La Marcianò replica a Falcomatà in merito alla sua defenestrazione dalla Giunta di tre anni fa
Da questa mattina nei rispettivi quartier generali i due sfidanti, Giuseppe Falcomatà e Antonio Minicuci, incominceranno ad elaborare strategie e possibili alleanze da stringere con quei candidati a sindaco e le rispettive coalizioni, in grado di permetter loro di potersi aggiudicare la vittoria finale fra quindici giorni. Alleato prezioso, forte di un 13,88% sarà indubbiamente Angela Marcianò che stando ad un post pubblicato sul suo profilo Facebook, farebbe pensare ad una chiusura nei confronti del sindaco uscente, Giuseppe Falcomatà. La Marcianò infatti, nella Giunta di Falcomatà è stata assessore ai lavori pubblici fino all’estate del 2017 e fu rimossa proprio in quel periodo, quando si trovava tra l’altro al nono mese di gravidanza. Un gesto mai digerito dalla stessa che ha provato a spiegare ieri in un lungo post
Mi rivolgo a Te, Reggino
Concittadino di
Reggio Calabria,
amico od amica, esplicito estimatore o leale dissidente o più semplicemente
perplesso, sempre e comunque stimato,
sulla nota questione della revoca delle deleghe e dell’incarico di Assessore al
Comune, e delle ragioni che hanno indotto il Sindaco Falcomatà ad adottare il
provvedimento, è meglio che Te ne parli, anzi scriva, personalmente, visto che
ad informarti su questi gravi fatti è solo il controinteressato con
un’intervista giornalistica, nel corso della quale, a risposta di domande
scarsamente incisive o provocatorie, ha addotto povere ragioni e sicuri mendaci
a sostegno della sua decisione, con l’impudenza perfino di definire la mia
estromissione come una scelta obbligata.
Comprenderai perciò che devo per forza azionare una forma di replica, essendomi
stato negato pure il contraddittorio anticipato, e lo faccio con questo testo a
chiarimento che affido al web e che per forza di cose non potrà essere breve, e
Ti prego di sacrificarTi a leggerlo per intero, altrimenti l’impostura stampata
sarà prevaricatrice della verità vera e Tu potresti nutrire dubbi sulla mia
correttezza personale e sulla diligenza professionale di ormai
ex-amministratrice, fermo e rispettato il Tuo diritto di dissentire dalle mie
argomentazioni ma non, Ti assicuro e Te ne prego, sulla effettività dei dati
che Ti porgo e che Ti invito alla più scrupolosa verifica .
Ti anticipo che le ragioni esplicitate nel decreto di revoca, mai discusse
dalla sottoscritta con il Sindaco , notificatomi solo nella mattinata del 22
luglio 2017, le ho apprese brutalmente solo dalla stampa locale. Le suddette
motivazioni non solo non corrispondono a verità ma per di più non sono per
nulla coincidenti con quelle comunicate dall’intervistatore, anzi ne divergono
in punti sostanziali!
Non posso in questa sede chiarire esaustivamente la storia di quasi tre anni.
Per adesso, rispetto alla intervista , affronto le questioni “utilizzate” dal
primo cittadino, procedendo con ordine :
dice il Sindaco che la mia colpa é che “ non ho mai fatto squadra e non mi
sarei mai sentita parte del loro progetto. Un corpo estraneo alla Giunta ”.
Se Falcomatà intende squadra navale, ossia il convoglio delle navi che deve
navigare compatto perché così è più sicuro dagli attacchi nemici, e che quindi
l’incrociatore leggero deve rallentare per non distanziare la più lenta delle
navi-appoggio, ebbene, lo confesso, non sono stata al passo, io ho corso in
avanti per risollevare le sorti della mia Città, anzi mi sono precipitata senza
esitazione alcuna in tutte le sedi possibili per ottenere qualche risultato
concreto: a Catanzaro, in Soprintendenza, in Prefettura, in Procura, al
Ministero, perché per me era urgente anzi vitale non perdere tempo, non fare
scadere i termini per i progetti e chiedere proroghe per quelli scaduti, non
disperdere i finanziamenti di cui la Regione preannunciava la prossima revoca e
sollecitava a rimettere gli atti di nostra competenza, che non erano ancora
pronti.
Ed ho sentito ancora più prioritario l’obbligo morale di denunciare situazioni
torbide interne che pregiudicavano la stessa immagine dell’Ente Comunale, per
disperdere dai corridoi postulanti, più o meno presentabili, tutti in affanno
per chiedere favori, commesse o provvidenze discutibilmente legittime, benefici
che evidentemente erano stati loro promessi, per supplicare le imprese a
riprendere i lavori interrotti per la buona ragione che non gli erano stati
ancora pagati, per chiedere al riottoso apparato comunale di predisporre gli
atti di sua competenza che erano essenzialmente prodromici a quelli che doveva
adottare il mio settore . Risultato ? Mi è stato rimproverato più volte e con
disprezzo, anche in occasione di una conferenza stampa che “non serve a niente
un giocatore come Van Basten in una squadra di giocatori del Loreto”.
