Non dimentichiamo i bambini in questo momento, sono loro il nostro futuro.
“Non c’è bisogno di giornate internazionali o di giornate dedicate per ricordarci dei diritti dell’infanzia. Tali diritti devono essere struttura portante della società. La prima fase della vita diventa l’imprinting per le persone, l’educazione emotiva ed il care giver sono alla base di una
crescita sana. In questo periodo di alto controllo sociale causa pandemia, la mancanza di spazi e di relazioni, penalizza il mondo dell’infanzia e dei bambini.”
Attenzione alta
“Troppi silenzi, troppe dimenticanze popolano le nostre giornate, dobbiamo tenere sempre alta l’attenzione sul mondo dei bambini.
Dobbiamo fare ritornare l’immagine del fanciullo, distaccandolo dalla tecnologia digitale e sostenere le famiglie nel rapporto educativo. Il 20 novembre non deve essere data segnata in rosso su una tematica dedicata, ma deve trasformarsi in 365 giorni di continua dedizione ai diritti
dei bambini. ” continua la Iatì
Basi solidi
“Soltanto così diverranno adulti consapevoli, nel distribuire educazione e sensazioni positive tra inclusione e comprensione, per creare le basi di una futura classe dirigente, che non sia solo abile tecnologicamente, ma che conosca senso di appartenenza e consapevolezza dei sentimenti.” conclude.