"E' nostro dovere provare a cambiare ponendoci obiettivi concreti. Confcommercio si muoverà in questa direzione provando anche a fare da collettore"
REGGIO CALABRIA – “Reggina Calcio e Aeroporto sono le questioni di stretta attualità ma l’attenzione dell’Associazione dei Commercianti reggina è rivolta in generale ad un modo diverso di sentire e governare il bene comune”.
È il presidente di Confcommercio Lorenzo Labate a spiegare “Aeroporto e Reggina Calcio sono due questioni completamente diverse, apparentemente lontanissime che, però, hanno un valore enorme per la comunità reggina, sotto il profilo economico, dell’immagine, del senso di appartenenza. E tra esse si pone una serie di altre questioni a tutti note di pari importanza.
“Su questi temi – dice Labate – la posizione di tutta Confcommercio, dal Consiglio generale alla Direzione, è chiara ed è la ragione per la quale non ci siamo inseriti nel bailamme mediatico degli ultimi mesi: non vogliamo limitarci a parlare, ad esprimere opinioni. Il cittadino può e deve farlo. Un’organizzazione di rappresentanza deve adempiere ad un mandato diverso. Pertanto, se ci saranno le condizioni e se verremo coinvolti e sostenuti in questo, sentiamo il dovere come Associazione dei Commercianti di entrare nelle rispettive società. Con quote minime certo, ma la presenza negli organi societari è necessaria per potere capire, vigilare, governare. È l’unica strada per potere svolgere il nostro ruolo in maniera seria e responsabile.
Entrare nella governance di società di interesse collettivo è fondamentale. Senza questa precondizione si può conoscere solo ciò che viene riferito da altri con tutti i limiti che ne conseguono e, sicuramente, si rimane completamente estranei ai processi decisionali. Si fa solo teatro. E, per rispetto dei nostri Commercianti e dell’intera Città, non intendiamo essere attori di farse di alcun genere.
Parlare continuamente, esprimere opinioni, commentare su argomenti di vitale importanza sapendo di non potere in alcun modo incidere, finisce solo per mitigare le colpe dei responsabili, che prendono altro tempo per decidere. Sempre in autonomia! Consente ad altri di crearsi alibi e, ad altri ancora, di ricostruirsi una verginità politica o amministrativa.
Come Confcommercio – continua Labate – evitando di unirci al coro di parolai degli ultimi mesi e rappresentando adesso una nostra eventuale ma concreta disponibilità a partecipare, seppure in piccola parte, alla gestione di “beni comuni”, abbiamo voluto ribadire che su questi temi, come su tanti altri, importantissimi, le responsabilità ed il potere di incidere sono oggi in capo ad altri. Che queste responsabilità devono assumersi al 100% evitando di confondere, diluire, annacquare. Ma è nostro dovere provare a cambiare ponendoci obiettivi concreti”.
“Confcommercio si muoverà in questa direzione – conclude Labate – provando anche a fare da collettore. Auspichiamo che lo stesso facciano le nostre Istituzioni locali, alle quali daremo pieno sostegno su questa linea ed alle quali chiediamo, però, un vero coinvolgimento e la costruzione di percorsi realmente condivisi. Istituzioni la cui presenza nella governance di società di interesse collettivo è essenziale e non ulteriormente procrastinabile”.