Centinaia di ragazzi delle scuole cittadine hanno preso parte, alle iniziative promosse dalla sinergia tra il Progetto Civitas e il Comune
REGGIO CALABRIA – «Nessun silenzio, ma tanto rumore. Si deve sentire forte l’urlo dell’indignazione contro la violenza di genere». Così, il sindaco Giuseppe Falcomatà, si è rivolto alle studentesse ed agli studenti delle scuole del territorio metropolitano, riuniti in Piazza Italia da Progetto Civitas, presieduto da Luciano Gerardis, e dalla Consigliera di Parità della Città Metropolitana, Paola Carbone, nel primo dei due giorni organizzati per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Un programma fitto per oltre 500 le alunne e gli alunni che, accompagnati dai docenti e da esperti, hanno metaforicamente invaso Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro per partecipare e riflettere su “violenza e diritti negati”, nel ricordo delle tante vittime di femminicidio e con un pensiero particolare rivolto alla memoria di Giulia Cecchettin.
«Il mio ringraziamento – ha aggiunto Falcomatà – va al Progetto Civitas, al presidente Gerardis, ed alla consigliera metropolitana di parità, Paola Carbone, che hanno dato vita ad un evento non soltanto onorando la memoria delle vittime, ma facendo cittadinanza attiva, educazione civica, coinvolgendo le nostre scuole. E’ un’iniziativa che può contare sul pieno sostegno e sulla collaborazione di Comune e Città Metropolitana ed è un bel segnale di sinergia fra istituzioni, cittadini, scuole e associazioni».
«Riempiendo le sale di Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio – ha proseguito il sindaco – bambini e adolescenti iniziano a prendere consapevolezza di quelli che sono i luoghi in cui si decide il futuro del territorio e della città ed è importante che, i ragazzi e le ragazze, li sentano un po’ casa loro. Questo serve ad acquisire consapevolezza che è il primo passo per rendersi conto di quello che accade intorno a noi e percepire il disvalore che rappresenta la violenza in generale, soprattutto, se perpetrata nei confronti di una ragazza e di tutte donne». «Il modo migliore per vivere questa giornata – ha sottolineato il Giuseppe Falcomatà – è quello di fare rumore quasi a voler dare una scossa emotiva per onorare le donne vittime di violenza. Mi auguro che le ragazze ed i ragazzi possano vivere questi momenti in pienezza, acquisendo e assorbendo tutte le attività che si svolgeranno al Comune ed alla Città Metropolitana così da farle diventare testimonianza di vita per il loro futuro».
Per il presidente di Progetto Civitas, Luciano Gerardis, «è importante far partire la riflessione dai più piccoli in maniera da formare le coscienze e le consapevolezze delle giovani generazioni». «Al di là dell’emotività del momento che ci fa sentire tutti più uniti – ha affermato – non dobbiamo cedere all’illusione che il dramma della violenza sulle donne o del femminicidio si possa risolvere in un attimo. Il lavoro è lento e lungo. Il fatto che la donna stia finalmente entrando, sia pure con tante difficoltà e forti diseguaglianze, nel mondo del lavoro sta cambiando i termini della questione. Più la donna acquisisce una propria autonomia, più si pone un problema di riequilibrio dei rapporti uomo-donna. Su questo dobbiamo lavorare tutti e sarà un discorso lungo che nessun provvedimento normativo, seppur benvenuto per dimostrare gesti validi di volontà politica, potrà superare. Il lavoro da fare è altro ed include l’educazione e il riequilibrio socio-economico dei ruoli».
«Stiamo vivendo giorni particolari», ha ricordato la Consigliera di parità della Città metropolitana, Paola Carbone, evidenziando come «quello successo a Giulia Cecchettin ci impone di urlare, ancor più forte, il nostro no alla violenza». «Si è scelto – ha continuato – di coinvolgere bambine e bambine, ragazze e ragazzi rendendoli attivi, partecipi, interattivi. Ed hanno creato lavori meravigliosi, mostre e video». «In questi giorni – ha concluso – stanno acquisendo tutta una serie di informazioni per arricchire il loro bagaglio culturale. L’obiettivo è sempre e solo uno: creare una società migliore, una consapevolezza maggiore, combattere la violenza attraverso il superamento di ogni forma di stereotipo di genere e di discriminazione».