Reggio. Assolto Giovanni Russo noto imprenditore di Taurianova, dall'accusa di intestazione fittizia

Reggio. Assolto Giovanni Russo noto imprenditore di Taurianova, dall’accusa di intestazione fittizia

Dario Rondinella

Reggio. Assolto Giovanni Russo noto imprenditore di Taurianova, dall’accusa di intestazione fittizia

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giovedì 06 Luglio 2023 - 08:24

L'imprenditore taurianovese, Giovanni Russo, era stato condannato in primo grado alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione

REGGIO CALABRIA – Giovanni Russo, noto imprenditore di Taurianova, è stato assolto, perchè il fatto non sussite, dalla Corte di appello di Appello di Reggio Calabria dal reato di intestazione fittizia di beni. Russo era stato condannato in primo grado alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione. Il gup del tribunale di Palmi, aveva contestato all’imprenditore la condotta finalizzata a consentire a Pasquale Zagari, di 61 anni, di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali intestando, dapprima a Rita Russo, e successivamente allo stesso Giovanni Russo l’impresa individuale (nei fatti riconducibile ad una società di fatto tra Giovanni Russo e Pasquale Zagari) esercente, tra l’altro, l’attività di Bar con l’insegna “Crema e Cioccolato” con sede a Taurianova in via Ricci.

Secondo gli inquirenti, inoltre, il cugino di Giovanni Russo, Gianfranco Russo, avrebbe ceduto al primo ed a Pasquale Zagari la licenza n. 18 per il commercio di tabacchi ed il gioco del lotto. Un sentenza, quella di primo grado che ha visto Giovanni Russo subire anche una proposta di misura di prevenzione personale ed il sequestro dei beni, una interdittiva antimafia e doversi dimettere da tutte le cariche societarie oltre ed a doversi liberare, su invito degli altri soci, di tutte le quote societarie. Sentenza che è stata ribaltata dalla Corte di appello di Reggio Calabria, accogliendo le argomentazioni difensive degli avvocati Antonino Napoli e Girolamo Albanese, in riforma della sentenza del 22 luglio 2020 emessa dal Gup presso il tribunale di Palmi, che ha assolto Giovanni Russo perché il fatto non sussiste.

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