Falcomatà: "le differenze fra le competenze ed i limiti del sindaco e del Consiglio metropolitano rispetto a quelle che erano le funzioni della vecchia Provincia".
“Il dialogo con i territori fondamentale. Fondi Ue impossibili da usare per manutenere l’esistente. Presto un nuovo incontro operativo direttamente sui luoghi della fascia tirrenica”
Si è tenuto, in videoconferenza, l’incontro fra il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ed il coordinamento di associazioni “Progetto Città della Piana” per discutere sullo stato dell’arte della viabilità nella fascia pianigiana del comprensorio. Nel corso del confronto – al quale hanno preso parte, fra gli altri, oltre al presidente dell’associazione Armando Foci, anche il consigliere regionale Marcello Anastasi ed il presidente dell’Assemblea “Città degli Ulivi”, il consigliere metropolitano Giuseppe Zampogna – l’inquilino di Palazzo Alvaro ha sottolineato «l’importanza di un simile evento che conferma la bontà del metodo di partecipazione dal basso intrapreso dalla Città Metropolitana per affrontare e voler risolvere i problemi del territorio”.
Nel dettaglio delle questioni sollevate dal Coordinamento “Progetto Città della Piana”, facendo proprie le riflessioni di alcuni rappresentanti istituzionali del territorio, Falcomatà ha ricordato «le differenze fra le
competenze ed i limiti del sindaco e del Consiglio metropolitano rispetto a quelle che erano le funzioni della vecchia Provincia”.
“Se, un tempo, la Provincia lamentava l’esiguità dei 9 milioni di trasferimenti statali per la manutenzione della viabilità – ha spiegato Falcomatà – oggi la Città Metropolitana deve far fronte alle stesse difficoltà
potendo contare su appena circa 2 milioni di euro. Serve, per questo, una riforma strutturale della legge Delrio che implementi le risorse a disposizione delle Città Metropolitane e che stabilisca, a monte, deleghe
e funzioni in capo all’Ente così da evitare possibili conflitti con le Regioni.
Nel mentre questo si possa concretizzare, per come richiesto anche dall’Anci, sarebbe auspicabile, in questo senso, una maggiore
collaborazione da parte dei consiglieri regionali che rappresentano il territorio metropolitano fra i banchi di Palazzo Campanella”.
Rispetto, poi, alla possibilità di usare le risorse comunitarie per le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle strade, il sindaco ha spigato che “se è vero che la Metrocity, in quanto ente di secondo livello, può
accedere e gestire direttamente i finanziamenti europei, è altrettanto vero che quegli stessi finanziamenti non possono essere utilizzati per attività di carattere manutentivo ordinario sulle arterie stradali”.
“I Pon Metro, i fondi per la Coesione, i Recovery plan – ha detto Falcomatà – sono risorse vincolate per attività che rientrano in assi specifici fissati negli obiettivi della Commissione europea come, per esempio, l’abbassamento dell’impatto ambientale, le smart city, la rigenerazione urbana, l’inclusione sociale o il contrasto alla povertà. Non sono a disposizione, quindi, per ciò che concerne la manutenzione dell’esistente.
Tuttavia, in un processo continua evoluzione, bisognerà comprendere chi avrà competenze
nel gestire le risorse del Recovery fund. Come Anci abbiamo chiesto che una quota passi direttamente dalle Città Metropolitane, ma ancora non vi è certezza. Perché è all’interno di quelle fonti che si potranno rintracciare possibilità di finanziamento adeguate alle esigenze dei nostri territori. E’ un’occasione che non possiamo farci sfuggire”.