Ed ancora quanto alla mia lealtà istituzionale ed al grave handicap in cui
sarei incorsa definendo il comportamento di alcuni dei Consiglieri comunali
della piuttosto composita maggioranza consiliare come quello tipico degli “
avversari “ sconsiderati e non “scriteriati” come falsamente apparso sulla stampa,
mi chiedo come altrimenti si possa definire la portata di attacchi studiati a
tavolino e senza fondamento con i quali non solo si contrasta il “proprio”
Assessore senza informarlo preventivamente, senza chiedere un minimo confronto
e senza alcun rispetto neppure del delicato momento della sua vita di donna.
Ricordo che l’attacco critico del tutto immotivato del consigliere Latella
Giovanni, delegato allo Sport, sulla questione della palestra di Archi, non era
stato agitato neppure in sede consiliare, come era giusto che fosse, o
inoltrato con nota al Sindaco o alla Giunta o all’Assessore al ramo come
interrogazione scritta con richiesta di chiarimenti, ma è stato pubblicato sui
giornali, e da questi l’ho appreso, ed ho contestato, con la stessa forma e modalità,
e non potevo fare diversamente, ogni presunto addebito di ritardi o di
inefficienza mia o del mio settore in maniera completa ed esaustiva,
documentata peraltro, tanto che non ho notizia di replica o di rettifica o di
dichiarazione d’insoddisfazione da parte dell’interessato.
Ricorderai che subito dopo c’è stata l’iniziativa del gruppo consiliare Idem,
coordinato dal Consigliere delegato agli acquedotti dott. Paolo Brunetti,
immune certamente da responsabilità personali in ordine ai disagi della cittadinanza
sulla conclamata inefficienza del servizio idrico – e Tu ne sai qualcosa ! – in
merito alla questione del teatro di Gallico, veicolato sulla stampa, e non
quindi articolato nelle forme non solo protocollari ma perfino regolamentari di
cui sopra ho fatto cenno; ma in questo caso non è stato affatto necessario che
io replicassi alle insulsaggini dei contenuti della forte censura nei miei
confronti perché, poco prima, avevo notiziato la Città che l’opera pubblica, il
cui iter era fermo da un decennio e rispetto all’esecuzione della quale v’era
una giusta e forte aspettativa sociale, era in fase di assegnazione avanzata e
si attendeva il decorso dei termini di legge per procedere alla consegna dei
lavori all’impresa aggiudicataria, convocata in Assessorato affinchè si
preparasse per tempo all’intrapresa dei lavori appaltati, appunto perchè ogni
giorno era prezioso. E prima ancora ricordiamoci degli altri sodali, Castorina
che contestava lo storico regolamento, voluto da me dopo anni di totale anarchia
del settore, per le assegnazioni delle case popolari senza avermi mai chiesto
nessuna informazione in merito e poi Sera che negava il suo dissenso dopo
quanto emerso dallo stesso verbale di una commissione consiliare appositamente
convocata e che contiene sue precise dichiarazioni ed infine Neri che parlava
pateticamente del “bene comune” che in questo caso per lo stesso, da tempo, non
poteva non coincidere che con la mia fuoriuscita dalla Giunta e per finire il
colpo decisivo del loro Capo che non appoggiato nella scelta da altri
consiglieri, molti dei quali, invero, mi hanno personalmente contattata, è
stato costretto a procedere da solo. Dopo aver negato falsamente sulla stampa e
in televisione, per giorni, che si stesse pensando alla mia defenestrazione non
riusciva però a chiarire alla cittadinanza come mai sul piano della coerenza
della compagine politica di maggioranza rispetto all’attività di governo della
Giunta, che ne è espressione e della quale è sostegno, i consiglieri
continuavano a mancare di correttezza non solo nei miei confronti ma anche del
loro leader, che – guarda caso – non ha neanche avvertito il grave insulto
portatogli con le iniziative individuali di critica.
E da ultimo, come seconda opzione ed io l’ho appreso solo domenica mattina, sembra
che la mia “cacciata” senza preavviso gli sia stata perentoriamente imposta dai
miei ex-colleghi di Giunta, nessuno dei quali identificato, e non si sa bene se
a maggioranza larga o di misura o all’unanimità, i quali avrebbero lamentato
mia scarsa collaborazione o le mie assenze ingiustificate alle sessioni
indette. Peccato però che la sottoscritta sa bene che la Verità per aver, tra
l’altro, sentito taluni dei colleghi personalmente, è ben altra !!!
Ed ora bisogna affermarla con forza ed uscire dagli infingimenti imposti dalla
buona educazione e dalle cautele etichettuali :
ha fatto sorridere mezza Città la dichiarazione di Falcomatà che sostiene “ di
avermi difesa fino a quando ha potuto” , ma non oltre ( sic ?), dalle
disapprovazioni sul mio assenteismo, se tali e se vere, dei colleghi di Giunta,
ebbene questa fandonia può raccontarla ai suoi compari o comari o ai sicofanti
già beneficiati di nomine negli enti comunali o di promesse a breve termine, ma
non alle persone oneste e per bene; che però io non sia stata difesa dal
Sindaco dagli attacchi dei Consiglieri comunali della maggioranza –
incredibile, ma vero ! – è un dato tanto sicuro che a Falcomatà conviene
sottacere, perché c’è anche un limite alla spudoratezza ; non c’è un rigo né
una parola da parte sua o del Comune sugli interventi a mezzo stampa dei
consiglieri Latella e Brunetti, platealmente fatti su commissione o meglio su
mandato, rivelatisi però non funzionali al fine di fare apparire un dissenso
politico consiliare nei miei riguardi, malaccorta iniziativa rimasta seppellita
nel ridicolo .
