Reggio Calabria. Latitanza Freda: in consiglio metropolitano la condanna dura al "sistema"

Reggio Calabria. Latitanza Freda: in consiglio metropolitano la condanna dura al “sistema”

Elisabetta Marcianò

Reggio Calabria. Latitanza Freda: in consiglio metropolitano la condanna dura al “sistema”

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martedì 13 Aprile 2021 - 11:02

Una dichiarazione condivisa dal consigliere Michele Conia che ha ringraziato il sindaco per «parole che andavano dette» e dal consigliere Carmelo Versace.

Ieri, il sindaco della città metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha aperto la seduta del Consiglio Metropolitano con un intervento deciso stigmatizzando e condannando la circostanza emersa nel corso dell’ultima udienza del processo “Gotha” su ruoli e azioni che hanno favorito la latitanza del terrorista Franco Freda.«Non può passare inosservato – ha detto – un passaggio che, nel corso del processo “Gotha”, storicizza, quasi banalizzandolo, il favoreggiamento della latitanza di Franco Freda, pericoloso terrorista nero, protagonista di una delle stagioni più buie della Repubblica italiana, condannato per gli attentati sui treni poi culminati nella strage di Piazza Fontana e riconosciuto dalla Cassazione, soltanto successivamente alla sua precedente assoluzione e quindi non più giudicabile per lo stesso reato, responsabile dell’eccidio del 12 dicembre 1969».

Il fatto

Il primo cittadino ha richiamato all’attenzione i fatti che si sono intrecciati con la città di Reggio Calabria fin dai moti del ’70, sorti per rivendicare il capoluogo di regione: “la nostra terra ha pagato un pesante tributo di sangue con i morti della Rivolta, dei cinque anarchici e della strage di Gioia Tauro del luglio ’70. Ciò che, a distanza di mezzo secolo, si vuol fare apparire soltanto come “un atto politico”, in realtà potrebbe nascondere chiavi di lettura ben diverse che hanno segnato il destino di Reggio, dei reggini e dei calabresi più in generale. Quelle angosciose vicende – aggiunge – potrebbero essere servite, perciò, a costruire carriere politiche, a formare classi dirigenti che hanno indirizzato le sorti economiche, sociali e civili della nostra regione».

“La presentazione”

E il passaggio di Franco Freda nel processo Gotha, come egli stesso sottolinea, richiama alla memoria la presentazione del libro a Palazzo San Giorgio del libro di Luigi Ciavardini, terrorista nero, esponente del gruppo eversivo d’ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari. ritenuto responsabile della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980.Franco Freda – aggiunge – non è un personaggio del passato, ma un uomo che con la sua attività contribuisce, ancora adesso, ad allevare le anime dei fascisti del terzo millennio».

Senso di giustizia

«Va condannata la circostanza che Reggio e la sua area metropolitana– ha concluso il sindaco – abbiano ospitato un latitante fra i responsabili delle stragi di Stato. Non è giusto che, per l’attività di pochi, sia l’intero territorio a pagare un prezzo altissimo in termini d’immagine e mancato sviluppo». Una dichiarazione condivisa dal consigliere Michele Conia che ha ringraziato il sindaco per «parole che andavano dette» e dal consigliere Carmelo Versace.

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