Ad un anno dalla scomparsa consegnata una targa alla famiglia del vigile del fuoco Antonino Candido
“Il suo atto d’amore per il prossimo e l’incondizionato senso del dovere per la Patria rende più caro e venerato il suo ricordo“. Le parole riportate sulla targa consegnata oggi, sala Levato Palazzo Campanella, alla famiglia di Antonino Candido, vigile del fuoco reggino morto in circostanze drammatiche e nell’adempimento del proprio dovere restituiscono tutto intero il valore, il ricordo di un uomo profondamente legato al suo lavoro, ma anche la volontà di non dimenticarlo. Un giorno triste, oggi, un giorno che rinnova il dolore, ma anche la grandezza di un uomo reggino di nome Nino.
Non dimenticare
“Noi non vogliamo dimenticare il sacrificio, l’entusiasmo, la professionalità, la gentilezza e la dedizione dei nostri tre uomini dello Stato e, nello stesso tempo, non possiamo permettere che la crudeltà gratuita di chi ha sottratto agli affetti Nino, Matteo e Marco non paghi il suo debito con la Giustizia, con lo Stato, con una comunità intera che piange i suoi figli, fratelli, mariti.” le parole del consigliere regionale Nicola Paris che aprono gli interventi istituzionali. Interventi che esprimono profonda commozione e partecipazione. Grande vicinanza alla famiglia e volontà di “non dimenticare mai”.
Orgoglio
“Sono accanto a voi nel dolore, ma vorrei che a questa parola ne fosse associata un’altra ed è orgoglio. Nino, ha saputo portare con onore l’abito dei vigili del fuoco. Ha onorato il giuramento di fedeltà e di questo bisogna essere orgogliosi” continua Massimo Mariani, prefetto di Reggio Calabria alle cui parole fanno eco quelle del Comandante dei Vigili del Fuoco Carlo Metelli: “Chi vive questo mestiere conosce i rischi. Ogni intervento, anche i più banali, nasconde insidie. Nel caso di Alessandria, la rabbia si unisce al dolore e sappiamo bene perché. Il nostro corpo è, davvero al di là di ogni retorica, una famiglia e come questa vive profondamente il dolore della famiglia di Nino. Lui era, è orgoglioso di far parte dei vigili del fuoco e questo suo “sentire” rimarrà per sempre accanto a noi ”
Luogo della memoria
Conclude gli interventi il sindaco Giuseppe Falcomatà legato a Nino Candido anche da una profonda amicizia: “Nino era orgogliosamente reggino. Lui portava la “regginità” in giro per il mondo. Un grande, valoroso vigile del fuoco, ma voglio ricordare che era anche un artista. Per questo vedeva cose che gli altri non vedono e immaginava un futuro diverso. Il nostro impegno deve essere questo, dare fede alla sua visione differente e far vivere il suo ricordo per sempre nei nostri luoghi. In giunta abbiamo approvato una delibera che vuole intitolare il viale Europa a Nino Candido. La legge prevede un trascorso di dieci anni dalla morte. Speriamo che possa essere interpretato il nostro e il pensiero della famiglia così da accelerare l’iter e avere un luogo della memoria in città.“
Rumore e giustizia
E’ la madre di Nino a consegnare le ultime parole, forse le più importanti: “In uno dei suoi ultimi messaggi aveva scritto abbiamo imparato a lavorare in silenzio e andarcene senza fare rumore. In realtà rumore se ne è fatto tanto, aspettiamo giustizia per Nino, Marco e Matteo, a voi possiamo solo dire grazie perché ci fate sentire meno soli.”