Fallito questo espediente, di conseguenza bisognava gabbare la gente affermando
che il mio esodo era imposto da forze partitiche centrali, e quindi dalla
Segreteria PD ; ma Tu sai bene che questa altra panzana è stata smentita con
dichiarazione ufficiale dello stesso on.le Lorenzo Guerini con decisione e
tempestività.
Quanto alla risalente solidarietà alla quale fa cenno il Sindaco, nelle note
circostanze del vile atto intimidatorio perpetrato ai miei danni, ed al
Consiglio comunale aperto indetto a mio sostegno per volontà del Primo
Cittadino, ricordo ai tanti che la manifestazione di sostegno venne estesa
anche al collega dott. Nino Zimbalatti, forse meno in pericolo di me, e per il
solo fatto di essere stato destinatario di due scritte sui muri nella
fattispecie quelle di “ asino e pinocchio” che pure sembrarono talmente gravi
al Sindaco ed ai suoi amici da decidere che io non avrei mai potuto avere un
ruolo da “protagonista” neanche in quella triste occasione. Miserie morali !!!
Ricordo lo sdegno della gente nel sottolineare questa ennesima mancanza di
rispetto nei miei confronti e ricordo benissimo che ad abbracciarmi sono stati
quasi tutti i Consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione. Tutti
quelli che, per intenderci, anche in questa occasione si sono distinti per ben
altra signorilità, astenendosi da mesi da qualunque appunto critico nei miei
confronti non solo per riguardo alla mia condizione di gestante, che non ho mai
né sfruttato né strumentalizzato – ed è una canaglia, chi lo pensa ! – quanto
invece perché onestamente hanno riconosciuto il mio lavoro, l’assoluto rispetto
dei miei doveri istituzionali e la mia presenza quotidiana in Assessorato o sui
cantieri tutti i giorni, impegno prioritario rispetto alle tante sedute di
Giunta in cui si è discusso poco o nulla.
Ma se queste possono essere opinioni confrontate, passiamo pure ai Fatti.
E li enumero, anche se meglio di me potrebbe farlo la straordinaria squadra dei
Carabinieri in borghese a cui la nostra Città deve essere grata per il lavoro
svolto e che mi ha “realmente” difesa nei momenti più bui .
Penso alla vergognosa vicenda dell’hotel Miramare affidato all’amico del
Sindaco senza nessuna procedura di manifestazione di interesse e con
l’autorizzazione ad eseguire lavori senza autorizzazione da parte della
Soprintendenza, che è obbligatoria nel caso di immobile di pregio storico ed
architettonico, al Parco Caserta venduto a privati in maniera assolutamente
illegittima, alla delibera sul Sistema della mobilità che mandò in rivolta
mezza Città, alla vicenda dei lavori arbitrari sul Corso Garibaldi e sulle
vicende del sequestro penale in cui mi sono ritrovata e che faticosamente ho
dovuto risolvere, assumendo l’impegno personale di ripristinare la legalità sia
con la Soprintendenza che con il PM procedente. Ricordo ancora la vicenda del
canile municipale di Mortara , quella del trasferimento della nuora di un boss
a Palazzo San Giorgio, della presenza a Palazzo San Giorgio di Paolo Romeo “invitato”
come consulente ed amico di taluno e forse di tanti ( come emerso dai fatti
giudiziari ) sulle vicende della città metropolitana che stava per nascere.
Penso ancora alla fase attinente alla fase di preselezione della new-co Castore
e Polluce, al licenziamento illegittimo della Vigilessa e da ultimo al
trasferimento ritorsivo dei funzionari assegnati ai Lavori Pubblici, guarda
caso tra i più operativi del mio settore, che ha mandato in tilt settori
nevralgici dell’amministrazione, tanto da costringere il Dirigente ing. Romano
a darne immediata comunicazione al Prefetto.
Tutte vicende ai limiti della legalità alle quali ho cercato spesso il
confronto che mi è stato negato, rispetto alle quali comunque anche dopo le
deliberazioni, sono seguite mie riservate personali dirette al Sindaco ed alla
Segretaria generale, tutte datate e conservate agli atti, e precise denunce
all’Autorità giudiziaria della quale, per dichiarazione pubblica, sono stata
ritenuta unico interlocutore valido ed affidabile.
