Controreplica congiunta di Minnella e Modafferi: inutile obiettare che la Calabrò non è stata già assunto, noi abbiamo rilevato che è 15esima tra gli idonei
REGGIO CALABRIA – Dopo la conferenza stampa sulle controverse assunzioni di fine dicembre a Palazzo San Giorgio, Fiamma tricolore e Ancora Italia Calabria paiono esser rimasti sorpresi della replica di Irene Calabrò. Non tanto nel merito, ma soprattutto per l’aver affermato la Calabrò che «la notizia è falsa» rispetto all’avvenuta assunzione al Comune. E non ci stanno…
I rispettivi portavoce, Peppe Minnella e Peppe Modafferi, in una nota di replica alla brusca risposta dell’assessore comunale al Bilancio, evidenziano: «Non abbiamo parlato di alcuna assunzione al Comune in riferimento all´assessore Irene Vittoria Calabrò, in quanto non ancora concretizzata per ragioni di tempo, pur essendo stata predisposta un`apposita convenzione con il Gom per attingere alla graduatoria, dove è presente la stessa.
Abbiamo messo in evidenza la sua partecipazione al concorso Gom e la sua idoneità, – specificano i due esponenti politici, per evitare di dar adito a ulteriore confusione nell’opinione pubblica -, come si evince dalla graduatoria Gom dove lei risulta al n° 15 con il punteggio di 61,533. Abbiamo evidenziato le anomalie riguardo la convenzione Gom/Comune circa l´utilizzo degli idonei al concorso Gom. Abbiamo diffidato il Comune ad utilizzare la graduatoria di idonei Gom in quanto andrebbe contro le norme vigenti che impongono l´utilizzo delle domande di mobilitá volontaria. Abbiamo presentato esposto in Procura per verificare se il procedimento di convenzione tra GOM e Comune sia stato fatto nel rispetto delle leggi penali», chiariscono Modafferi e Minnella.
Come a dire: nessuna bugia, che l’assessore Calabrò abbia – legittimamente – partecipato a quel concorso lo dicono gli incartamenti, che sia arrivata 15esima tra gli idonei si legge nello stesso luogo.
Il resto è da scrivere.
In queste ore, infatti, emergerebbe un ridimensionamento numerico quanto alle posizioni d’istruttore amministrativo categoria C di cui Palazzo San Giorgio vuol andare ad avvalersi: ma questo è altro tratto della medesima storia.