Bullo condannato per aver pestato bimbo di 9 anni a Reggio Calabria. La mamma: ostruzionismo della scuola alla mia denuncia
Il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria (presidente Schillaci) ha condannato ad un anno e mezzo uno dei “bulli” responsabili del brutale pestaggio a scuola di un bimbo di 9 anni, cinque anni fa. Una storiaccia trattata anche dai media nazionali. “Finalmente la verità è venuta a galla: hanno creduto a mio figlio”, ha commentato commossa mamma Francesca. Il piccolo era stato picchiato nel cortile della scuola.
Per quel pestaggio, perpetrato al culmine di svariati altri atti di bullismo, erano finiti sotto indagine in quattro, ma tre di loro non sono stati puniti perché avevano sotto i 14 anni all’epoca dei fatti, mentre il maggiorenne ora condannato ne aveva già 15 nel 2016.
E’ accusato di lesioni e percosse, e anche se la pena è sospesa i legali della famiglia della vittima sono soddisfatti. “Al di là dell’entità della condanna, la pronuncia è importante perché finalmente stabilisce che i fatti denunciati sono realmente accaduti e anche la loro estrema gravità: la signora Francesca, infatti, ha dovuto lottare soprattutto contro tanta omertà, in primis quella dell’istituzione scolastica“, commenta Nicola De Rossi dello Studio 3A, che ha supportato tecnicamente la difesa.
La vicenda, raccontata anche su Rai2 da Giancarlo Magalli ai “I Fatti Vostri”, risale all’anno scolastico 2015-16. Il bimbo frequentava la terza elementare di un istituto comprensivo del reggino ed era diventato bersaglio di un gruppo di compagni di classe, coetanei ma anche ragazzi più grandi, che non perdevano occasione per prenderlo in giro e fargli brutti scherzi.
La mamma vedendo che il figlio rincasava spesso in lacrime e venuta a conoscenza delle vessazioni, si era recata più volte a scuola parlando con gli insegnanti e il preside, ma l’unica risposta ricevuta era stata il “consiglio” di accompagnare l’alunno e di venirlo a prendere dieci minuti dopo il suono della campanella. Così, il 27 gennaio 2016, la baby gang è passata ai fatti: dopo l’uscita da scuola, nel cortile del plesso, il bambino è stato picchiato uscendone con contusioni in tutto il corpo, specie alla schiena, dorso e arti.
Oltre alle ferite fisiche, il bambino ha subìto un profondo shock, non ha più avuto la forza di tornare in quella scuola, ha avuto bisogno di supporto psicologico per superare il trauma iniziando a soffrire di altri problemi, tra cui la bulimia.
A quel punto la madre ha ritenuto di intervenire prima che fosse troppo tardi: tramite i consulenti legali Salvatore Agosta e Giuseppe Cilidonio, si è affidata a Studio 3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni, ha agito contro i 4 bulli ma anche contro la scuola. Ne sono nati due procedimenti, uno dei quali definito ora davanti al Tribunale dei Minori.
La madre continua infatti a lamentare l’ostruzionismo dei dirigenti scolastici. Soltanto dopo un attestazione dei servizi sanitari è stato permesso al bambino di essere trasferito in un altro istituto formativo e ricominciare a studiare più serenamente.