Riporto solamente un mio grido di dolore in una pec del 20 /10/2015 rimessa al
Sindaco “ io non temo di perdere questa poltrona, Sindaco. Temo solo di perdere
la mia credibilità conquistata a suon di sacrifici immani e senza scendere mai
a compromessi. “
Ed allorquando, in una delle innumerevoli volte in cui ho cercato di
evidenziare tutte le nefandezze del settore e del suo Dirigente, arch. Marcello
Cammera, o tutte le volte in cui gli ho raccontato le mortificazioni che subivo
come nel caso in cui il dirigente non mi autorizzò a prendere la macchina di
servizio per farmi andare a cz , e impedì ai tecnici del settore di
accompagnarmi ai tavoli di lavoro per farmi perdere di credibilità arrivando
perfino a negarmi la possibilità di avere una mia segreteria in assessorato,
non riuscivo ad ottenere nessuna risposta nel merito dal Sindaco ( forse anche
perché un familiare di questi era un candidato della maggioranza), anzi ad una
mia nota con cui puntualizzavo le varie illegalità su un appalto, Falcomatà mi
ha risposto il 29 marzo 2016 alle ore 21,22 : “ Domani, unitamente alla
presente consegnami le tue dimissioni ! “ alla quale ho immediatamente
replicato “ Io sono una persona onesta e coerente. Procedi tu se ritieni.
Nessun problema .”
Quante mancanze di rispetto poi….
Non voglio fare volare stracci, ma come dimenticare che il Protocollo sulla
Legalità negli Appalti Pubblici da me fortemente voluto e redatto su mio imput
dallo staff del settore, fu sottoscritto in Prefettura, senza che nessuno si
fosse degnato neanche di invitarmi o semplicemente di avvisarmi; lo stesso
dott. Raffaele Cantone, intervenuto alla cerimonia e che ebbe parole di forte
apprezzamento sul testo, non nascose la sua sorpresa ed il suo disagio per la
mia assenza!
E che dire del sopralluogo al palazzo di giustizia con il Sottosegretario Luca
Lotti, del quale ebbi notizia solo grazie alla cortesia di un funzionario del
mio settore, che indignato me ne riferì, consentendomi di partecipare
all’incontro .
Ed ancora, l’isolamento per le vicende dell’asilo di Santa Venere, il cambio di
RUP della strada che conduce alla frazione, con tanto di progetto curato dal
settore da me guidato, al solo fine di sottrarlo alla mia competenza, come nel
caso degli interventi sulla erosione costiera da me seguiti con il massimo
impegno fino alla fine o gli annunci sulla rotatoria di Bocale, gli attacchi
velati rivolti a quelle dirigenti scolastiche che per ringraziarmi,
organizzavano eventi ai quali invitavano l’Assessore e non il Sindaco, la
ripicca contro le associazioni che cercavano in me un referente e non passavano
prima da Palazzo san Giorgio. Ed ancora, le chiavi dei primi alloggi comunali
consegnati “rigorosamente in assenza dell’assessore” privandomi della gioia di
vedere i sorrisi di quelle persone per le quali avevo lavorato per mesi,
l’inaugurazione neanche condivisa dei fortini di Pentimele, degli asili nido,
del Palacolor di Pellaro e tanto, tanto tantissimo altro che in questo momento
mi auguro solo di poter dimenticare.
Veniamo alla
storiella delle assenze in Giunta ? Non sono altro che ipocrisia. Innanzi tutto
a dicembre al momento del rimpasto il Sindaco dava atto della mia bravura,
presenza ed operosità tanto da assegnarmi ben 6 deleghe in più ! Quindi si
parla delle assenze da gennaio 2017 ad oggi ? Bene, parliamo di assenze nel mio
secondo mese di gravidanza e nel nono ?! Ma questo non rileva, perché in
verità, mentre la governance (s)ragionava sull’essere e sul divenire con tanto
di spuntino in sala Giunta e bicchiere dell’aperitivo in mano, io stavo nel mio
Ufficio a ricevere le centinaia di persone che volevano esprimermi problemi o
bisogni, quelle stesse che oggi mi difendono. Di volta in volta, chiamavo in
segreteria generale e apprendendo l’ordine del giorno pressocché inesistente,
scrivevo ai colleghi in chat o al capo di gabinetto che ritenevo più opportuno
continuare a lavorare in Assessorato. Chiedete ai tecnici del lavori pubblici
se sono stata un Assessore assente o meno ? Sono stata fino alla fine con il
pancione anche sui cantieri più pericolosi ma non mi è mai mancata una mano di
sostegno da parte dei miei funzionari, per i quali nutro realmente un affetto
fraterno ed i cui messaggi di amarezza nel salutarmi, in questi giorni, mi
hanno commosso più di ogni altra cosa.
Si è parlato delle assenze e della mia gravidanza quando gran parte dei
colleghi uomini avrebbe dovuto ricordare tutti i loro ritardi giustificati dal
fatto di essere meri “accompagnatori” delle loro mogli, neo mamme !!!!
Ma mi chiedo, a scanso di polemiche, come mai il Sindaco invece di presenze in
Giunta non dà conto invece più seriamente alla “produttività” ?
Perché non si parla di risultati una volta tanto ? Di chi ha cercato in pochi
mesi di restituire un nuovo volto perfino al settore delle politiche della casa
? Di chi ha parlato per la prima volta di Antiracket ai lavori pubblici o di
Protocollo alla Legalità? In ogni sessione di Giunta il numero delle mie
delibere superava almeno del doppio quelle degli altri settori ; non ho mai
visto colleghi Assessori portare in discussione più di due delibere, mentre dal
settore LLPP se ne presentavano anche 10 alla volta senza considerare tutto il
lavoro svolto sempre e solo dal mio settore per far fronte alle carenze delle
strutture del decreto Reggio, dei Patti per il sud, delle politiche comunitarie
o dei beni confiscati!
