Con rabbia e determinazione anche Potere al Popolo sarà al presidio di Non Una di Meno a Reggio Calabria in Piazza Italia, ore 17.
Un anno di pandemia ci restituisce la fotografia di un mondo del lavoro in crisi, in cui le distanze sociali ed economiche hanno assunto proporzioni abissali, intollerabili se guardiamo dalla prospettiva di genere: a fronte di aumenti vertiginosi dei fatturati di grossi gruppi economici, industriali e finanziari, nel solo dicembre 2020 si sono persi 101mila posti di lavoro, di questi il 98% erano occupati da noi donne; nell’intero anno ben il 70% dei nuovi 444mila disoccupati italiani sono ancora proprio donne. Quelle che continuano a lavorare, invece, nella maggioranza dei casi continuano a subire la cruda realtà di contratti inesistenti, paghe da fame e spesso dimezzate rispetto ai colleghi uomini.
Pagano sempre le donne
Un anno di pandemia ci restituisce inoltre una sanità pubblica italiana allo stremo, in perenne emergenza e sofferente di scarsa o nulla pianificazione, mancanza di risorse, ruberie e gestioni manageriali o commissariali fallimentari. Anche in questo caso a farne le spese siamo spesso proprio noi, in particolare donne meridionali: i servizi territoriali fondamentali e dedicati principalmente alla sanità femminile, per la prevenzione di malattie terribili e per la maternità consapevole,
i consultori, già pressoché inesistenti o in costante affanno, diventano ad oggi un vero e proprio miraggio.
Legge aborto
Per non parlare della criminale impossibilità materiale di accedere alle interruzioni volontarie di gravidanza, già scarsamente garantite a causa di un’asfissiante percentuale di medici obiettori, colpevolmente mai equilibrata dalle dirigenze delle Aziende Sanitarie, contravvenendo apertamente alla legge 194 – ottenuta grazie alle battaglie e al sacrificio di centinaia di migliaia di donne – quotidianamente attaccata e criminalizzata dalla propaganda di chi strumentalizza la religione per ipocriti tentativi
politici e fascisti di controllo del nostro corpo e della nostra vita.
Troppe disparità
Disuguaglianze di classe e disuguaglianze di genere: questo il quadro reale e concreto della società in cui viviamo, sebbene qualcuno cerchi di raccontare la favola di un mondo “pacificato” in cui “andrà tutto bene” e in cui la competenza e i cornetti integrali a colazione siano gli ingredienti di una ricetta particolarmente succulenta per i grandi ricchi, ma molto indigesta per la maggioranza della popolazione.
Il ruolo della donna
L’8 marzo non è una ricorrenza, non lo è mai stata: è invece la data in cui ricordiamo al mondo che, ancora oggi, ogni giorno milioni di donne reggono in piedi, spesso senza goderne i frutti, intere società.
Appuntamento alle ore 17 a Piazza Italia.