Dal messaggio “Intelligenza artificiale e pace” si è voluto sottolineare come non tutto ciò che è evoluzione scientifica è progresso
REGGIO CALABRIA – Mosorrofa ha celebrato la sua ormai consueta “Marcia della pace” che si è svolta il 1 gennaio con partenza all’imbrunire dalla Chiesa di San Domenico a Sala di Mosorrofa. La marcia ha attraversato i 3 km dell’ormai famosa, purtroppo per le buche, l’assenza di guardrail decenti, dell’asfalto disastroso, mezza al buio e con lavori incompiuti, Via San Sperato Mosorrofa fino alla Chiesa Parrocchiale di San Demetrio. Il tema è stato quello proposto da Papa Francesco per la della 57a Giornata Mondiale della Pace. Dal messaggio “Intelligenza artificiale e pace” si è voluto sottolineare come non tutto ciò che è evoluzione scientifica è progresso, e non tutte le scoperte, le innovazioni portano ad un reale miglioramento della vita umana.
“Nella prima tappa in piazza San Domenico abbiamo pregato per la Pace e meditato sul fondamento attestato dalla “Sacra Scrittura che Dio ha donato agli uomini il suo Spirito affinché abbiano «saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro» (Es 35,31). L’intelligenza è espressione della dignità donataci dal Creatore, che ci ha fatti a sua immagine e somiglianza (Gen 1,26) e ci ha messo in grado di rispondere al suo amore attraverso la libertà e la conoscenza”. Verità già espressa anche nel Concilio Vaticano II “col suo lavoro e col suo ingegno l’uomo ha cercato sempre di sviluppare la propria vita” A ridosso del tratto di strada franata, lavori di ripristino ancora incompiuti, ci siamo soffermati sui rischi che comporta il fatto che “le tecnologie che impiegano una molteplicità di algoritmi possono estrarre, dalle tracce digitali lasciate su internet, dati che consentono di controllare le abitudini mentali e relazionali delle persone a fini commerciali o politici, spesso a loro insaputa, limitandone il consapevole esercizio della libertà di scelta”.
Altra tappa nei pressi dei guard-rail per sottolineare che “gli sviluppi tecnologici che non portano a un miglioramento della qualità di vita di tutta l’umanità, ma al contrario aggravano le disuguaglianze e i conflitti, non potranno mai essere considerati vero progresso” e che bisogna avere coscienza che esiste un limite a tutto. “L’essere umano, infatti, mortale per definizione, pensando di travalicare ogni limite in virtù della tecnica, rischia, nell’ossessione di voler controllare tutto, di perdere il controllo su sé stesso; nella ricerca di una libertà assoluta”.
Nella fermata accanto all’ex campo sportivo, in totale stato di abbandono, è emerso che “Il rispetto fondamentale per la dignità umana postula di rifiutare che l’unicità della persona venga identificata con un insieme di dati. Non si deve permettere agli algoritmi di determinare il modo in cui intendiamo i diritti umani”.
Un momento molto toccante è stato quando durante il focus particolare nel “Trasformeremo le spade in vomeri” una signora ucraina ci ha invitati a pregare per il marito di sua figlia che, pochi giorni fa, è stato mandato al fronte in una delle zone più a rischio dell’Ucraina. Abbiamo allora pregato non solo per lui ma per tutti i ragazzi inviati al fronte e non solo Ucraini ma anche Russi, Palestinesi, Israeliani e in tutte le altre guerre che ammorbano l’intero pianeta.
Nei pressi del cimitero ci siamo ricordati dei molti mosorrofani morti nelle guerre mondiali del 1915-18 e del 1940-45, e sostato in preghiera per tutte le vittime delle attuali guerre, soprattutto per i tanti bambini. Purtroppo oggi più che trasformare le spade in aratri si sta sviluppando soprattutto l’utilizzo bellico dell’intelligenza artificiale. Scrive il Papa “Il mondo, insomma, non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra”.
Sempre Papa Francesco ci dice che “In un’ottica più positiva, se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternità umana e dell’amicizia sociale. In definitiva, il modo in cui la utilizziamo per includere gli ultimi, cioè i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità”.
La partecipazione della gente a questa simbolica marcia ha sottolineato il desiderio di pace, il ripudio della guerra e la presenza alla marcia di una signora Ucraina e di una Russa ha voluto testimoniare come, sempre, le guerre le fanno i potenti sulle teste dei popoli, ed è anche quello che si nota a Gaza dove le persone israeliane o palestinesi vogliono convivere in pace ma la politica ha il sopravvento.
In piazza San Demetrio, con un momento corale di condivisione, si è conclusa questa marcia fortemente voluta dall’Azione Cattolica locale. La nostra preghiera all’inizio del nuovo anno in comunione con quella di Papa Francesco è che “il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana. Possano i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di buona volontà collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico””.