E sulla questione della mia “visibilità” , per quello che vale e per quello che
me ne importa, sono stata messa nell’ombra in ogni occasione ed in ogni modo
possibile, in maniera scientifica addirittura, poiché tutto ciò che atteneva
alle mie deleghe veniva demandato ad altri, ma – badate !- soltanto al momento
di prendersi i meriti !!!
Ho diversi messaggi in cui dei Consiglieri mi esprimono tutto il loro imbarazzo
per non aver potuto neanche ringraziare l’Assessore sulla stampa per esplicito
diniego dello staff del sindaco! Ho sempre ingoiato il rospo pur di continuare
a lavorare per la Città pur non avendo mancato in almeno tre occasioni di
esprimere al Sindaco stesso tutto il mio sdegno per questa campagna bambinesca
di “oscuramento” sottolineata più volte dagli stessi organi di stampa, e senza
ottenere nessuna risposta.
Ma quello che è
inaccettabile è l’affermazione che il settore Lavori Pubblici “zoppica”, che è
l’affermazione più schizofrenica di tutte. Ho un elenco molto esteso di opere e
di interventi che non penso abbia eguali in nessuno degli altri settori neanche
se sommati tutti assieme. Qualche mese addietro, la stessa stampa locale che
oggi accoglie l’intervista del primo cittadino, ne aveva dato ampio spazio e da
allora non ci siamo certo fermati. Gli unici ritardi attribuiti al settore
riguardano opere non di competenza dei LLpp, sfruttate senza onestà e pudore,
per inserirle nel calderone delle bugie pur di trovare qualche falsa
giustificazione alla scelta di farmi fuori ! Che pena!
Ricordo a tutti voi che a dicembre 2016 Falcomatà mi ha soffertamente
confermato la delega ai Lavori Pubblici perché la Città lo ha preteso e perché
la sera prima del rimpasto mi sono presentata con in mano l’elenco completo di
ciò che era stato fatto, sempre e soprattutto nella piena legalità. In realtà
quel rimpasto di Giunta nasceva dalla volontà di ridimensionarmi ( o di farmi
fuori ? ), e si è consumato secondo i piani del Sindaco e partners avendo cura
di sottrarmi l’accesso ad ogni fonte di finanziamento possibile. Nelle deleghe
infatti sono rimasta tagliata fuori da tutti i lavori pubblici finanziati dal
Decreto Reggio ( circa 340 milioni), dai Patti per il Sud ( circa 77 milioni)
solo su Reggio), e Fondi Europei PON Metro (circa 32 milioni ), tutti fondi da
spendere lasciati rigorosamente nella responsabilità dei suoi sodali !
Chiedetevi se nelle altre città d’Italia i lavori pubblici sono gestiti da
diversi Assessori e non invece dall’ unico che ne sarebbe pienamente legittimato
! Ho chiesto più volte la riunificazione in capo ad un unico settore della
materia ma la proposta di delibera n.120 del 17/05/2016 già pubblicata,
disponibile agli atti con la quale ribadivo tra le altre argomentazioni
serissime anche “ la necessità di adeguare le politiche di gestione dei lavori
pubblici al nuovo codice degli appalti, D.lgs.n.50 del 2016 ed in cui si diceva
che anche ai fini dell’anticorruzione non era ammissibile la frammentazione
della gestione dei lavori pubblici tra più centri decisionali che ne rende più
facile l’annidarsi di criticità, episodi di malaffare, o comunque di cattiva
esecuzione dei lavori, in assenza di direttive centrali ed unificate e di
controlli interni facenti capo ad un’unica dirigenza ed a un unico settore, con
univocità di responsabilità” mi è stata energicamente bocciata in Giunta. Ma
non solo, mi sono stati affiancati ben tre delegati alle manutenzioni (
idriche, stradali e illuminazioni) per poi scaricare su di me le responsabilità
del loro operato.
Sugli incarichi
fiduciari alle imprese ed ai professionisti non ho mai avuto veste, mai scelto
nessuno discrezionalmente, ho affidato in piena legalità lavori a
professionisti, tutti qualificati con ampio curriculum, mediante sorteggio ;
tanti giovani sono arrivati in Assessorato in lacrime a firmare i contratti
addirittura tanto stupiti di essere stati prescelti che neanche ci credevano.
Possono gli altri “politici” confrontarsi con me ed affermare di aver fatto lo
stesso ?!
Veniamo ora alle opere, solo indicative ( sic ! ) alle quali fa riferimento il
Sindaco per contrassegnare l’inefficienza del settore “frenato” fin dal primo
momento dal settore finanze che puntualmente rimandava indietro determine e
delibere provenienti dai LLPP : parliamone, dunque, tanto per ridere, ma fa
meno ridere invece il terribile interrogativo ripreso sulla stampa “A chi
interessano i lavori pubblici ?” .
