Le operazioni sono state condotte alla luce delle best practice i protocolli operativi EVA e LIANA
Agenti della Polizia di Stato sono intervenuti, ponendo al sicuro una donna che aveva richiesto aiuto dopo essere stata violentemente picchiata dal marito e dal figlio. La vittima, una volta riuscita a fuggire di casa, ha telefonato al 113 riferendo di aver subito le violenze e di aver trovato riparo in strada, nascondendosi dietro un’automobile parcheggiata.
Immediatamente sono intervenuti gli Agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, che hanno raggiunto il luogo indicato ed hanno trovato la donna, che presentava vistose ecchimosi sul collo e sul volto, e che, con voce tremante, si lasciava andare in un lungo pianto raccontando dell’ultimo di una serie di analoghi episodi di violenza subita di cui già in passato era stata vittima.
Fino a quel momento aveva creduto di salvare la pace familiare non denunciando quanto accadeva tra le mura domestiche. La stessa aggiungeva, peraltro, che al grave episodio di violenza aveva assistito anche il figlio minorenne che aveva tentato invano di aiutarla, ma era stato spinto violentemente per terra dal padre riportando una lesione al gomito sinistro; il ragazzo si era poi allontanato da casa, scappando e rifugiandosi presso l’abitazione di una zia sita a poca distanza.
In base a quanto ascoltato e formalmente denunciato, le operazioni sono state condotte alla luce delle best practice definite attraverso i protocolli operativi EVA e LIANA per i reati di violenza di genere: considerata la gravità dei fatti occorsi interrotti solo grazie al pronto intervento degli operatori, e la pericolosità della condotta dei autori del reato, già gravati da numerosi precedenti penali, questi ultimi sono stati tratti in arresto per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.
Il G.I.P. ha convalidato il provvedimento di polizia ed emesso ordinanza cautelare per entrambi i responsabili, disponendo l’immediato allontanamento dalla casa familiare, il divieto di farvi rientro, il divieto di avvicinamento alla parte offesa ed a tutti i luoghi frequentati dalla stessa, nonché il divieto di contattarla con ogni mezzo ed arrecarle qualsiasi molestia.