Al centro della discussione anche la possibilità di sottoscrizione di un protocollo che coinvolga l’Aterp
“Ad Arghillà si sta procedendo verso la soluzione definitiva del problema di approvvigionamento idrico”. È l’assessore comunale alle Manutenzioni, Rocco Albanese, a rassicurare i componenti del “Comitato di cittadini” del popoloso quartiere nord della città che nei giorni scorsi hanno incontrato i vertici dell’Amministrazione Comunale.
Alla riunione, oltre al sindaco Giuseppe Falcomatà, hanno preso parte anche l’assessore al Bilancio Irene Calabrò ed il delegato al Patrimonio edilizio coadiuvato dal dirigente di settore Valentina Guglielmo.
Al centro della discussione anche la possibilità di sottoscrizione di un protocollo che coinvolga l’Aterp, presente alla riunione, che possa facilitare le pratiche di regolarizzazione negli alloggi di Modenelle.
La messa in funzione dei pozzi di San Cono, intanto, è stata accolta come una buona notizia dai cittadini di Arghillà che, nella risoluzione del problema legato alla fornitura d’acqua, riconoscono “una vera e propria rivoluzione per un territorio che, da vent’anni, soffre una sete persistente”.
“Non solo il pozzo di San Cono – ha spiegato l’assessore Albanese – ma il miglioramento complessivo della rete porterà all’attivazione di un secondo pozzo e a di un altro serbatoio d’accumulo da affiancare a quello già esistente concepito, nei decenni passati, per servire un numero piuttosto esiguo di abitazioni.
Nel tempo, infatti, Arghillà ha avuto un incremento demografico che ha radicalmente cambiato funzioni e necessità dei luoghi. A questa crescita esponenziale di abitanti e abitazioni, tuttavia, non sono seguiti quegli
accorgimenti necessari a migliorare e, certe volte, a garantire i servizi essenziali.
Così, grazie alle risorse messe a disposizione del Decreto Reggio, una parte dei 4,5 milioni di euro stanziati per l’ammodernamento complessivo della rete cittadina stanno già interessando la frazione di Arghillà”. Cantieri aperti, insomma, e operativi da alcuni mesi.
“Si sta lavorando alacremente per risolvere stabilmente una questione speciosa, incancrenita col tempo e che comporta numerosi disagi alla
popolazione”, ha concluso l’assessore Albanese certo che, «una volta sbloccata pure l’ultima tranche dei fondi messi a disposizione dal Ministero, il rione di Arghillà potrà finalmente rilegare fra i tristi ricordi un
problema atavico e solo apparentemente insormontabile”.
“Merito – ha concluso l’assessore Rocco Albanese – dell’amministrazione comunale che non ha mai tentennato di fronte alle difficoltà e che su Arghillà ha concentrato gli sforzi maggiori per riconsegnare dignità, decoro e sicurezza ad un luogo altrimenti rilegato fra le periferie più difficili del Paese.
Dall’inizio di della nostra esperienza, infatti, si è instaurato un proficuo confronto col “Comitato di residenti” che ha portato a numerosi successi in termini di affermazione della legalità e di riappropriazione del territorio da
parte delle istituzioni e dei cittadini. Basti pensare che, ad Arghillà, non c’erano neanche i nomi delle vie lungo le strade del centro abitato.
Adesso si coltivano speranze e si assicurano certezze, come quelle del
centro Ace che garantisce una sanità pubblica e gratuita alla portata dei cittadini più bisognosi di attenzioni e cure. Il processo di cambiamento è ormai innescato. Garantiremo serenità e servizi ad un’area che
rappresenta uno degli scorci più suggestivi del nostro territorio”.