-Palazzo di Giustizia e Teatro di Gallico. Il Sindaco rispetto a due opere
ripartite dopo un fermo di decenni, lamenta due circostanze entrambe
preoccupanti se pronunciate dal Capo di una amministrazione : in primo luogo
dice “ Non si riceve in ufficio una ditta senza sindaco” . Ed invero sono state
convocate in Assessorato le impresa aggiudicatarie del completamento dei lavori
del Palazzo di Giustizia e del Teatro, dopo iter lunghissimi sbloccati grazie
ad un lavoro enorme del mio settore, per una presa di contatti vitali,
attendendosi soltanto il decorso dei termini di legge per la consegna dei
lavori; su tale punto l’ing. Marcello Romano, sul quale qualcuno si era
permesso di avanzare critiche infondate di immobilismo o di incapacità, ma solo
sussurrate invero – more rhegino !- ma non esternate, ha redatto una severa
nota di chiarimento, tacciando di analfabetismo amministrativo i suoi
detrattori, e riservando la tutela legale della sua onorabilità. Ed in secondo
luogo il primo cittadino dice : “ che il contratto con le imprese non è stato
firmato”. Mi chiedo, ma come si fa dopo tre anni a non sapere che la stipula
del contratto può avvenire dopo 35 giorni a decorrere dalla dichiarazione di
efficacia e aggiudicazione definitiva e quindi dopo la trasmissione della
proposta di aggiudicazione da parte della Suap ? Parla poi incredibilmente di
un anno perso, quando sa benissimo che il progetto è stato rimesso per la gara
alla Stazione Unica Appaltante della Provincia nel novembre del 2016 dopo le
procedure di verifica obbligatorie per legge e che la stessa Suap (che mi sento
di ringraziare per tutta la collaborazione che mi ha dato in questi anni) che
tra l’altro oggi dipende dallo stesso Sindaco metropolitano, ha potuto
concludere la gara a giugno 2017 con sacrifici enormi, nonostante cioè una
carenza di personale ai limiti dell’inverosimile ! Quanto al lavoro
dell’Assessorato, dunque, è evidente che in entrambi i casi abbiamo bruciato
ogni tappa possibile. Aggiungo, su questi due punti disaminati, che in tali
occasioni non era stato invitato il Sindaco, appunto perché non aveva veste
alcuna a partecipare ad incontri di sola programmazione e di previo concerto,
ma se di questo fatto ingenuamente si duole, dopo aver rifiutato l’invito di
partecipare alla consegna dei lavori sul cantiere, tradisce senza dubbio non
solo il suo patologico interesse alla quotidiana narcisistica visibilità esterna,
alla quale sembra tenere moltissimo, malattia esantematica dalla quale é
afflitto e della quale non riesce a guarire ma quel che è più grave una atavica
voglia di ingerirsi in qualsiasi modo in un iter burocratico, che mi ricorda il
vecchio modo di fare politica e che io ho preteso di bandire dal settore.
-Messa in sicurezza
delle “ fiumare “: in primo luogo, ricordo il recupero di 11 milioni e 800 euro
che sono stati miracolosamente acquisiti grazie agli incontri della
sottoscritta a Catanzaro negli uffici del Commissario Gallo. Sono state fatte
sei gare per la individuazione del contraente privato per la progettazione,
fatto che ha stimolato tanti appetiti “politici“ e non solo, prontamente delusi
da me e dal Dirigente, né è nata un’indagine ed avvertiti con denuncia i
Carabinieri, i quali ci hanno sentito diverse volte sulla questione. E sul
versante squisitamente tecnico: sono stati presentati due ricorsi e ne è
originata una stasi forzata, anche perché il Presidente della commissioni di
gara era l’ing. Fortugno, che il Sindaco conosce bene, e che fu arrestato a
luglio 2016, per cui si sono avuti ritardi inevitabili per la sua sostituzione.
Spieghi il Sindaco alla gente la linearità del suo operato, quando da un lato
riconosce l’ importanza del problema della pericolosità delle fiumare e
dall’altro incredibilmente sposta l’unico geologo del Comune di Reggio Calabria
dal settore LLPP a Urbanistica – concessioni demaniali, dove non può in alcun
modo mettere a frutto la sua professionalità, essendo ovvio che il
trasferimento inciderà anche sulla velocità delle procedure per la necessità di
trovare un sostituto.
Rammento, infine che sulle fiumare negli ultimi anni sono stati eseguiti
numerosi interventi sugli alvei dei torrenti Gallico, Condorato, Malavenda, Annunziata,
Sant’Agata, Valanidi e Calopinace .
-Ponte di Paterriti: farei rispondere, al posto mio, la cittadinanza
interessata, che mi è stata vicina e mi ha sostenuto. Il Comune ai tempi della
reggenza ( era tale ! ) dell’arch. Marcello Cammera, nell’anno 2010, approvava
un progetto del ponte senza rampe di accesso ( sì, è proprio vero ! ) . Le
opere appaltate sono rimaste ferme dal 2011 perché l’impresa non veniva pagata.
Nel 2016 sono riuscita faticosamente a convincere l’impresa a riprendere i
lavori dell’impalcato, e la struttura ad oggi è completata ! Poiché sul ponte
ci si deve pur salire in qualche modo, dopo tante implorazioni di trovare le
risorse finanziarie, finalmente sono state reperite ed è stato è redatto il
progetto di completamento, che è stato rimesso alla SUAP circa due mesi fa. E’
evidente che adesso si è in attesa della gara; non si capisce cosa voglia dire
il Sindaco !
