda larga.

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