Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il noto paleontologo e ricercatore ha toccato diversi temi, tra cui l’importanza strategica del Mediterraneo e dei Bronzi di Riace
REGGIO CALABRIA – L’Universitá Mediterranea ha inaugurato il nuovo anno accademico con Alberto Angela, insignito per l’occasione della Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze Forestali e Ambientali. Divulgatore scientifico, conduttore di noti programmi televisivi nonché giornalista conosciuto in tutto il Mondo, Alberto Angela é stato accolto con grandissimo entusiasmo presso l’Universitá reggina.
Ad aprire la cerimonia il Magnifico Rettore Zimbalatti : “Oggi qui con noi il dottor Alberto Angela che riceverá una Laurea honoris causa in Scienze Ambientali e Forestali. Inauguriamo cosí l’anno 2024-2025. C’é in corso una Terza Guerra Mondiale che si sta combattendo in diverse parti del mondo: noi abbiamo il compito di non allontanare i giovani dallo studio ma di avvicinarli ancora di piú. A livello Nazionale l’anno appena trascorso ha registrato il numero minore di dispersione scolastica: 9.4% mentre il dato Calabrese é al 12%. Anche alla Mediterranea si stanno registrando sempre piú iscrizioni: la popolazione studentesca é di 7mila iscritti, dato che può ancora aumentare poiché le iscrizioni sono ancora aperte.
Nel prendere la parola Alberto Angela ha affermato che “bisogna preparare i giovani perché siano al centro di una rete di pensiero e di scoperte. Ricerca, conoscenza, cultura – che nella vostra realtà significa anche turismo – rappresentano il vero investimento di ogni Università; incontro tanti ragazzi che hanno lasciato l’Italia e sono tanti cervelli che il nostro Paese ha perso. È il premio più bello che mi onora perché è il riconoscimento di un lungo lavoro e perché mi viene dato da una Università che è il centro dei saperi e della ricerca”. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, alla presenza del rettore Giuseppe Zimbalatti, il noto paleontologo e ricercatore ha toccato diversi temi, tra cui l’importanza strategica del Mediterraneo e dei Bronzi di Riace, di cui aveva documentato il restauro, richiamando anche “il passato che aiuta a capire il presente e progettare il futuro”.