-Ponte di Fiumarella: non saprei neanche indicare il numero delle pec che
abbiamo inviato a Palazzo San Giorgio per sollecitare adempimenti e se i lavori
sono in corso è grazie al grande impegno del RUP e all’opera di mediazione e di
persuasione per continuare i lavori che ho fatto con l’impresa, che non era
stata pagata da mesi ! ; anche in questo caso non si capisce cosa intenda dire
il Sindaco.
-Palacalafiore: dopo la riapertura, della quale mi hanno dato atto tutti i
responsabili allora presenti alla cerimonia della società Viola, gli ulteriori
lavori sono stati ultimati sei mesi fa. L’unico tempo perso è da attribuire ai
ritardi nella approvazione da parte del settore Finanze della perizia per
lavori ulteriori richiesti dallo organo politico, ma che, dopo e non prima, si
è riscontrato che erano stati fatti in assenza di copertura finanziaria !
-Bando per la messa in sicurezza delle scuole : abbiamo partecipato solo con
una proposta ma dimentica il Sindaco, ma ricorderanno senz’altro i cittadini
del luogo, presenti alle riunioni con i rappresentanti delle varie scuole ,
quante volte io lo abbia supplicato affinché nella sua “ pseudo rotazione dei
Dirigenti” sottraesse l’edilizia scolastica e quella sportiva alle cure
dell’arch. Marcello Cammera , attenzionato non da ultimo dalla Procura anche
per la questione relativa alle 14 scuole comunali chiuse !!! Ci fu l’ennesima mia
discussione con il Sindaco in presenza di diversi colleghi dove io insistevo
sull’opportunità di sottrarre queste competenze a quella dirigenza. Cosa
accadde ? In sostanza la rimozione del Dirigente ha di fatto comportato
l’affidamento alla stessa persona di più potere discrezionale di quello prima
esercitato nella veste dismessa, e ciò si è protratto fino al suo arresto. Tra
l’altro, al bando regionale si partecipava con progetti esecutivi, ed il
Sindaco dovrebbe sapere che il bilancio del Comune, ad onta delle reiterate
richieste del Dirigente LLPP, non prevede poste per affidare incarichi di
progettazione. Il Comune aveva un solo progetto esecutivo, quello della scuola
di Salice, e lo ho prontamente rimesso ed è stato approvato . Ovviamente, data
la alta specializzazione che oggi richiede la redazione di progetti esecutivi
complessi come quello della messa in sicurezza di un edificio pubblico, l’Ente
non ha risorse umane (ingegneri elettrotecnici) né mezzi (software- plotter
strumentazione per rilievi) necessari per una progettazione esecutiva adeguata
alle nuove norme, per cui non è dato capire quali altre proposte avremmo potuto
inoltrare alla Regione . Tuttavia di questa vicenda mi è gradito ricordare che,
nonostante tutto e pur nell’inesistenza di un’ anagrafe scolastica del settore
mai fatta o comunque mai messa a disposizione, i Funzionari dei LLPP hanno
lavorato la notte pur di consentire alla Città di partecipare al bando. Ricordo
ancora le parole del Capostruttura del Dipartimento lavori pubblici della
Regione, che mi disse : “ Assessore, hai fatto un miracolo ! “
-Delibera PEBA per eliminazione delle barriere architettoniche : il PEBA esiste
nella Città di Reggio Calabria solo perché l’ho pensato e l’ho voluto io
assieme alle Associazioni interessate . Nel settore è operativo il gruppo di
lavoro che ha già terminato tutto il lavoro di monitoraggio, tra l’altro
garantendo attraverso serie verifiche, a diversi nostri concittadini di non
perdere ( come succedeva da diversi anni) importanti fonti di finanziamento
regionale. Come è noto a tanti ma non al Sindaco il PEBA è un piano
particolareggiato, che quindi norma nel dettaglio le previsioni del Piano
strutturale di coordinamento, per intenderci il PSC, che individua ad esempio
le aree destinate a verde pubblico, quelle soggette a demolizione e/o
ricostruzione, le aree industriali, le aree infrastrutturali, ecc. E’ evidente
che solo a seguito della approvazione del PSC possono e debbono essere redatti
i piani particolareggiati che, sulla base degli indirizzi del sub-piano,
dettano norme di dettaglio. A Reggio Calabria il PSC non è stato ancora redatto
nella sua forma esecutiva né tanto meno approvato ed in assenza di tale
strumento urbanistico il PEBA non può essere redatto né approvato perché
mancherebbero gli indirizzi urbanistici e le previsioni di sviluppo della
Città. Stupisce, ma non tanto, ormai, che il Sindaco invece di sollecitare al
settore urbanistica la redazione e approvazione del PSC ( che si dice pronto da
anni) quale presupposto essenziale per la redazione ed approvazione dei piani
particolareggiati, tra cui il PEBA, ne solleciti invece la redazione che è
impossibile in assenza del PSC. In altri termini si contesta in maniera insulsa
la mancata redazione del PEBA ma non quella del PSC di competenza di altro
settore, che a quello è prioritario quale presupposto essenziale.
