Secondo gli inquirenti, la vittima era "un semplice e onesto tabaccaio" che, da solo, aveva messo in discussione il ruolo e il prestigio della cosca Tegano
È stata fissata per il 2 febbraio, davanti al gup di Reggio Calabria, Giovanna Sergi, l’udienza preliminare del processo per l’omicidio di Bruno Ielo, l’ex carabiniere che da pensionato gestiva una tabaccheria a Gallico, nella periferia nord di Reggio Calabria. Il delitto venne compiuto il 25 maggio del 2017 a Catona, dove Ielo fu freddato con due colpi di pistola sparati mentre si trovava a bordo di uno scooter.
Per l’omicidio del tabaccaio, il pubblico ministero Stefano Musolino ha chiesto il rinvio a giudizio per Franco Polimeni, sospettato di essere uno dei vertici della cosca Tegano di Archi, Giuseppe Antonio Giaramita e Francesco Mario Dattilo. Sarebbe quest’ultimo, secondo la Procura, l’esecutore materiale dell’agguato.
Tutti e tre gli imputati sono accusati anche di estorsione e illecita concorrenza con minaccia per aver compiuto “atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere Ielo e la figlia a chiudere, o comunque, diminuire il volume di affari della tabaccheria”.
Sul banco degli imputati ci sono anche Rita Polimeni, accusata di intestazione fittizia, e Giuseppe Antonio Giaramita, accusato del tentato omicidio di Bruno Ielo in occasione di una rapina avvenuta alcuni mesi prima dell’omicidio.
Secondo gli inquirenti, la vittima era “un semplice e onesto tabaccaio” che, da solo, aveva messo in discussione il ruolo e il prestigio della cosca Tegano.