S. Alessio e Forza d’Agrò, alle urne 2440 elettori: si decide il destino della frazione Scifì

S. Alessio e Forza d’Agrò, alle urne 2440 elettori: si decide il destino della frazione Scifì

Carmelo Caspanello

S. Alessio e Forza d’Agrò, alle urne 2440 elettori: si decide il destino della frazione Scifì

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sabato 17 Ottobre 2015 - 22:21

Saranno i cittadini dei due paesi a decidere se sarà accorpata a S. Alessio Siculo o se rimarrà annessa a Forza d’Agrò. I seggi rimarranno aperti dalle 7 alle 22. A seguire ci sarà lo spoglio.

Urne aperte oggi in due Comuni jonici: S. Alessio Siculo e Forza d’Agrò. In gioco non c’è il rinnovo delle amministrazioni locali bensì il destino di una borgata di 300 anime: Scifì, al momento frazione di Forza d’Agrò. Oggi è il giorno del referendum. Saranno i cittadini dei due paesi a decidere se sarà accorpata a S. Alessio Siculo o se rimarrà annessa a Forza d’Agrò. I seggi rimarranno aperti dalle 7 alle 22. A seguire ci sarà lo spoglio. L’obiettivo dei sostenitori del Sì è innanzitutto il quorum. Affinché la consultazione sia valida, è necessario che vada a votare la metà più uno degli elettori. Che, in totale, sono 2.440: 1.426 quelli di S. Alessio e 1.014 di Forza d'Agrò.

I seggi sono stati allestiti alla scuola elementare di Forza d'Agrò, nei locali della delegazione comunale a Scifì e presso la scuola elementare e media “Gussio” a S. Alessio. La scheda è di colore verde. Il quesito è uno: “Volete che la frazione di Scifì si distacchi secondo le indicazioni del progetto di nuova delimitazione territoriale?”. Il via libera al referendum è stato dato dall’assessore regionale alle Autonomie locali lo scorso 3 giugno con la firma del decreto con il quale è stata estesa la consultazione anche agli elettori di Sant'Alessio, in esecuzione della sentenza del Tar del 28 gennaio.

Scifì al momento è una frazione di Forza d’Agrò, ma la sua posizione, dal punto di vista geografico, è molto più vicina a S. Alessio, paese che devono attraversare obbligatoriamente per giungere nella cittadina collinare forzese. Una decina di chilometri di distanza. Con tutti i disagi che ciò comporta nella quotidianità, a partire dallo scuolabus, giusto per fare un esempio. L’idea del referendum affonda le radici al 2008 ed è stata promossa dal Comitato pro Scifì. Il futuro di quanti risiedono a Scifì (300 cittadini) è legato adesso al referendum, che non è stato mai ben visto dal Comune forzese, nonostante i disagi di natura logistica lamentati. La campagna referendaria è stata fatta solo dai sostenitori del Sì. Quelli del No, hanno puntato sul silenzio. E, di conseguenza, sull’astensionismo.

Carmelo Caspanello

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