Senza trascurare di osservare che perfino la redazione di un preliminare del
PEBA richiede l’impiego di risorse finanziarie per rilievi, restituzione
grafica ecc. In bilancio non si è ritenuto di inserire nemmeno un euro per
finanziare tali studi, sebbene il finanziamento sia stato appositamente
richiesto dal Dirigente LLPP .
Per finire il Sindaco mi attribuisce responsabilità per gli Arredi del Corso
Garibaldi : trattasi ancora una volta di errore ( o malafede) madornale in cui
incorre il Sindaco in quanto l’Assessorato competente, così come per tutti i
lavori del Corso Garibaldi è quello che tratta i fondi europei .
E per concludere,
in linea generale, quando il Sindaco dice che siamo tutti per la legalità e non
solo l’Assessore Marcianò, io mi limito a ricordargli che le sole denunce serie
all’Autorità Giudiziaria hanno riguardato i settori fino ad ieri da me diretti,
e sono solo a mia firma, tant’é che il Procuratore Cafiero de Raho dandone
atto, disse, in una infuocata conferenza stampa , “ ringraziamo la Marcianò,
unica fiera oppositrice del Cammera “.
E per ora può bastare.
Quanto all’augurio che mi viene fatto, lo ricambio, ma non certo con la stessa
ipocrisia che è stata manifestata nei miei confronti, che è la stessa che mi è
stata riservata del momento del rimpasto di Giunta quando nel dire ai presenti
“ ed adesso lasciatela lavorare “ mi si è augurato buon lavoro, pensando a
torto di potermi affossare con deleghe “scottanti” e sapendo bene che quella
raccomandazione “ di lasciarmi lavorare” avrebbe dovuto farla solo a se stesso
e non certo alla Città ; ed ancora penso all’infelice esternazione, dopo
quattro giorni, ossia la frase “ auguri compagna “ subito dopo la mia nomina in
Segreteria nazionale !
Si può essere, lo capisco e mi fa orrore, convinti apologeti della menzogna,
perché la verità è insopportabile, petulante, fastidiosa ed ossessiva, e quando
ci si deve confrontare con il vero, è comodo ricorrere al sotterfugio, alla
meschinità ed al pretesto ma non fino al punto di contrabbandare dati di
abbagliante chiarezza con puerili mistificazioni ; io sono uscita dalla
simpatia del Sindaco quasi subito e cioè quando si è accorto che non ero
condizionabile, né intellettualmente né caratterialmente, ed in tempi più
recenti quando sono stata cooptata nella Segreteria politica del PD, incarico
al quale egli vivamente aspirava, per cui la mia estromissione dalla Giunta non
rappresenta solo una stolta ripicca ma è la garanzia che l’ulteriore percorso
della consiliatura avrà soltanto lui come protagonista.
Grazie, Reggio, di
avermi letto, non scenderò più in polemiche neanche se da qualcuno
furbescamente provocate. Io ci ho creduto davvero nel mio ruolo e se non mi
sono dimessa dopo tutto quello che ho subito, non è stato certo per mancanza di
dignità ma per l’esatto contrario, per preservare comunque la dignità di una
Città e di una comunità di gente meravigliosa che ho provato a rappresentare e
difendere nonostante le innumerevoli avversità. Per il resto, se qualche volta
non sono stata all’altezza delle Tue aspettative, comprendimi e continua a
volermi bene, come, in modo commovente, hai finora dimostrato.
Angela Marcianò
Saresti dovuta essere tu il nostro sindaco purtroppo i reggini ancora una volta hanno dimostrato che è più facile abbassare la testa ed aiutare compari o comari con mendaci promesse di futuro lavoro piuttosto che affidare tutto a qualcuno che ha dimostrato competenze e capacità
Grazie comunque lotta sempre sperando magari un giorno in un risveglio mentale del reggino
Mi chiedo cosa non abbiano compreso i cittadini di questa città negli ultimi 5 anni, mi chiedo se non sono stanchi di pattume ovunque, mi chiedo se non piangono ogni volta che un figlio riempie una valigia e fugge via. Mi chiedo quando e come e se cominceranno a comprendere che le rivoluzioni, i cambiamenti partono dal basso, da una matita, da una x. Mi chiedo, con dolore, quanto dovremo cadere in basso prima di alzare la testa, quanto fango dovremo respirare. Mi chiedo se, dopo tutto il marciume venuto fuori dalle ultime inchieste, punta di un iceberg, ancora non abbiano capito che il marcio indossa la cravatta a dissimulare una coppola. Me lo chiedo e non mi voglio rispondere. E forse sarebbe meglio neanche chiederselo perché come diceva mio padre “se pensi che possa non piacerti la risposta non porti la domanda”.
È proprio vero che noi reggini siamo un popolo di pecoroni. Vorrei che quel che ho letto venisse pubblicato (anche a pagamento) e far sì che tutti abbiamo la possibilità di schiaffeggiarsi. Stampato e pubblicato in un volumetto con ricavato da devolvere in beneficenza. Tutti devono sapere. In ogni caso grazie Angela. Un ultimo sforzo : fai in modo che si chiuda il capitolo Falcomata’. Grazie e auguroni per tutto. Luciano Caridi.